12장~ Diverso

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🌙12.다른🌙

"I dumped myself into the lake. I buried my voice for you"

«Sei in ritardo.» disse chiudendosi la porta alle spalle e passandomi accanto. «Abiti troppo lontano e devo venire a piedi.» risposi scocciata, seguendolo.

Taehyung non mi rispose e mi guidò nel suo garage. Prima di andare da lui in realtà avevo pensato di non farlo, ma al solo pensiero che poi l'indomani la scuola sarebbe stata piena di un nuovo pettegolezzo, che vedeva mio fratello come protagonista, mi alzai e corsi da lui.

Il moro aprì la porta del garage con un gesto veloce, entrando dentro e facendomi segno di seguirlo. Garage? Era una seconda casa! Persino più grande della mia! Era arredata perfettamente, i colori che aveva scelto insieme stavano benissimo! il suo buon gusto mi lasciava senza parole. Se solo fosse stato un bravo ragazzo.

Le pareti erano color crema, abbinato ai mobili bianco sporco. Il pavimento era in legno, al centro vi era un tavolo enorme e due divani erano disposti a muro, uno di fronte all'altro.

«Questa volta non ci farò caso al ritardo. Vedi di sbrigarti a prendere quelle cose e metterle dentro i contenitori.» disse togliendosi la giacca e posandola su un divanetto. Sbuffai scocciata e presi la busta contenente pacchi di patatine e bevande di tutti i generi. Sistemai le patatine dentro i contenitori che Taehyung aveva lasciato sul tavolo mentre lui dalla credenza prendeva dei bicchieri da vino. Evitai di guardarlo o di parlargli. Solo ad ogni suo respiro avrei voluto sferrargli un sacco di pugni. Taehyung mise i bicchieri su un vassoio che poi mise sul tavolo, e si voltò verso di me quando finì di fare quello che stava facendo. «Pensi di trattarmi come la tua schiava per sempre?» gli domandai senza guardarlo, mentre finivo di mettere l'ultimo pacco di patatine nel contenitore. «Mmh, vediamo...» rispose lui camminando per la stanza con le mani dietro la schiena. Taehyung camminò avanti e indietro, con ancora quel dannato sorriso stampato in volto che odiavo più di quanto odiassi lui stesso! «Penso di trattarti in questo modo per tipo... tre anni?» sussurrò alzando gli occhi al cielo. Tre anni? Stava scherzando. «Cosa?» gli chiesi agitata, facendo un passo verso di lui. «No no, quattro.» continuò fermandosi e voltandosi verso di me con le mani dentro le tasche dei jeans e sorridendo. «Perché proprio quattro?» domandai a testa alta e calma. Non doveva sapere che di lui avevo paura. Ma speravo stesse scherzando riguardo tutti quegli anni, perchè avrebbe dovuto? «Lo scoprirai presto.» sorrise, poi si voltò di nuovo e guardò l'orologio. «Per evitare che te ne vada prima di sistemare il garage resterai qui.» disse voltandosi di nuovo. «Oh davvero? Mi lasci partecipare alla tua riunione?» gli chiesi scettica e guardandolo con odio. Non volevo restare un secondo in più! Non aveva intenzione di trattarmi come la sua schiava per quattro anni davvero. Almeno lo speravo. «Sì.» rispose ammiccando.

Alle nove e mezza il garage di Taehyung fu pieno di persone. Mi appoggiai in un angolo, sperando che nessuno si accorgesse di me e rimasi a guadare quel deficiente che riservava sorrisi a tutti quelli che si avvicinavano a lui. Erano presenti anche delle ragazze, che conoscevo perfettamente dato che tutti quelli che aveva invitato venivano nella nostra stessa scuola. «Iseol!» ad un tratto il ragazzo dai capelli carota mi spuntò davanti facendomi sobbalzare. «Ehi, perché spunti in questo modo?» dissi stringendomi forte il petto e chiudendo gli occhi per qualche secondo. Park Jimin: i capelli color carota gli stavano d'incanto e gli ricadevano morbidi davanti agli occhi. La sua carnagione era bianca, come quella di Yoongi, ma un po' più basso di lui. Il suo sorriso era adorabile, non so perché mi facesse quell'effetto, ma veniva voglia di proteggerlo. «Scusa! Tae mi rimprovera sempre per questo mio modo brusco di avvicinarmi! Gli ho fatto venire un po' di colpi!» sorrise. Quasi sorrisi anch'io a quel suo sorriso. Lui sembrava così tenero e innocente, era l'opposto di Taehyung! «Perché non continui a fargli prendere dei colpi? Magari uno di questi è letale e me lo levo dai piedi.» sbraitai arrabbiata. Jimin di fronte a me corrugò le sopracciglia e posò il bicchiere di vino sul tavolo, poi fece mezza risata e mi rivolse un altro sorriso. «Guarda che Taehyung è simpatico, non è così male. Certo, con te ha un altro atteggiamento, ma non è così male poi. Se solo non gli avessi sbattuto quel pettegolezzo in faccia, se la prende subito.» disse alzando le spalle e riprendendo il bicchiere. Prese un sorso di vino e sorrise di nuovo quando si accorse del mio sguardo scettico. «Okay Iseol. Per me tu sei una ragazza simpatica e che non merita questo tipo di trattamento. So che sembra che lui ti odi da morire, ma Taehyung di solito non fa partecipare persone esterne alle sue riunioni.» continuò sorridendo un'altra volta. «Lo fa perché non vuole che scappi! Devo anche sistemargli il garage dopo.» dissi scocciata, sbuffando. «Sì, ma ti avrebbe chiuso nella sua stanza se non avesse voluto che scappassi.» ribadì ammiccando. Lo guardai confusa e lui alzò le spalle di nuovo. «Ora vado, divertiti Iseol.» disse allontanandosi. Sì, mi sarei divertita di sicuro!

