17장~ Dissapori

5.8K 478 121
                                    

🌙17.없음 예약하지🌙

"Is it you who changed or is it me?"

Spalancai gli occhi, mentre di fronte a me Chanyeol sorrideva. Che ci faceva con Taehyung e i suoi? Che diavolo stava combinando?

Staccai gli occhi da mio fratello, che iniziava a guardarmi perplesso, per passare la bottiglietta a Taehyung. Avevo fatto tutto quello che mi aveva chiesto fino a quel momento, perché adesso mio fratello era con loro?

Taehyung guardò la bottiglietta distendendo la bocca in un mezzo sorriso; poi l'aprì e ne prese un sorso.
«Riesci a stupirmi ogni giorno di più», disse Taehyung.
«Ne ho scelto uno a caso.» dissi ancora sconvolta. Poi mi voltai verso mio fratello. «Che ci fai qui, Chanyeol?» gli chiesi avvicinandomi a lui.
Chanyeol chiuse il libro che stava leggendo.
«Potrei farti la stessa domanda, sai? La tua classe è al primo piano, che ci fai qui al terzo?» Lo fissai senza sapere cosa rispondere e mi voltai allora verso Taehyung.

Stava sorridendo ancora. Quel sorriso lo odiavo. Era più che altro una smorfia furba. In quel momento desiderai prenderlo a pugni. Lo odiavo come non avevo mai odiato nessuno in vita mia.
«Chanyeol-sshi, dicevi che a Seoul vi trovate bene. Com'era Mokpo?» gli chiese Taehyung. Gli rivolsi lo sguardo più cattivo che la mia espressione mi permetteva. Naturalmente, m'ignorò. Chanyeol sorrise, ignaro del fatto che Taehyung sapesse tutto.
«Be', Mokpo era un posto tranquillo. Un po' mi manca.» rispose facendo spallucce.
«E come mai allora vi siete trasferiti?» domandò Taehyung fingendo di non sapere nulla. Io e mio fratello ci guardammo, mentre lui continuava a sorridere. La rabbia mi ribolliva all'interno.
«Ecco... mio padre è stato trasferito a Seoul per lavoro e noi l'abbiamo seguito.» rispose Chanyeol senza guardarlo. I suoi occhi erano un po' su di me, un po' altrove. Taehyung annuì trattenendo una risata. Si avvicinò al cestino e buttò la bottiglietta vuota. «Capisco, l'importante alla fine è che qui vi troviate bene.». Chanyeol annuì sorridendo. Io stavo invece trattenendo le lacrime.
«Sì, infatti. Ehm ora dovrei andare. Ho un'interrogazione importante. Ci vediamo a casa, Iseol. » Si alzò dal suo posto allontanandosi dalla sala studio.

«A che gioco stai giocando?» chiesi immediatamente a Taehyung con i pugni stretti non appena mio fratello uscì dalla stanza. Lo fissavo sfidando il suo sguardo. Jimin, Jin, Jungkook, Namjoon e Hoseok ci guardavano in silenzio, mentre Taehyung davanti a me continuava a mostrare il suo ghigno.
«A nessun gioco.» rispose tranquillo. Volevo prenderlo a schiaffi.
«Non prendermi in giro» riuscii a dire con i denti stretti.
«Tuo fratello mi sta simpatico.» Lo guardai sentendo quasi la rabbia trasformarsi in una risata. Si prendeva gioco di me, e la cosa lo divertiva tanto perché capiva che stavo male.
«Taehyung.» dissi, ma la porta si aprì e non completai la frase.

Yoongi entrò in aula studio e ci guardò perplesso, poi alzò gli occhi in alto mettendosi vicino a Jimin.
«Dove sei stato, Yoongi-ah?» gli chiese Taehyung voltandosi verso di lui e mettendo le mani dentro le tasche dei pantaloni. Yoongi alzò le spalle e le riabbassò.
«A prendere un po' d'aria.» disse stirandosi le braccia. Il ragazzo dai capelli biondi puntò lo sguardo sul mio per pochi secondi, poi si voltò di nuovo verso il moro vestito di Gucci che annuiva.
«Ultimamente passi troppo tempo all'aperto. Non credo faccia poi così caldo. Siamo quasi a Natale.» disse avvicinandosi verso il biondo.
«Ehi, da quando presti attenzione a tutto quello che facciamo?» gli chiese lui sorridendo.

