Capitolo 30

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GIULIA'S POV
-COSÌ CASCHI!- mi urla Fabrizio mentre mi regge la scala.
Sto pitturando la camera di Lorenzo ed è tutto sottocontrollo.

-Tranquillo ho pitturato triliardi di pareti- dico alzandomi sulle punte.
-Ahò, così cadi!-
-None! Mica è la prima volta che lo faccio-
-Ma scusame, teni un bambino nella pancia. Se caschi è 'a fine!-
-Non casco. Ho quasi finito, tanto- dico passando le ultime verniciate.

-Finito!- dico scendendo.
-Menomale! Ora famme togliere sta scala, che è pericolosa!- dice prendendo la scala.
-Ma...-
-È per la vostra sicurezza-
-Caaaapito...-
-Comunque, tra poco arrivano Libero e Anita. Dobbiamo dirglielo...-
-Già...-
-Daje, andrà tutto bene. Te adorano, adoreranno anche Lorenzo-

Sorrido e annuisco.

Sentiamo il campanello suonare.
-Eccoli- dice Fabrizio andando alla porta.

Lo seguo e apriamo.
-CIAO!- urlano Libero e Anita.
-Ciao!- dico io ridendo.

Noto che mi guardano la pancia perplessi.

-Ehm...dobbiamo parlare...- dice Fabrizio facendoci andare in salotto.

-Vedete...a volte si prendono delle decisioni e...- inizia Fabrizio.
-Avremmo un fratellino?- chiede Libero.

È un bambino fin troppo intelligente.

-Ehm...sì...si chiama Lorenzo- dico io sorridendo.
-Uffa, ma io volevo una sorellina!- dice Anita mettendo il broncio.
-Daje, anche un fratellino va bene- dice Fabrizio.
-Vero, Ani. Un fratellino va benissimo- dice Libero ridendo.
-Facile per te, sei maschio!-
-Ma alla fine, siete felici o no?- chiede Fabrizio guardandomi.

Ci guardano per un po'.

-SÌ!- urlano.

Sorridiamo.

-Ma poi gioca anche con me, vero?- chiede Anita.
-Certo- dico io ridendo.
-Giocherà a calcio come me!- dice Libero.
-Ehm...a quello ce pensiamo...- dice Fabrizio. Probabilmente avrà ricordato quando Libero si è rotto la gamba.

Vedo Anita avvicinare l'orecchio alla pancia.

-Non sento niente...-
-Strano, di solito calcia sempre...- dico ridendo.
-Quando nasce?- chiede Libero.
-Tra circa 5 mesi- dico sorridendo.
-Uffa, ma è tanto!- dice Libero sbuffando.
-Tranquillo, che passano velocemnte- dice Fabrizio ridendo.

Passiamo il resto della giornata un po' fuori. Sono felice che Libero e Anita l'abbiamo presa bene. Non vedo l'ora che Lorenzo nasca. Più il tempo si avvicina e più sembra mancare tanto.

ILARIA'S POV
-Che cucino?- chiedo.
-BISCOTTI!- urla Niccolò.
-Ma non si mangiano i biscotti a cena- dico ridendo.
-Ah...allora pizza!-
-Vada per la pizza- dice Ermal.
-E pizza sia!- dico chiamando la pizzeria. Non mi sento tanto per la quale per farla di mia mano.

Ho ordinato la pizza e allora ne approfitto per sdraiarmi un attimo sul divano.

-Mamma, come sta la sorellina? Ha paura là dentro?- mi chiede Nic indicando la pancia.
-Può darsi...dai ancora qualche mese e poi la vedi, va bene?-
-Va bene!-

Comincio respirare un po' più velocemente e allora Ermal mi viene incontro.
-Ila...-
-Sto bene...-
-Ilaria, porca miseria, non stai bene!-
-ERMAL, STO BENE!- dico con le lacrime agli occhi.
-MAMMA! CHE SUCCEDE!?- Niccolò mi viene incontro e mi prende l'altra mano.
-ILARIA, ILARIA GUARDAMI!-
-STO.BENE.- dico cercando di alzarmi, ma senza riuscirci.
-Mamma...- Niccolò è con le lacrime agli occhi.
-Nic...sto bene...mi fa solo male un po' male la pancia...come te a volte...-
-Mamma...non piangere...- dice abbracciandomi.

Sorrido e lo abbraccio forte. Non voglio lasciarlo. Con lui vicino mi sento felice.

-Ilaria...-
-Ermal, tranquillo. È passato...- dico alzandomi.
-Vuoi che ti porto una camomilla?-
-No, sto bene...-

Ermal non mi ascolta e mi prende in braccio.

-Tu ora vai a letto e ti riposi- dice facendomi entrare in stanza.
-Ma sto bene!-
-Ilaria, lo vedo che non stai bene. Ora perfavore riposati- dice facendomi allungare e dandomi un bacio.

-Penso io a tutto- dice uscendo. Gli devo tanto...

ERMAL'S POV
Ilaria sta male. Molto male e io me ne sono accorto fin troppo bene.

-Papà, perché mamma fa così? Io ho paura...- dice cominciando a piangere.
-No, no, no, non piangere. Andrà tutto bene...te lo prometto- dico abbracciandolo.

La verità? Sono più agitato di lui. Non posso vedere Ilaria così.

-Papà, me lo prometti?-
-Sì, te lo prometto- dico baciandolo sulla fronte.

Sento il campanello. Sono arrivate le pizze.
-Mangiamo?- chiedo a Nic.
-Sì...-

La serata la passiamo così. Niccolò è silenzioso, Ilaria è in camera e io sono immerso nei miei pensieri. Ho paura...tanta paura...

Ma adesso tu mi puoi proteggere dentro ad un abbraccioWhere stories live. Discover now