Capitolo 62

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Lucio  Pov's
Scendo le scale con una bottiglia d'acqua,e il resto del pranzo.
Era così arrabbiata e triste.
Se non l'avessi fermata in tempo,penso che avrebbe fatto a pezzi tutto...compreso me.
Chiudo la porta,e la trovo addormentata e raggomitolata su se stessa.
Ha tutto il trucco colato,e probabilmente avrà anche gli occhi rossi.
Appoggio le cose,su un mobile avvicinandomi a lei.
Prendo una coperta e la copro.
Mi inginocchio,inizio ad accarezzarle la testa.
<quanto sei bella>sussurro,spostandole una ciocca da davanti gli occhi.
<tu non immagini nemmeno quanta voglia ho di prenderti,stringerti e non lasciarti andare mai più>continuo,sorridendo.
<quante ne stai passando. Non bastavo già io,eh?>chiedo.
<solitamente è la ragazza che fa dannare il ragazzo...qui è il contrario>rido,accarezzandole la guancia.
<odio vederti piangere così,vorrei tanto portarti lontano da qui.
Lontano da tutte le tue preoccupazione.
Lontano da tutto il male che ti perseguita.
Certo non posso prometterti che non me sarà tutto facile,e questo te l'ho sempre detto.
Ma puoi stare sicura che ti terrò il più possibile distante da tutto ciò che potrebbe procurarti dolore.
Anche me stesso>dico,lasciandole un dolce bacio sulle labbra.
Appoggio la testa contro la sua,e chiudo gli occhi.
<la mia piccola>sussurro,per poi sospirare.
Sto per addormentarmi quando sento bussare alla porta di legno.
Corro verso questa,il prima possibile in modo da non svegliare Lilith.
La apro,trovandomi di fronte Luca.
Con tutte le persone che si trovano in questa maledetta casa,proprio lui?
<Lilith sta dormendo>dico,socchiudendo il più possibile la porta.
Luca<volevo parlare con te>dice,passandosi una mano tra i capelli.
Lo guardo per qualche istante.
Mi mette ansia,oltre che terrore.
Questo dopo lo spiacevole avvenimento a scuola.
<ehm,preferisco rima...>dico,ma lui sbuffa.
Luca<puoi stare tranquillo,non ti farò nulla>specifica,e io alzo gli occhi al cielo annuendo.
<oh...okay,usciamo fuori allora>rispondo,uscendo lentamente.
Di cosa vorrà parlarmi?
Lilith pov's
Che male al piede.
Sbadiglio,per poi girarmi sulla schiena e scuotere il piede.
Mi sento così stanca.
Gli occhi mi bruciano,e vorrei tanto continuare a dormire ma sento qualcuno fuori dalla porta parlare cosa che non me lo permette.
Mi siedo,rendendomi conto di aver dormito su in divanetto piccolissimo.
E te credo che mi fa male il piede...sembra una cuccia per chihuahua!
Mi gratto la testa,per poi alzarmi e curiosa mi avvicino alla porta.
Appoggio l'orecchio tentando di origliare,e la prima cosa che riesco a riconoscere sono le voci.
Lucio e mio padre.
...mio padre? Lucio? Che parlano?
No,avrò delle allucinazioni uditorie(?).
Scuoto la testa,sicura di aver sentito male.
Eh invece no.
Sono proprio loro due.
Non riesco a percepire bene di cosa stanno parlando,perciò apro leggermente la porta tentando di fare il meno rumore possibile...ma stiamo parlando di me.
Di Lilith.
Lilith,l'immediata e impacciata.
Quindi,come posso non cadere e spalancare del tutto la porta? Ritrovandomi con la faccia sull'erba tra i loro i piedi?
Alzo leggermente la testa sorridendo imbarazzata.
<salve>dico,diventando rossa come un peperone.
Mio padre mi guarda,cambiando subito la sua espressione da corrucciato a impaurito e preoccupato.
Mi tende la mano per aiutarmi ad alzare,ma io lo ignoro alzandomi da sola...o meglio,con l'aiuto di Lucio.
Lucio<sai che non si origliano le conversazioni altrui?>chiede in un sussuro,a poca distanza dal mio orecchio.
Il suo fiato caldo sul collo,mi provoca brividi per tutta la schiena.
<stavo cercando di capire se dovevo venire in tuo soccorso o meno>rispondo cercando di trovare qualche scusa.
Lucio ridacchia leggermente.
Lucio<a quanto pare sei tu quella che ha bisogno di soccorso>dice e io gli tiro uno schiaffo.
<come sei simpatico>dico sarcastica.
Lucio<lo so,grazie>risponde e io lo guardo male.
Lucio<comunque,ti sei fatta male?>chiede guardandomi le ginocchia,le mani e poi io viso.
