51장~ Rimorso

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🌙51.양심의 가책🌙

"Run, don't tell me bye-bye.
Run, you make me cry, cry.
Run, love is a lie, lie.
Don't tell me, don't tell me, don't tell me bye-bye."

Yoongi's pov

Il telefono continuava a chiudermi la chiamata con Iseol. Avevo paura, mentre agitato aprivo la portiera della mia auto e con l'altra tenevo in telefono pressato contro l'orecchio. O Taehyung l'aveva spento o l'aveva distrutto.

Sentii l'ansia perforami e tagliarmi in mille pezzi, mentre arrabbiato buttavo il mio telefono dentro l'auto e partivo velocemente verso la casa di Taehyung. Avevo paura di quello che avrei potuto trovare. Nonostante lui avesse avuto una cotta per Iseol, prima che scoprisse di chi fosse figlia, gli era passata in un attimo, come se non l'avesse mai pensata. Aveva le capacità di ucciderla, lui non aveva né paura e né comprensione. L'unica cosa che voleva era vendicare la morte di sua madre e il fatto che non avesse avuto giustizia, e nient'altro. Non voleva nient'altro che questo. E se per averlo doveva uccidere Song Iseol, innocente di tutto, be'... l'avrebbe fatto di sicuro. E la cosa mi preoccupava da morire.

Rischiai anche di sbandare così agitato, non ci vedevo nemmeno bene. Il cuore mi batteva fortissimo, lo sentivo quasi perforarmi il petto, le gambe mi tremavano e la mia pelle era piena di brividi. Casa sua era così lontana, non sapevo se sarei arrivato lucido abbastanza.

Avevo trattato così male Iseol quel giorno, le avevo detto di non parlarmi più, che se mi odiava sarebbe stata un problema in meno a cui pensare. Ma quelle cose in realtà non le pensavo, volevo solo che si allontanasse da me, perché sapevo che una volta il ritorno di Taehyung, lui l'avrebbe sequestrata, e non potevo permettermi di dirglielo. Il mio migliore amico mi avrebbe portato rancore in eterno, ma ora mi stavo pentendo di tutto. Meglio avere rancore, che vivere con il peso della morte di Iseol e quella di Taehyung, perché come minimo avrebbero fatto lo stesso se lui l'avesse uccisa. E il solo pensiero di andare avanti, sapendo che i due non avrebbero più fatto parte di questo mondo mi faceva stare male, dovevo fermarlo e dovevo farlo a tutti i costi!

Il rimorso di non averle detto nulla iniziava ad essere forte. Poco m'importava delle volte che mi aveva rinfacciato il fatto che difendessi Iseol piuttosto che stare dalla sua parte, lo facevo anche per lui.

La discussione di quel giorno davanti al suo garage mi tornò in mente all'improvviso, mentre mi avvicinavo sempre di più alla casa del mio migliore amico. C'era appena stata la "riunione", come lui la chiamava, dove aveva invitato tutti i figli di mafiosi o poliziotti che conosceva: il motivo era molto semplice, voleva farsi amico quelle persone per scoprire dove si fosse nascosto suo padre e fu in quell'occasione che conobbe Yoona.

Taehyung aveva costretto Iseol a sistemargli il garage quando tutti gli invitati sarebbero andati via ed io a casa ero preoccupato per quello che sarebbe potuto succedere se i due fossero rimasti da soli in un posto tanto isolato, così corsi da loro. Quando arrivai Taehyung era appena uscito dal garage e tra le braccia aveva il corpo di lei. Il cuore mi balzò nel petto e quasi come una furia mi trascinai verso di lui, per rendermi conto poi che in realtà stava dormendo. Il mio migliore amico sorrise alzando lo sguardo sul mio, tenendo tra le braccia la sua vittima. «Pensavi che l'avessi già uccisa, Yoongi-ah?» mi domandò arrogante, allontanando Iseol dalla mia portata. «Ehi, dalla a me. La porto a casa.» risposi acido, strappandola dalle sue mani ed allontanandomi un po' da lui. Taehyung sorrise mettendo le mani dentro le tasche dei pantaloni, poi agitò la testa e si avvicinò un po'. «Sei innamorato di lei, vero?» mi chiese sorridendo, ma io sapevo che dietro quel sorriso in realtà mi odiava. Pensava che amassi il suo peggior nemico. Ma io quasi risi, mentre Iseol dormiva calma, ignara di quella discussione. «Tae, davvero. Basta così.» dissi sospirando, facendolo sbuffare. «Yoongi, in che lingua vuoi che te lo dica? Non mi fermerò.» mi rispose arrabbiato, facendo per entrare in casa sua, ma lo fermai. «Avevi una cotta per lei, non negarlo. Quando ancora non sapevi chi fosse, la guardavi così incantato. Ti prego Taehyung, piuttosto di trattarla in questo modo proteggila.» dissi esasperato. Perché doveva essere lei la vittima di tutto? «Ti ho detto di non nominare più quella dannata cotta. Non è stato nulla! È durato un solo giorno, la vendetta è più importante dell'amore. A me non frega nulla della sua vita, a me interessa della mia.» alzò la voce arrabbiato, voltandosi verso di me. Lo guardai deluso. «Probabilmente lei si innamorerà di te. Lo sai, non posso negare che tu abbia fascino.» alzai le spalle. Taehyung rise e fece un passo in avanti. «Meglio se s'innamora! Posso usarla meglio per la mia vendetta.» rispose con un ghigno. Agitai la testa. «Non farlo, non giocare con il suo cuore.» ribadii avvicinandomi a lui. Lui sorrise acido. «Non la voglio.» ribadii duro, entrando in casa sua e lasciandomi fuori.

Fu in quella occasione lì, quando la svegliai e lei era così impaurita da quell'incubo, che le dissi di non innamorarsi di Taehyung. Ma forse era troppo tardi. Forse da tempo lei provava altro nei suoi confronti. Aish, invidiavo così tanto Kim Taehyung, e lei era così stupida... come poteva amare la persona che la stava minacciando? Come poteva un cuore così dolce amarne uno arrabbiato e pieno di rancore? Come poteva?

Parcheggiai l'auto davanti casa sua e senza nemmeno chiuderla corsi a bussare alla sua porta, aspettando che venisse ad aprirmi.

•The Devil Wears Gucci| Kim Taehyung|🦋Where stories live. Discover now