Capitolo 78

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È ormai mezzogiorno e la casa è completamente libera.
Sandra è andata in ospedale e Lucio, beh, è partito.
Stamattina l'ho sentito fermarsi davanti alla mia porta e sussurrare un "ti amo", o almeno quello che mi è sembrato un ti amo.
In quel momento avrei voluto saltare giù dal letto, aprire quella porta, baciarlo e picchiarlo nello stesso momento.
Non pensavo potesse fare così male.
Non ho chiuso occhio stanotte, non riuscendo ad addormentarmi.
Ho sempre creduto, nel caso in cui mi sarebbe successo, di poter perdonare un tradimento.
Sarebbe solo bastato capire le motivazione e sedersi a parlarne insieme, cercando di risolvere.
Ora che ci sono in mezzo non mi sembra più così semplice.
Okay basta, non voglio più pensarci.

Mia madre è già fuori che mi aspetta perciò prendo le mie valigie e la raggiungo.

Mamma<buongiorno, pronta a tornare a casa?>chiede sorridente aspettandomi vicino al portabagagli.

Almeno sembra che lei abbia avuto una bella giornata ieri.
Annuisco mettendo le mie valigie in macchina.

Mamma<ehi, cos'è successo? Non dirmi che è perché ti manca Lucio>mi prende la mano.

Alzo gli occhi al cielo prendo un grosso respiro per non mettermi a piangere.

<io e Lucio non stiamo più insieme ma non voglio parlarne. Ti prego portami solo a casa>dico con un groppo in gola e con la voce spezzata.

Lei mi guarda dispiaciuta e si avvicina per abbracciarmi ma io scuoto la testa.
Devo solo metabolizzare e stare un po' da sola.

Saliamo in macchina e in una decina di minuti siamo davanti al portone di casa nostra.

Mamma<tuo padre è al lavoro ma stasera sarà a casa>mi avvisa aprendo la porta ed io annuisco.

Corro, per quel che si può fare con delle valigie, subito su per le scale volendo arrivare il prima possibile in camera mia.
Butto tutto per terra e mi sdraio sul letto sospirando.

Mamma<vedrai che qualsiasi cosa sia accaduta la sistemerete, come avete sempre fatto>dice affacciandosi.

<non questa volta mamma>le rispondo sedendomi con lo sguardo basso.

Mamma<vuoi dirmi il motivo?>chiede sedendosi al mio fianco con le gambe incrociate.

<preferisco che rimanga tra me e lui>rispondo giocherellando con la dita.

Mamma<non ti ha fatto del mare vero?>chiede andando subito in ansia.

Le mamme...

<no, non mi ha fatto del male o almeno non fisico>dico facendo un leggero sorriso per la sua reazione.

Mamma<va bene, non chiederò altre informazioni però sappi che passerà.
Per qualsiasi cosa io sono qui per te>dice lasciandomi un bacio sulla fronte e intenzionata ad alzarsi.

<è solo che volevo davvero che funzionasse>dico scoppiando in lacrime tra le sue braccia.
Lei mi avvolge subito in un abbraccio stretto e confortante.

Mamma<sono certa che anche lui lo volesse...>sussurra sospirando.

***
Infermiera<Bianchi?>chiede una donna con il camice azzurro e una cartelletta in mano.

Alzo la mano per farle capire che sono io e poi la seguo, sotto lo sguardo delle donne intorno a me.
Mentre attraverso il corridoio per raggiungere il laboratorio sento l'ansia assalirmi.

Infermiera<entri pure, la dottoressa la sta aspettando>mi fa un sorriso rassicurante vedendomi agitata.

La ringrazio ed entro in ambulatorio dove trovo la dottoressa seduta alla sua scrivania.

Tutto quello che ho in testa,porta il tuo nome. *IN SOSPESO*.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora