59장~ Flashback

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🌙59.플래시백🌙

"I wish all of my weaknesses could be hidden."

Yoongi's Pov

Abbassai le serrande e le tende, chiusi la porta della mia stanza a chiave, spensi la luce e mi buttai sul letto.

Sentivo il cuore pesante come non lo avevo mai sentito prima e delle lacrime calde mi rigavano la faccia. Taehyung era appena tornato da Jeju, dopo essere stato da suo padre, e quella mattina mi aveva chiamato. La sua voce era molto calma, troppo calma per ciò che aveva in mente, ma quello che aveva detto mi aveva lasciato con la bocca asciutta ed il cuore che martellava dolorosamente nel mio petto. Gli avevo chiuso la chiamata in faccia, ma avevo paura che lo facesse davvero.

Il buio in cui mi ero chiuso mi dava conforto, avevo preso quell'abitudine da Iseol. Ogni volta che si sentiva giù e fragile si chiudeva nell'oscurità, così che nessuno la vedesse fragile e vulnerabile. Ecco, nemmeno io volevo essere visto in quel modo. Quella ragazza mi aveva lasciato anche le sue abitudini addosso. Non le parlavo da quando eravamo tornati a casa dalle vacanze in montagna, lei non voleva più parlarmi perché non le avevo voluto dire il motivo dell'odio di Taehyung nei confronti del padre. Non voleva parlami e né vedermi, e ci stavo male, ma non potevo fare altro che assecondarla. Non potevo dirle nulla su quell'odio, sennò Taehyung mi avrebbe odiato per sempre, ed io non sapevo più che fare. Dopo la chiamata di quella mattina non sapevo più che fare. Se gli avessi impedito di fare quello che voleva sarebbe finita male. Già da tempo tra me e lui c'erano solo diverbi ed incomprensioni, da tempo non parlavamo più come eravamo soliti a fare ed era tutto iniziato da quando aveva deciso di drogare Song Iseol e Kim Jennie, con l'obbiettivo di avvicinare la figlia del comandante Song, alla quale avrebbe imposto la sua vendetta senza che lei lo meritasse.

Lui pensava che fosse giusto che a morire dovesse essere lei, perché suo padre così avrebbe provato quello che lui aveva provato alla morte di sua madre, quando nessuno le diede giustizia. In quell'occasione mi rifiutai di aiutarlo in quell'azione tanto crudele e malvagia. Non volevo che drogasse due ragazze innocenti, solo per avvicinare la vittima che avrebbe subito la sua vendetta per colpa del padre, ed iniziammo a litigare. Odiava il fatto che la difendevo, odiava il fatto che non fossi dalla sua parte, e forse odiava anche il fatto che io ed Iseol ci eravamo avvicinati. "Non puoi stare con il mio peggior nemico!" Esclamò quando tutti entrarono in auto, il giorno della vigilia di Natale. Qualche minuto prima ci aveva visto baciarci. "Non sto con lei, Taehyung-ah!" gli risposi esausto da tutta quella situazione. Lui sorrise amaramente, passandomi accanto ed aprendo lo sportello della sua auto. "Facciamo finta che ti credo"
Però, tutto quell'astio nei confronti di una mia possibile relazione con Iseol, mi era sembrato strano. Certo, sicuramente pensava che fossi uno stupido a mettermi con una persona che lui voleva uccidere per vendetta; ma ogni volta che il suo sguardo di rimprovero si posava sul mio quando mi vedeva così vicino a lei, ciò che vedevo nei suoi occhi non era odio. Era rimorso, gelosia forse. Forse aveva fatto breccia persino nel suo cuore freddo e incapace di amare.

