Non ti abbandonerò Madelyn.

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"Non posso dirti che ti amo, non adesso, non qui, perché sennò è un gran cazzo di casino."

**

Si accomodò sul letto toccandosi ripetutamente la nuca, forse per il troppo nervosismo.

«Alexander, io..»

«So di essere stato uno stronzo.» Mi interruppe.

«Ma almeno fammi spiegare cos'è realmente successo, Madelyn.»

Incerta annuii e mi alzai molto lentamente, a causa del dolore che ancora provavo nelle gambe e nelle braccia.

«Non l'ho ucciso io.» Affermò improvvisamente. «Mi era stato ordinato di farlo, ma non l'ho fatto.»

«Tu pensi che questo possa farmi cambiare idea?»

Lo guardai incredula, mentre ridacchiavo per il nervosismo.

«No.» Mi guardò. «Si è conficcato quel fottuto coltello nel corpo ed io...Non sapevo cosa fare.»

«Sono scappato.» Continuò. «Ho avuto paura.»

«Io...Non so che dire.» Abbassai lo sguardo.

«Quello che voglio farti capire è che.» Mi alzò il mento, come faceva di solito quando non riuscivo a guardarlo negli occhi. «Non sono stato io. E giuro che tornerei indietro, cambierei tutto quanto.»

«Tutto quello che è successo tra di noi.»

«Ti prego.»

Le sue mani accarezzavano dolcemente la mia guancia, facendomi sentire bene.

Non riuscivo più a trattenere le mie emozioni, scoppiai a piangere davanti a lui come una stupida, ma le parole non uscivano dalla mia bocca e l'unica cosa che ero in grado di fare in quelle situazioni era piangere. Piangere come una bambina.

Non parlò. Mi guardo e mi sorrise. Uno di quei sorrisi dolci, comprensivi.

Mi abbracciò continuando a non dire nulla, mi lasciai coccolare dal suo profumo e chiusi gli occhi.

«Non ti abbandonerò Madelyn, te lo prometto.»

«Spero sia la verità.»

I miei occhi una volta aperti, non riuscivano più ad allontanarsi dai suoi. Era come se venissero paralizzati dal veleno di un serpente.

Le sue mani accarezzavano la mia spalla e continuavano ad andare sempre più giù, ma glielo lasciai fare; in quel momento mi sentivo così bene, che nessuno e niente avrebbe potuto fermarlo.

Man mano che scendeva sempre di più, le mie gambe si aprivano spontaneamente e gemetti notando che la sua mano era arrivata sul mio sesso.

Ridacchiò maliziosamente continuando imperterrito ad accarezzare la mia mutandina.

«Madelyn..» Mi chiamò improvvisamente, così lo guardai bloccandomi nei suoi occhi.

«Penso di amarti.»

3 settimane dopo.

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