54장~ Arancione

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🌙54.오렌지🌙

"And I know there's no making this right, and I know there's no changing your mind, but we both found each other tonight, so if love is nothing more than just a waste on your time waste it on me."

Spalancai gli occhi, indietreggiando. L'ansia mi scoppiò nello stomaco ed il cuore iniziò a battere in modo irregolare all'udito di quel cognome. Stava tutto per finire? Chi sarebbe morto per primo? Io o Taehyung? Preferivo di gran lunga morire io, piuttosto che vivere in un mondo dove lui non esisteva.

«Ah, perché sta urlando? Sono le dieci di sera, non dovreste farlo! Starà disturbando i vicini.» la voce di Taehyung era di nuovo arrogante e sembrava essersi calmato dalla discussione con Yoongi. L'ansia stava iniziando a divorarmi viva, non volevo che mio padre venisse a salvarmi, non ce n'era motivo. Alla fine era tutta colpa sua. Taehyung aveva ragione, non aveva avuto giustizia, magari faceva bene a farsela da solo.

Quando tutta quella storia iniziò, quattro anni prima, a mio padre, non era interessato niente del ragazzino che avevano lasciato da solo. Non si era nemmeno degnato di andare a porgergli le sue scuse, lo aveva ignorato. Forse l'aveva fatto perché non aveva il coraggio di guardarlo in faccia dopo quello che mi fratello aveva fatto e quello che aveva fatto lui, ma avrebbe dovuto comunque. Taehyung era rimasto da solo. E nonostante il carattere che aveva sviluppato dopo quella vicenda tanto tragica aveva salvato Yoongi, Jimin e Jungkook. Aveva fatto del bene, aveva donato tutti quei soldi all'orfanotrofio. Lui era una persona buona, mio padre doveva capirlo. Non poteva restare per sempre accecato dal fatto che il biondo volesse vendicarsi e che quindi di conseguenza fosse una cattiva persona. Doveva accettare che era colpa sua se Taehyung era arrivato a quegli estremi. Doveva accettare il fatto che a sbagliare era stato lui e non il biondo.

«Ah, questo è davvero un problema! La migliore amica di sua figlia avrebbe dovuto restarsene zitta zitta e farsi gli affari suoi.» la sua voce vibrò di nuovo forte. Jennie? Perché stavano parlando di Jennie? Mi avvicinai di nuovo alla porta e tesi l'orecchio per ascoltare meglio. Che stava succedendo? Che gli stava dicendo mio padre? «Uccidere anche lei?» rispose il biondo ridendo. Confusa e curiosa continuai ad ascoltare. Chissà che avrebbe fatto mio padre una volta che ci avrebbe trovati. Non volevo nemmeno pensarci. «Ma mi ha preso per un serial killer? Sono solo un ragazzo rancoroso e accecato dalla vendetta, la mia unica vittima sarà solo ed esclusivamente sua figlia Iseol e tutto questo sta accadendo perché lei non merita di portare la divisa. Suo figlio ha investito mia madre, guidando un veicolo in stato di ebbrezza ed uccidendola. E lei se ne esce facendogli fare volontariato? Mi prende in giro?» Taehyung alzò la voce arrabbiato. Tutta quella situazione non mi piaceva per nulla. «Mi troverà? È quello il mio obbiettivo. Che lei mi trova e veda con i propri occhi che cosa significa vedere la persona più importante della propria vita venire uccisa.» Chiusi gli occhi. Ero pronta a morire se questo gli avrebbe dato conforto. Stupida? Troppo. Per amore mi stavo spingendo a fare una cosa che non avevo mai fatto prima. Sacrificarmi, perché lui trovasse la pace che cercava da tanto tempo.

Il biondo aprì la porta all'improvviso ed i suoi occhi si dilatarono non appena incontrarono il mio sguardo. I suoi occhi scuri e profondi erano lucidi ed arrabbiati. Incurvò le sue labbra in un sorriso amaro e mettendo la mani dentro le tasche dei jeans mi guardò con la sua solita arroganza. «Hai sentito tutto?» mi domandò calmo, come forse non lo era mai stato in vita sua. Annuii e abbassai lo sguardo senza sapere che dire. Avrebbe continuato a prendermi per stupida, ma poco m'importava. «Tutto, tutto? Anche la chiamata con Yoongi?» continuò di fronte a me. Annuii un'altra volta, senza alzare lo sguardo sul suo ed aspettai che parlasse di nuovo. Mi sentivo così calma. «Non illuderti del fatto che abbia avuto una cotta per te. Non è stato niente, mi è subito passata.» continuò passandomi accanto. Rassegnata ai suoi sentimenti mi voltai e sorrisi. «Lo so, lo so Taheyung oppa.» risposi con un sorriso vero. Il biondo volandosi spalancò gli occhi. Stavo iniziando a mettermi il cuore in pace, non mi avrebbe mai amata dopo quello che aveva fatto mio padre e, comunque, mi avrebbe uccisa. «Ma voglia che ora sia tu a sapere una cosa. Voglio che tu lo faccia, voglio che tu mi uccida, perché se questo ti darà la pace che stai cercando da tanto tempo allora preferisco morire e renderti più leggero il cuore.» Taehyung mi guardò perplesso, poi agitò la testa e sorrise amaro. «Tu non sei normale, mi stai davvero dicendo che sei pronta a morire, purché io abbia la pace e la giustizia che cerco da tempo?» mi domandò ridendo, scuotendo la testa di nuovo e scendendo le scale che portavano in cucina.

Lo seguii con le lacrime agli occhi, mentre lui mi dava le spalle e continuava a scendere le scale. «Aspetta! Taehyung, ti prego, non è quello che vuoi?» gli domandai mentre lui si fermava in cucina e si voltava verso di me di nuovo. «È quello che voglio! Ma tu smettila di fingere, non ci credo che sei davvero pronta a morire per me. A tutto questo amore improvviso che provi nei miei confronti io non ci credo, quindi per favore smettila di dire queste idiozie. Ti ucciderò non appena tuo padre verrà qui per me, ma smettila di dire che mi ami.» disse duro, guardandomi con odio. Lo scrutai in silenzio. Perché non credeva al mio cuore? «Non sono idiozie.» dissi, ma nel frattempo suonarono al campanello, facendo sobbalzare entrambi. Mio padre ci aveva già trovati? Taehyung si portò un dito alle labbra, incitandomi a fare silenzio mentre lui si avvicinava alla porta con fare calmo.

Non poteva essere stato così veloce, come aveva fatto a trovarci così? Forse Yoongi gli aveva detto qualcosa? O forse Jennie? Ma lei non sapeva dove ci trovavamo. La paura mi stava divorando viva. Mi avvicinai quindi lentamente a Taehyung, senza che lui se ne accorgesse, mentre apriva la porta, rivelando la persona che ci stava dietro.

I suoi capelli arancioni illuminarono il buio in cui io ed il biondo ci eravamo sommersi. « Kim Taehyung, non ci vediamo da tanto.»

•The Devil Wears Gucci| Kim Taehyung|🦋Kde žijí příběhy. Začni objevovat