<no,sto bene fortunatamente>rispondo,togliendo qualche filo d'erba rimastomi tra le mani.
Lui annuisce,per poi portare il suo sguardo su mio padre che in questo momento sembra a disagio,ma muore anche dalla voglia di fare una delle sue battute.
Lucio<c'è altro?>chiede prendendomi per mano.
Papà<no,nient'altro>risponde,con le mani in tasca.
Lucio<ottimo,ciao>dice facendogli un cenno con la mano.
Papà<ciao>dice,e poi mi guarda supplichevole.
Spera in un abbraccio.
In qualche parole.
In qualche sguardo particolare.
Ma spera male.
Mi giro,e trascino Lucio con me verso la cantina.
Sospira,sussurrando qualcosa.
E non mi interessa cosa.
Spingo Lucio dentro la cantina,facendolo quasi rotolare giù dalle scale,e poi chiudo la porta alle mie spalle.
Lucio<non vuol dire che se sei arrabbiata con tuo padre,devi uccidere me>dice riprendendo l'equilibrio,ed io rido.
<scusa>mi scuso,scendendo li scalini.
Mi vado a sedere sulla "cuccia" portando le mani tra i capelli.
Lui fa lo stesso,avvolgendo il braccio attorno alla mia vita attirandomi a se.
Lucio<hai fame?>chiede,facendo un sorriso buffo.
Rido,anche se contro la mia volontà.
<no grazie>rispondo,appoggiando la testa sulla sua spalla.
<di che stavate parlando?>chiedo,legando la mia mano alla sua.
Lucio<niente di importante>risponde,stringendo la presa.
<scusa se ti sto facendo dannare>dico e lui sorride.
Lucio<finché non mi mandi in ospedale,non ci sono problemi>risponde,ed io rido.
<non ti prometto nulla>dico alzando le braccia al cielo,e lui inarca le sopracciglia.
Lucio<tu provaci>dice,ed io scuoto la testa.
<mi diverto nel vederti dolorante per colpa mia>dico.
Lucio assottiglia lo sguardo,e sul suo viso appare un sorriso malizioso.
Lucio<e io invece adoro vederti ridere>dice iniziando a farmi il solletico.
Lo odiooo!!
<no fermatiii>grido,scoppiando a ridere.
Inizio a muovermi,sembra che ho delle crisi epilettiche.
Lucio<ma come? Io mi sto divertendo>dice continuando.
Inizio a sentirmi male.
Ho lo stomaco che sta morendo.
Le lacrime mi escono dagli occhi e non riesco a smettere di ridere.
<ti pregoooo>urlo,e lui si ferma.
Mi guarda per qualche secondo per scoppiare a ridere.
Io respiro,tentando di calmare le risate e il cuore.
<cosa ridi?>chiedo,buttandogli un cuscino in faccia facendo aumentare la sua risata.
Incrocio le braccia,guardandolo male.
Aspetto che smette.
Questo avviene dopo circa 15 minuti.
Inizia a respira ed espirare,facendosi scappare qualche risata.
<hai finito?>domando,e lui annuisce sorridendo.
***
Sono le 17.30 del pomeriggio,ed io sono a casa di Lucio.
Dopo il "solletico time",siamo tornati a casa da mia nonna è abbiamo proseguito "la festa" tranquillamente...o per modo di dire.
C'era molta tensione,molti sguardi accusatori e preoccupati,ma nessuno ha fatto domande o insinuazioni.
Mio padre ha tentato più volte di avvicinarsi alla mamma ma lei l'ha respinto.
Poi è arrivato anche Samuele,e mi ha rallegrato la giornata.
Mi ha proprio distratta,e Lucio mi è sembrato anche geloso.
Ma non me l'ha dimostrato più di tanto.
Tranne le varie strette di mano davanti a lui,tranne tutte le volte in cui la sua mano si poggiava sulla mia coscia,tranne qualche bacio rubato a stampo davanti ai suoi occhi...quei piccoli segnali,per farli capire di chi fosse la proprietà.
Però mi piace questa sua gelosia.
Mi fa capire che ci tiene a me.
Comunque sia,ho invitato Cleo,Mattia e Samuele a festeggiare con me questa sera in pizzeria.
Ho aperto i regali,tutti magnifici e azeccatissimi.
Mattia è rimasto a casa della nonna,volendo stare un po' solo perché a quanto pare la sua ragazza l'ha lasciato.
Samuele è venuto con noi,e insieme a Lucio stanno giocando a calcio in giardino.
Cleo non essendosi portata nessun vestito "adatto" all'occasione(a detta sua) voleva andare a fare shopping,con me.
Ma io essendo estremamente pigra e svogliata,ma sopratutto perché è stata una giornata pesante ho rifiutato dicendole che le avrei prestato io un vestito.