Taehyung sorrise a sua volta e per il momento lo lasciò pendere. Yoongi mi guardò come per chiedermi cosa fosse successo e perché avessi lo sguardo così perso e preoccupato.
«Iseol» sussurrò il moro a pochi centimetri da me. Giocava con l'anello che aveva al dito, «quanto tempo al giorno tuo fratello trascorre a fare volontariato?» Alzai gli occhi sul suo viso e lui mi guardò aspettando che rispondessi. Continuavo a chiedermi com'era possibile che sapesse tutto. Del volontariato di Chanyeol ne eravamo a conoscenza solo io e la famiglia, e Jennie, che non gli aveva riferito niente. Lei non era sua amica. «Tre ore al pomeriggio.» risposi con la voce che mi tremava. Lui annuì. «Pensi che questa sia una giusta punizione per quello che ha fatto?» Stavolta non risposi. Lo odiavo in modo assoluto.
«Eh, Iseol?». Rimasi zitta, preda della rabbia. A quel punto lui premette due dita sulla mia fronte e con forza mi spinse contro il muro. «Eh, Iseol?» alzò la voce, mentre continuava a spingermi verso la parete. «Rispondimi!» urlò. Mi sbatté contro il muro.
«Taehyung!» Yoongi alzò la voce, facendo voltare il moro verso di lui. «Hyung...» disse Jimin, mentre gli altri ci guardavano sconvolti. Avevo le lacrime agli occhi. Volevo esplodere in un pianto senza fermarmi.
«Che volete?» rispose lui arrabbiato staccando le dita dalla mia fronte e mettendo le mani dentro le tasche dei jeans.
«Hyung, non è che stai un po' esagerando?» gli chiese Jungkook guardandomi in pena.
«Oh, Jungkook-sshi difende la sua noona.» disse lui ridendo.
Jungkook lo guardò dispiaciuto.
«No hyung, solo che...» tentò di difendersi, ma Taehyung lo interruppe mettendosi quasi a urlare. «Solo che cosa, eh? Questa situazione non vi riguarda affatto. Riguarda me. Quante volte devo dirvi che faccio quello che voglio?»
Il monito rivolto a Jungkook si estese al resto dei ragazzi, che lo ascoltava in silenzio.
«Sì, ma stavolta hai esagerato.» osò dire l'altro ragazzo dai capelli biondi, Namjoon. Taehyung lo fissò sorridendo.
«Anche tu ti ci metti?» gli chiese alzando lo sguardo sul biondo che mi guardava preoccupato. NamJoon non rispose. Taehyung si voltò di nuovo verso di me. Il suo sguardo era ancora sprezzante.
«Yah, Iseol. Permettiti un'ultima volta di fare la preziosa e non rispondere alle mie domande e per l'amor di Dio ti giuro che tutti sapranno quello che ha fatto tuo fratello e quello che ha fatto tuo padre. Un'ultima volta.» Tirò una pedata alla sedia così forte che si ribaltò. Poi lasciò l'aula a passi veloci.

Piansi non appena fu fuori, sotto gli sguardi perplessi e impauriti di tutti gli altri. Mi lasciai cadere a terra e buttai il viso sulle mani. Perché doveva sapere tutto? Perché doveva andare a finire così?
«Noona?» Era la voce di Jungkook. Era vicina, ma non alzai lo sguardo sul suo.
«Ehi, Iseol.» Yoongi mise una mano sulla mia spalla e si abbassò su un ginocchio per potermi guardare. «Lascia perdere» disse.
Io lo guardai a mia volta. Tutti gli altri erano dietro di lui, diverse paia di occhi che esprimevano dispiacere. Abbracciai il ragazzo dai capelli biondi davanti a me e lui mi strinse forte ricambiando l'affetto. Era l'unica persona in quel gruppo ad essere davvero dalla mia parte e a farmi stare bene con le sue parole.
«Sta tranquilla.» sussurrò al mio orecchio. E io lasciai che le sue parole mi calmassero.

•The Devil Wears Gucci| Kim Taehyung|🦋Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora