Capitolo 33

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-Signore...-
Un infermiera mi si avvicina con mia figlia in mano.
La prendo e la osservo per bene. È uguale a Ilaria.
L'infermiera allora si allontana e mi lascia da solo.

-Mi dispiace...mi dispiace...non ho potuto fare niente...avresti avuto una madre stupenda...davvero...e invece...-

La bambina dorme. È dolcissima.

-Scusa, tesoro...è solo che...mi dispiace...non abbiamo nemmeno deciso il tuo nome...-

La riguardo e nel suo visino vedo quello di Ilaria.

-I-Ilaria...così ti chiamerai...- dico stringendola a me.
-Ti proteggerò...costi quel che costi...-

Sento di nuovo il telefono.
-ERMAL!-
-M-Marco...-
-Allora!?-
-I-io...-
-Ermal...-
-L-lei...-
-ERMAL COSA CAVOLO È SUCCESSO!?-
-Ilaria...è morta...-

Non sento più Marco. Sento Niccolò chiedere cosa sta succedendo.

-Marco! Marco, ascoltami! Non devi dire niente a Niccolò. Sono stato chiaro!?-
-Ermal...lei...davvero...?-
-Sì...-
-No...non ci credo...NON CI CREDO, CAVOLO!-
-ZIO MARCO, CHE SUCCEDE!?- urla Niccolò.

-Niccolò, stai calmo- dico io.
-Papà, dov'è mamma?- chiede prendendo il cellulare.
Sento la mano tremare. Come posso spiegargli tutto? Come!?

-Nic...la mamma...è andata via...- dico trattenendo le lacrime.
-Via? Dove?-
-Lontano...-
-Ma...ma lei aveva detto che sarebbe stata sempre con me...lo aveva promesso...-
-Niccolò...-
-LO AVEVA PROMESSO!- urla.
-Niccolò...Marco!?-

Sento dei pianti e poi il beep del telefono.

-Cazzo...cazzo, cazzo, cazzo!-

Tengo ancora Ilaria in braccio. Dorme.
Sorrido vedendola. Quando la vedo è come se vedessi Ilaria.

Le accarezzo la guancia e faccio scivolare una lacrima.

-Signore...- dice un dottore avvicinandosi.
-Avevamo un altro bambino. Ha 2 anni...come glielo spiego, eh?-

Il dottore rimane zitto.

-È ovvio che non sa rispondere...ma non fa niente. Prima o poi glielo dirò...prima o poi...-

Sento il dottore sospirare e poi allontanarsi.
Vedo la barella con sopra Ilaria venir portata via.
Le corro dietro.
Ancora non realizzo tutto quello che è successo.

-Ilaria...-
-Signore...- mi blocca un'infermiera.
-La prego, mi faccia passare-
-Signore, non può-

Rimango fermo. Inerme. Con Ilaria in braccio.

Niccolò. Tutti i miei pensieri sono rivolti a lui. Come puoi spiegare a un bambino di 2 anni che la madre è morta!?


Sento il telefono.
-Marco...-
-ERMAL, NICCOLÒ STA PIANGENDO!-
-Torno a casa...digli che torno...-
-VOGLIO MAMMA!- urla Niccolò.

Sento il cuore rompersi. Completamente.

-Niccolò...ti prego, ascoltami.
-MAMMA, VOGLIO MAMMA!- dice piangendo.
-Nic...-
-Ermal, scusa...- dice Marco riattacando.

Rimango a fissare lo schermo per un po'. Devo chiamare Fabrizio...

-ERMALÌ!-
-Fabrizio...-
-We, che è sto tono?-
-Ilaria...-
-Cosa?-
-Lei...lei è...-
-Cosa!?-
-Non c'è più...-

Non sento niente.

-CHE COSA!? MA STAI SCHERZANDO!?-
-Secondo te scherzerei mai su una cosa del genere?-
-No...no, no, no, no...CAVOLO NO!-
-CHE SUCCEDE!?- urla Giulia.
-ILARIA...CAVOLO!- urla Fabrizio.
-COSA!?-
-È MORTA, GIULIA. È MORTA.- urla Fabrizio.

Sento le urla di Giulia e mi si stringe il cuore.
Riattacano il telefono. Devo dirlo alla madre...come faccio?

Clicco il tasto di chiamata. Ora o mai più.

-Ermal! Allora?-
-Ilaria...-
-Che è successo?-
-Lei...-
-Ermal...che.è.successo?-
-Lei...lei è...morta- dico con il labbro inferiore tremante.

-...NO. ERMAL CHE STAI DICENDO!?-
-È morta...di parto...-

Sento anche le sue urla e poi il telefono riattacato in faccia.
Comincio a piangere. Mi ero ripromesso di non farlo. Ma non ce la faccio. Lei era la mia vita.

-Ermal, io sarò sempre con te. Ricordalo-

Ma adesso tu mi puoi proteggere dentro ad un abbraccioWhere stories live. Discover now