NON L'AVESSI MAI DETTO!!
Ora mi ritrovo TUTTI i vestiti sul letto,sopra di me.
Cleo<sono tutti belli,ma sono troppo grandi>si lamenta,tirandomi addosso l'ultimo.
Mi alzo,togliendomi dei pantaloncini dalla testa.
<scusa se non ho un fisico da modella come te>le rispondo,a frecciatina.
Cleo<non sto dicendo che sei grassa,solo che hai qualche taglia in più di me>precisa,alzando le braccia al cielo.
<certo,certo>sussurro,alzandomi dal letto e andando verso l'armadio chiudendo le ante davanti alla sua faccia.
Cleo<te la sei presa? Non volevo dire che sei grassa. Sei bellissima,hai un fisico stupendo,ma io rispetto a te non ho molti fianchi e ho poco seno perciò non mi vanno bene>dice,dispiaciuta.
<non mi sono offesa>rispondo,abbassando lo sguardo,mentre piego un vestito.
Improvvisamente entra Lucio,tutto sorridendo.
Lucio<ragaz...>dice,alzando lo sguardo verso di noi bloccandosi.
Ci fissa con gli occhi sgranati.
O meglio,la fissa.
In effetti,Cleo indossa solo il reggiseno e un pantaloncino dato che stava provando i vestiti.
Cleo sorride.
Cleo<ehi,che ci fai qui?>chiede tranquilla,non diventando minimamente rossa.
Prende la maglia sulla sedia al suo fianco e se la infila.
Lucio<ero venuto per avvisarvi che per un'ora il bagno non sarà disponibile>dice,scuotendo la testa per poi sorridere mordendosi il labbro.
Alzo gli occhi al cielo,sospirando dentro di me.
...«piccola,tua cugina sarà anche bella ma non sarà mai alla tua altezza. Non devi avere paura,perché per me sarai sempre la numero uno».
Se certo,e poi appena mette in mostra la sua seconda scarsa ti si illuminano gli occhi.
"Non pensi di stare esagerando? Mi vuoi dire che se fosse entrato Samuele in mutande aderenti al pacco tu avresti fatto finta di niente?"interviene la mia coscienza.
Oh ma da quando tempo!
"Non ho chiesto il tuo parere"rispondo.
Per rimanere calma e non far notare quanto ci sia rimasta male,con la testa bassa inizio a riordinare tutto.
Cleo<il pranzo di nonna ti ha fatto male?>chiede prendendolo in giro.
Solitamente riderei,ma in questo caso no...a parte un'accenno di sorriso.
Lucio<no penso che sia stato vedere te>le risponde,soddisfatto.
Lei lo guarda maliziosa,per poi tirarli un mio vestito addosso.
Precisamente quello che ho indossato alla cena al ristorante,in cui poi si sono intromessi anche Camilla e...e...e Cameron.
Lui lo prende,girandolo tra le mani.
Poi porta lo sguardo su di me.
Ah si è accorto anche della mia presenza?
Me lo porge,ammiccando.
Io lo prendo con forza,non degnandoli di uno sguardo.
Non dice nulla,ma rimane interdetto.
Cleo<beh,noi donne abbiamo da fare ti pregherei di andare>dice spingendolo fuori dalla porta.
Sbatte quest'ultima,chiudendola a chiave.
Cleo<così non ci disturberà più>dice scuotendosi le mani,soddisfatta.
Le faccio un cenno,girandomi e tornando alle mie pulizie.
Cleo<dove ci siamo fermate? Ah si>dice aprendo un mio cassetto ma io la blocco,purtroppo troppo tardi.
Ai suoi occhi appare un completino intimo che abbiamo comprato io e Mia,qualche periodo fa.
Eravamo al centro commerciale quando mi si rompono i ganci del reggiseno.
Era a balconcino.
Non volendo andare in giro con un reggiseno che poteva cadere da un momento all'altro,siamo andate in un negozio di intimo per prenderne uno,moto semplice.
Intanto che io lo compravo,e me lo andavo a mettere Mia girava per il negozio.
Rimettendo la maglia,Mia appare davanti al camerino con questo completino qua dicendomi che era perfetto per me.
Le ho chiesto quando me lo sarei messa,e lei con uno sguardo malizioso mi ha detto "per le vostre occasioni speciali" alludendo.
Abbiamo iniziato a discutere.
Io non lo volevo.
Lei invece voleva che io lo prendessi.
Alla fine ha vinto lei,ma tornata a casa l'ho preso e l'ho chiuso nel cassetto non tirandolo più fuori.
Non è da me.

Tutto quello che ho in testa,porta il tuo nome. *IN SOSPESO*.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora