47장~ Sequestro

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🌙47.발작🌙

"Maybe is the way of the universe, that's how it is, you know, I know. You and me, I'm you"

Quella giornata fu la più lunga della mia vita. Le lezioni sembravano essere infinte, e l'ansia di sapere che cosa aveva da dirmi Taehyung mi stava perforando lo stomaco.

La ricreazione era stata abbastanza calma. Taehyung non aveva detto una sola parola riguardo al pomeriggio, mentre Yoongi sembrava perso nei suoi pensieri, un po' preoccupato. Aspettai con impazienza che le lezioni finissero, così da poter tornare a casa e prepararmi psicologicamente per quello che mi avrebbe detto il biondo. Rimasi tutto il tempo in camera mia, aspettando che arrivassero le cinque, perché quel giorno, forse, finalmente avrei saputo tutto.

Alle quattro mi alzai dal letto ed iniziai a sistemarmi. Avevo una strana sensazione al petto, dovuta forse all'ansia. Mi vestii più velocemente possibile, mi guardai allo specchio e trovai una scusa per uscire, perché sicuramente papà mi avrebbe chiesto dove stavo andando. Di sicuro avrebbe anche chiesto a Jong Suk di accompagnarmi, ma avevo preparato anche quello. Gli avrei detto di accompagnarmi da Jennie, poi una volta andato via sarei scappata da Taehyung.

Afferrai così lo zaino e lo misi in spalla, mi guardai un'ultima volta allo specchio e sospirai. "Oggi saprai tutto, Iseol" dissi a me stessa prima di uscire dalla mia stanza e correre giù in salotto. Mamma guardava la televisione, Chanyeol era a fare volontariato e di papà nessuna traccia. Mi schiarii la gola guardando mia madre e lei alzò lo sguardo sul mio facendo poi mezzo sorriso che non ricambiai. «Vai da qualche parte?» mi domandò sistemandosi meglio sul divano e guardandomi con lo sguardo dispiaciuto. Anch'io lo ero, ma non potevo accettare il fatto che lei lo difendesse ancora. «Vado da Jennie a fare i compiti. Potrei per una volta non essere accompagnata da Jong Suk? Anche lui ha il suo lavoro da fare ed io mi sono scocciata, non sono una bambina di dieci anni.» dissi fredda e acida, non guardandola nemmeno. Mamma annuì con mezzo sorriso dolce, poi si alzò. «Va bene, ma non dirlo a tuo padre.» ammiccò. Alzai lo sguardo sul suo e la guardai annuendo. «Va bene, grazie.» risposi, poi finalmente uscii all'aria aperta e m'incamminai verso la casa di Taehyung.

Non so perché, ma l'ansia di arrivare il più velocemente possibile mi fece accelerare il passo. Perché quel giorno la sua casa sembrava più distante rispetto agli altri giorni? E all'ansia si aggiunse anche la paura di essere vista da mio padre o da Jong Suk, quindi camminai ancora più velocemente. Nello zaino il mio telefono continuava a squillare, ma non volevo rispondere. Sapevo che era Yoongi, mi aveva chiamata tutto il pomeriggio, ma io non volevo parlargli. Non perché fossi arrabbiata con lui, ma perché aveva ragione, non potevo metterlo contro il suo migliore amico, lo avrei lasciato andare.

Quando finalmente vidi la casa di Taehyung iniziai a correre. Rischiai anche di scivolare sulla strada bagnata, ma non m'importava. L'unica cosa che volevo era sapere la verità. Suonai al campanello del biondo con ripetizione, poi finalmente venne ad aprirmi. Come al solito, quando incontrai il suo sguardo, mi mancò il respiro. Non avrei mai potuto negare a me stessa quanto fosse bello. «Iseol.» disse con il suo sorriso arrogante, facendomi segno con la testa di entrare. Non esitai neanche un secondo, entrai dentro e lui chiuse la porta alle sue spalle. Lasciandomi sorpresa la chiuse a chiave, ma non ci feci molto caso all'inizio. Lo seguii per il corridoio immenso e scuro, poi entrò dentro la sua stanza e chiuse anche quella porta a chiave. Lo guardai perplessa, ma non dissi nulla. Magari non voleva essere disturbato mentre mi sbatteva in faccia la cruda verità di quello che era successo tra lui e la mia famiglia.

Mi guardò con un sopracciglio alzato passandomi accanto, fermandosi dietro di me. «Potresti darmi il tuo telefono un secondo?» mi chiese con la sua voce bassa e penetrante. Con il cuore alla gola mi voltai verso di lui e lo guardai, lui sorrise arrogante. Confusa presi il telefono dallo zaino e lo guardai mentre tendeva la mano e aspettava che gli dessi l'apparecchio. «Come mai?» gli domandai posandolo sulla sua mano. Lui sorrise portandoselo agli occhi, lo accese e fece un altro sorriso, ignorandomi. «Sei incredibile Yoongi.» disse tra sé e sé, portando il telefono all'orecchio. Lo guardai confusa, lui invece strizzò un occhio. «Iseol!» sentii Yoongi dal telefono e sobbalzai non appena percepii la preoccupazione nella sua voce. Ma che stava succedendo? «Yoongi-ah.» rispose Taheyung serio. Il biondo non rispose per qualche secondo, io ero sempre più confusa. «Taehyung, aspetta.» disse poi, duro. Il biondo di fronte a me sorrise, scuotendo la testa. «Non c'è nulla da aspettare. Te l'ho detto, Yoongi-ah, non sono cose che ti riguardano.» ripose, poi allontanò il telefono dall'orecchio e chiuse la chiamata. «Che sta succedendo?» gli domandai impaurita. In risposta lui buttò il mio telefono a terra e lo calpestò più e più volte, fino a romperlo del tutto. Cacciai un urlo e lui continuò a calpestare il mio cellulare, poi si fermò e si spostò i capelli dalla fronte. Ma che stava facendo? Che stava succedendo? «Lo vuoi sapere?» continuò avvicinandosi al suo comò ed aprendo il cassetto. Prese la pistola che avevo visto quel giorno a casa sua, quando iniziarono a venirmi i dubbi su chi fosse realmente, e me la puntò contro. Il cuore mi balzò nel petto e gocce di sudore iniziarono a bagnare la mia fronte. «Da oggi in poi sei sotto sequestro.» rispose con un ghigno nella voce. Lo guardai terrorizzata e lui rise di nuovo. «E ricorda che se sei in questa situazione è solo per colpa di tuo padre.» aggiunse stringendo l'arma da fuoco tra le mani. Il cuore mi batteva all'impazzata, che significava che da quel giorno ero sotto sequestro? «T-Taehyung.» balbettai impaurita. Lui puntò lo sguardo duro e freddo contro il mio, guardandomi con odio. «Questa è la punizione per aver ucciso mia madre.» continuò duro, facendomi spalancare gli occhi.

•The Devil Wears Gucci| Kim Taehyung|🦋Where stories live. Discover now