Capitolo 43

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NICCOLO'S POV
-Niccolò, sta arrivando zio Marco con Gaia, ok?-
-Mh...-

Sinceramente non ho voglia di farmi vedere in questo stato. Anche perché Gaia capirebbe subito che qualcosa non va.

Rimarrò nella mia stanza facendo finta di non esistere. È un ottimo piano, no?

-Ciao Marco, ciao Gaia!- sento mio padre salutarli.
-Dov'è Nic?- chiede Gaia.
-In camera sua-

Maledico mio padre per averglielo detto e mi nascondo sotto le coperte, anche se fa un caldo...siamo a inizio giugno e qua già si sente il caldo.

-Niccolò!- mi chiama Gaia bussando alla porta.
-Nic, lo so che ci sei! Apri, dai!-

Rimango sempre al mio posto senza muovere un muscolo.

-Nic! E va bene, entro da sola-

Mi sono appena ricordato che Gaia ha una copia della chiave della mia camera. Chi ha avuto questa idea!?
Ah...io...nel caso fossi rimasto chiuso dentro...

-Nic! Ma...che ci fai sotto le coperte?- chiede avvicinandosi.
-Mi nascondo dal mondo.-
-Ma...E ALZATI!-
Mi toglie le coperte di dosso e mi fa alzare.
-Gaia...ti prego...-
-Dai! Sennò che sono venuta a fare!-
-Gaia...non è giornata...-

Dico allontanandomi da lei.

-Che hai?-
-Tu...tu sapevi qualcosa di mia madre?-
-In che senso?-
-Sapevi che è morta quando avevamo 2 anni?-

Gaia rimane in silenzio. Sconvolta. Da quello che ricordo lei aveva un bellissimo rapporto con mia madre.
La notizia ha sicuramente sconvolto anche lei.

-C-come...?-
-Quando è nata Ilaria...è morta...-
-Cavolo...e tu quando l'hai saputo?-
-Oggi...-

La vedo correre. Mi abbraccia. No quegli abbracci che ci diamo di solito. Questo è diverso. È come dire "io sono con te, stai tranquillo".
Ricambio l'abbraccio stringendola.

-Mi dispiace, Nic...- dice senza staccarsi.
-Tranquilla...comunque, Lorenzo ha detto che vieni qui per le vacanze...- dico cambiando discorso.
-Davvero? Wow!-
-Già...senti, ti va di uscire?-
-Va bene...-

-Papà, noi usciamo!- dice Gaia a Marco.
-Va bene, mi raccomando-  dice mio padre.

-Sì, sì, ciao- dico uscendo.


GAIA'S POV
Niccolò è a testa bassa. La cosa deve averlo sconvolto molto.
Ha sconvolto anche me, quindi figuriamoci lui.

-Allora...come ti senti?- gli chiedo.
-Bene...-
-Nic...-
-Gaia, sto bene...-
-Se lo dici tu...-

Se c'è una cosa che ho imparato in 14 anni è che se Niccolò dice di stare bene anche se non lo è...beh, bisogna lasciarlo stare.

-Ferma- mi dice all'improvviso prendendomi per il polso.
-Che c'è?-

Lui si gira lentamente.
Mi giro anch'io e vedo la banda che prende sempre in giro Niccolò.

-Oh diamine...- dico mentre Niccolò si nasconde dietro di me.
-Guardate...i piccioncini- dice il capo:Gianluca.

Ha fatto girare per la scuola una cretinata. Dice che io sono innamorata di lui. MA NON È VERO!
Lui è innamorato di me, ma io no!
A quanto pare a questa scemenza ci ha creduto anche Niccolò.

-Che vuoi?- chiedo annoiata.
-Te ne stai con questo sfigato? Ma dai ahah! Vieni con noi!- mi dice avvicinandosi.
-Io con voi non ci vengo, razza di deficienti!-
-Allora passiamo alle maniere forti. Ragazzi, prendete il riccio- dice prendendomi per il polso con una stretta troppo forte.
-GAIA!- urla Niccolò mentre gli altri lo tengono fermo.

-Lasciami.-
-Dimmi che mi ami e ti lascio- dice con un sorrisino.
-Tu.mi fai.schifo!- gli urlo.
-Allora non ci siamo capiti-
Mi stringe più forte il polso.

-LASCIAMI!-
-STAI ZITTA!-
-GAIA! LASCIALA STARE!-

Cerco di liberarmi e poi sento i due tipi che tenevano Nic urlare dal dolore.

-Che cos...- Gianluca si gira un attimo e riceve un pugno in faccia.

-I miei amici nun li devi toccà. So' stato chiaro!?-


Ma adesso tu mi puoi proteggere dentro ad un abbraccioWhere stories live. Discover now