Sbuffai un'altra volta e pensai alle parole di Jimin. Che voleva dire? Perché Taehyung mi stava facendo partecipare alla sua 'riunione' e non aveva fatto come aveva detto Jimin? «Non pensarci troppo.» sobbalzai al suono della voce di Yoongi e lo guardai scocciata. «Ehi, ma perché spuntate così?» gli chiesi arrabbiata. Ma che problemi avevano? Yoongi trattenne un sorriso e posò il bicchiere sul tavolo. I capelli biondi gli stavano decisamente meglio, e il blu della felpa gli stava benissimo in viso. «Perché continui a fare tutto quello che Taehyung ti dice?» mi domandò il biondo mettendo le mani dentro le tasche dei jeans. Alzai lo sguardo su di lui come una psicopatica e risi. Ma che domande faceva? «Forse perché mi sta minacciando.» risposi sarcastica. Lui annuì e fece mezzo passo in avanti. «E ti farai minacciare in questo modo, Iseol?» mi chiese facendo mezzo sorriso. Cominciavo ad odiarli tutti. «Sei senza carattere.» continuò scocciandomi di più. Ma che voleva? Il suo migliore amico mi stava minacciando e gli stava anche riuscendo bene e lui se ne usciva con quei discorsi? «Non voglio che rovini la vita a mio fratello.» ribadii cercando di reprimere le lacrime. Chanyeol... «Ti lascerai quindi trattare in questo modo per quattro anni?» mi chiese quasi ridendo. Spalancai gli occhi e feci un passo in avanti. «Come fai a sapere dei quattro anni?» gli domandai perplessa. Credevo che stesse scherzando con i quattro anni! Non voleva davvero trattarmi in quel modo per tutto quel tempo... ma che stava succedendo? Yoongi sembrò sorpreso e agitò la testa riprendendo il bicchiere. «Ho sparato a caso! Comunque, se posso darti un consiglio.» disse indietreggiando e cambiando discorso. «Non dare ascolto a quello che ti diranno Jimin e gli altri. Non fidarti delle loro parole e sopratutto non confidare mai nulla a Taehyung.» disse prendendo un sorso di vino. Anche lui mi stava confondendo! Ma che volevano da me? E poi, pensava che avrei mai confidato qualcosa a lui? «Yoongi, mi state confondendo.» risposi scocciata. Lui sorrise e posò il bicchiere vuoto sul tavolo di nuovo. «Non fidarti e basta. Qualsiasi cosa loro ti dicano, non fidarti.» ribadì Yoongi. Lo guardai di nuovo. Perché mi diceva quelle cose? «Perché parli in questo modo? Sei diverso, prima sembrava così tanto che assecondassi ogni cosa che Taehyung mi diceva, il tuo atteggiamento è diverso adesso.» dissi confusa. Rideva a tutte le battute che quell'idiota faceva, ora sembrava che fosse dalla mia parte. Il biondo non rispose, continuò a guardarmi senza dire nulla. I suoi occhi erano puntati contro i miei e non li aveva lasciati nemmeno un secondo. «Yoongi-ah!» la voce di Taehyung all'improvviso mi fece sobbalzare.

Yoongi voltò la testa verso di lui che gli fece segno di avvicinarsi, poi si voltò verso di me e sorrise. «Va bene?» chiese allontanandosi. Lo vidi fermarsi con Taehyung e altri ragazzi, poi distolsi lo sguardo. Ero confusa. Non riuscivo a capire le parole di Jimin e nemmeno quelle di Yoongi.

•The Devil Wears Gucci| Kim Taehyung|🦋Where stories live. Discover now