Avevamo litigato spesso per colpa dei suoi sentimenti contraddittori, nonostante continuasse ad affermare che l'unica cosa di cui mi rimprovera era il fatto che secondo lui amassi il suo peggior nemico, che avevo scelto lei piuttosto di lui stesso, il mio migliore amico; per me ciò che lo attanagliava dentro era la scelta. Ma non la mia scelta, quella di Iseol. Odiava che lei avesse scelto me, così tanto che ad un certo punto, sia per lui che per Iseol, iniziai ad allontanarmi da lei. Volevo bene al mio migliore amico e quella chiamata mi aveva lasciato con l'amaro in bocca ed il cuore dolorante.

Chiusi gli occhi, cercando più oscurità, quando dei bussi sulla porta mi fecero sobbalzare. Sospirai scocciato e mi girai sul lato destro, continuando a tenere gli occhi serrati. «Va tutto bene mamma.» brontolai cercando di nascondere la voce che mi tremava. «A me non sembra, Yoongi-ah.» la voce di Taehyung mi fece alzare di scatto. Barcollando camminai nel buio, aprendo la porta. Il sorriso di Taehyung illuminò un po' quell'oscurità, ma poi mi ricordai di quello che voleva fare e la realtà mi cadde addosso come pioggia ghiacciata in pieno inverno. «Che ci fai qui?» gli domandai cercando di nascondere le lacrime dal suo sguardo attento. Lui sorrise. I suoi capelli erano biondi ed erano cresciuti sul suo collo. Aveva una nuova espressione sul volto, una tristezza che quasi stonava sulla bellezza del suo viso. Lo conoscevo troppo bene, per lui portare a termine ciò che aveva iniziato era sacro. Ma il rimorso, ciò che ti annebbia la mente, aveva fatto la sua parte. Ho pensato che l'amore l'avesse cambiato... ho sperato fosse così. Ma l'amore fa fare alla gente cose stupide.

Lo guardai più attentamente mentre un sorriso pungente, quasi a farsi beffa di me e dei miei sentimenti, gli spuntava in viso: era più chiaro del solito, quasi pallido, i suoi occhi erano luminosi e la sua faccia arrogante e bella come sempre. «"Bentornato Taehyung-ah! Mi sei mancato in questo mese che non sei stato qui."» rise lui cercando di imitare la mia voce. Lo guardai male e lui sorrise un'altra volta, abbassando lo sguardo. «Torni e mi dai certe notizie. Dovrei essere felice di vederti?» gli chiesi freddamente, asciugando la faccia con la manica della mia felpa. Il biondo alzò lo sguardo di nuovo sul mio e fece spallucce. «Ne possiamo parlare dentro? Stare qui davanti alla porta mi fa strano.» cercò di ridere, ma io non feci lo stesso.

Lo lasciai passare ed accesi la luce mentre mi chiudevo la porta alle spalle. Taehyung si guardò intorno, poi guardò me con mezzo sorriso. Quel mese lo aveva di certo cambiato. Aveva l'aria imbarazzata, un po' persa. Non sembrava più l'arrogante, insopportabile, rude e affascinante Taehyung. L'umanità cui adesso la sua espressione aveva ceduto lo rendeva persino più bello di prima. «Puoi spegnere la luce se vuoi.» aggiunse calmo, sedendosi sul mio letto e giocando con le mani. Agitai la testa, in piedi, davanti a lui. I pugni serrati come la morsa che si stringeva ad ogni suo sguardo nel mio stomaco.  «Spiegami perché. Spiegami perché vuoi farti uccidere, Taehyung.» dissi senza sentirmi, senza guardarlo, ancora in piedi con il cuore che batteva forte. Lui sorrise, poi abbassò lo sguardo. Mi faceva male quell'aria di resa su di lui. Avrei voluto accettasse l'amore, accettasse il perdono ed essere perdonato per ciò che aveva fatto. Ma stavamo parlando di Kim Taehyung. «Yoongi, io non penso di meritare di fare parte delle vostre vite. La tua, quella di Jungkook, Namjoon, Jimin, Jin e Hoseok...»  fece una pausa, come se stesse cercando dentro di sé il coraggio di nominare quel nome. «e Iseol. Sono così diverso da voi. Mi faccio troppo prendere dalla rabbia e dal rancore, forse mi sto pentendo di esser arrivato fino a questo punto. Iseol, lei non meritava questa vendetta, ma ora è troppo tardi. Domani la sequestrerò, ma non la ucciderò.» sospirò cercando di non guardarmi. Nominarla aveva fatto in modo che le sue pupille si allargassero, ma era troppo intelligente per lasciarmi guardarlo negli occhi troppo a lungo. Si era voltando dall'altra parte, giocando come un bambino timido con le sue mani bianche. «Il mio piano è molto semplice. Farò credere sia a lei che a suo padre che voglio ucciderla, ma la pistola sarà vuota. Così per fermarmi suo padre mi sparerà ed io taglierò la vendetta che mi lega ad Iseol e la lascerò libera. Se ti stai chiedendo perché sto facendo questo, la risposta è molto semplice. Ho sbagliato con questa vendetta, non posso permettere che Iseol si innamori di me, ho paura che lei lo faccia. Io voglio liberarla da me, voglio morire così che lei sia libera. Perché se resto vivo, il rimorso di mia madre continuerà a tormentarmi spingendomi a vendicarmi, e non voglio più.» disse. Avrei preferito dicesse tutta la verità sul perché non voleva vendicarsi più. Le lacrime aumentarono e non riuscivo a fermarle. Stavo piangendo di fronte a lui. «Yoongi, ti chiedo di non fermarmi. Odio quando le persone mi dicono cosa fare e cosa non fare. Non voglio andarmene con il rimorso di averti deluso. Lascia che ne vada tranquillo, per favore. Non è nulla di personale, ho solo paura di me stesso e del rimorso che mi sta rendendo cattivo.» continuò alzandosi dal letto ed avvicinandosi a me di qualche passo. «Tu non sei cattivo, tu hai salvato me, mia madre, Jungkook e Jimin. Non puoi essere cattivo.» sussurrai spostandomi i capelli dalla fronte sudata. Lui non lo era...
Sorrise amaramente ed abbassò lo sguardo. Era calmo, di quella sua odiosa calma in situazioni delicate che non riuscivo a capire, io invece stavo piangendo a dirotto.

Taehyung si avvicinò lentamente all'interruttore e spense la luce. Rimasi immobile con i pugni serrati, le lacrime agli occhi ed il cuore che faceva male. Quel gesto lo avevo apprezzato. Significa che ricordava che non volevo essere visto fragile. Significa che si ricordava di lei. «Lo sono, Yoongi. Se non lo fossi stato avrei lasciato perdere la vendetta. Invece l'ho usata da schiava, l'ho spaventata, ho avuto il macabro pensiero di ucciderla. Ho paura che questi pensieri tornino, quindi se muoio non avrò più il rimorso della morte di mia madre ed Iseol non sarà più in pericolo.» continuò nell'oscurità. «Se davvero mi vuoi bene, se davvero tieni alla nostra amicizia non fermarmi e non dire nulla ad Iseol. Non farmi andare con la delusione, ti prego Yoongi.» disse senza la minima spezzatura nella voce prima di andarsene, chiudendo la porta e scomparendo.

Ora lui era di fronte a me, sdraiato sull'asfalto, con gli occhi chiusi. La strada era colorata del suo sangue ed Iseol era piegata verso di lui con le lacrime agli occhi. Mi ero pentito di tutto. Ero andato a fermarlo, ma lui era già andato via. Avrei dovuto aspettarmi che sarebbe tornato alla casa in montagna. Era così legato a quel posto.

Sperai con tutto il cuore che lo salvassero, mentre guardavo quell'ambulanza correre veloce, con Iseol che in lacrime mi guardava dopo aver saputo dei piani di Taehyung.

•The Devil Wears Gucci| Kim Taehyung|🦋Where stories live. Discover now