4장~ Mancanze

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🌙4.실패🌙

-Baby, don't cry tonight.-

Non feci altro che pensare e ripensare a tutta quella situazione, avevo paura che  fosse successo qualcosa di tra di noi e non riuscire a ricordare nulla mi dava sui nervi.
Arrivai a casa dopo due ore di camminata, in cui, a un certo punto, mi persi e mi ritrovai di nuovo a casa di quello stupido, che come un idiota mi guardava dalla finestra e rideva senza degnarsi di darmi il passaggio che mi aveva proposto o di dirmi almeno da che parte andare. Certo, lo avevo rifiutato, ma dopo glie l'avevo richiesto e lui avrebbe potuto fare meno il prezioso.
«Sono a casa.» sbuffai tutta sudata quando finalmente arrivai. Buttai il mio vestito a terra frustrata, era il mio preferito e si era anche strappato.
«Che fine ha fatto il tuo vestito?» mi chiese mia madre dandomi un bacio sulla fronte.
«Purtroppo si è strappato e Jennie ha dovuto prestarmi questi.»
«Potremmo sempre ripararlo. Ti sei divertita ieri sera?»
«È stato fantastico. Io e Jennie non volevamo più tornare a casa.»  mentii per sembrare più credibile, ancora non riuscivo a credere a cosa era successo. «Davvero?» domandò mia madre mentre mi sedevo a tavola e appoggiavo la testa sulle mani, stanca e ancora confusa.
Taehyung. Proprio da lui dovevo capitare? Come facevo ad essere sicura che non avesse fatto niente?
«Capisco.» disse mamma mentre sistemava il pranzo sul tavolo.
«Papà non è ancora tornato?» le chiesi nella speranza che la sua risposta fosse un sì, invece  fui costretta a sentire le stesse parole di sempre.
«Sai che tuo padre sta lavorando a quel caso. Ci vuole ancora del tempo. È il capo della polizia.» mi rispose.
Sapevo bene che non era ancora tornato, ma per una volta speravo di sbagliarmi. Invece no, avevo avuto ragione di nuovo, a lui non importava niente di me.
«Il capo della polizia ha anche una famiglia, ma si comporta come se non l'avesse. Gran bel capo.» scossi la testa delusa e sbattei una mano sul piano. «Iseol.» sospirò mia madre.
«Dov'è Chanyeol?» le chiesi delusa. Come al solito papà preferiva il lavoro ai suoi figli, preferiva stare fuori di casa per mesi a lavorare a quel dannato caso che tanto non avrebbero mai risolto. Ci lavoravano da due anni e ancora non si erano arresi, non avevano capito che probabilmente non sarebbero mai riusciti a portarlo al termine.
«È in camera sua.» rispose mia madre con gli occhi lucidi.
Corsi in camera di mio fratello che stava giocando alla PlayStation ed era così concentrato da non accorgersi nemmeno della mia presenza.
«Chanyeol?» dissi piano, solo allora si voltò verso di me e sorrise.
«Iseol. Qualcosa non va? Di chi sono quei pantaloni e quella maglia? »
«Oh, il mio vestito si è strappato e Jennie mi ha dato questi.» mentii, Chanyeol alzò un sopracciglio poco convinto come se non credesse davvero alle mie parole. «Capisco. Ad ogni modo, qualcosa non va?» domandò curioso, sistemandosi meglio sulla sedia. Lo guardai in preda alle lacrime e lui divenne serio.
«A te non dà fastidio?» gli chiesi con voce tremante.
«Cosa?»
«Che lui non sia mai a casa, che preferisca il lavoro a noi.» alzai la voce arrabbiata. Non vedevo e non sentivo mio padre da due mesi, mi mancava, ma a lui non mancavo io. 
«Ci ho fatto l'abitudine.» Chanyeol alzò le spalle e mi guardò con lo sguardo un po' perso, mentiva, voleva solo sembrare forte, ma era chiaro che soffriva anche lui.
«Ci hai fatto l'abitudine, ma non ti dà su i nervi sapere che preferisce il lavoro e i suoi sottoposti a noi?» le lacrime mi rigavano il viso. Perché un padre del genere era capitato a me? Che avevo fatto per meritarlo?
Chanyeol si alzò dalla sedia e si avvicinò a me, mi avvolse nelle sue braccia e mi strinse forte. «Sorellina, lo so, dà fastidio anche a me, ma che possiamo fare? È il capo della polizia, non possiamo fare altro che sopportare.»
«Sopportare? Lo sopporto da due anni, adesso basta!» dissi prima di scappare in camera mia. Mi chiusi nella mia stanza e  mi buttai sul letto, odiavo davvero quello che mio padre ci stava facendo, odiavo che non fosse presente nelle nostre vite, eppure al  tempo stesso mi mancava, mi mancava tantissimo e avevo bisogno di lui, di una figura paterna che mi dicesse cosa fosse giusto e cosa sbagliato. Ma il lavoro è lavoro, e mio padre lo preferiva di gran lunga a noi.

•The Devil Wears Gucci| Kim Taehyung|🦋Where stories live. Discover now