~52~ Live Wires.

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Due settimane dopo ero la ragazza più felice del mondo che viveva la sua vita come se fosse una diciassettenne perfettamente normale. Jacob mi permise di partecipare ad una sola gara in due lunghe settimane, ma non mi lamentavo, quell'unica volta feci mangiare anche l'asfalto al mio avversario. Ma diciamo che il mio orgoglio non fu' l'unico dettaglio a tenermi lontana dalle corse clandestine per qualche giorno e nemmeno i tre mila dollari che ne guadagnai, il mio premio personale iniziava per Dylan e finiva con Black. Quella notte, dopo la gara, mi ritrovai misteriosamente a casa sua, misteriosamente sul suo letto e misteriosamente senza vestiti. Ma no, non ero impazzita, sedevo ancora comoda nella mia safe zone, ma avevo imparato l'esistenza di cose più interessanti del semplice sesso e rimasi soprattutto sorpresa di non aver ricevuto la benché minima pressione da parte di Dylan, che sembrava assolutamente soddisfatto di semplici contatti, baci infiniti, pelle contro pelle e i suoi capelli corvini che scivolano piano sempre più in giù. Quando ripensavo a quella sera le mie gambe diventavano subito gelatina e il colore della mia faccia si mimetizzava con quello dei capelli, era stato tutto assolutamente fantastico. Uscii anche con Victor, Chris, e Sophia, insieme andammo anche ad una partita di Calum, dove scoprii con stupore che la squadra di rugby della nostra scuola era tra le migliori del Paese e che se avessero continuato a vincere avrebbero potuto puntare e vincere i campionati prima della fine dell'anno scolastico. Il rapporto con mia madre andava a gonfie vele, era ancora contraria al mio coinvolgimento nelle corse clandestine e non accettava completamente la mia relazione con Dylan ma, capendo che io ero altrettanto irremovibile, stava imparando a conviverci.
Quella mattina dormivo beatamente nonostante mia madre fosse entrata in camera ad aprire anche finestre e tende immaginarie, ma avrei comunque continuato a dormire per ore anche con la luce e le sue urla, se solo non avessi avuto lo squillo fastidioso di quella maledettissima sveglia sparato nell'orecchio ogni 5 minuti. Alla fine decisi di alzarmi dal letto realizzando che il fine settimana non era ancora arrivato e che quindi sarei dovuta correre a scuola. Feci una doccia veloce, giusto per svegliarmi, indossai una camicia di un azzurro pastello quasi bianco che infilai dentro a un paio di jeans aderenti neri dotati di bretelle, delle quali decisi di mettere solo la sinistra e di far cadere la destra, mi truccai come ogni mattina, nessuna esclusa e legai i capelli in unica treccia lasciando qualche ciocca attorno al viso.

"Sto per lasciarti qui!" urlò mia madre dal piano inferiore. Misi le scarpe, afferrai lo zaino e corsi giù per le scale, arrivata all'ingresso di casa trovai mia madre vestita di tutto punto, borsa in spalla, valigetta in una mano e un piccolo thermos nell'altra.

"Non faresti tardi se solo mi comprassi un auto. Lo sai che ho la patente, vero?" chiesi afferrando il thermos: latte e caffè, amavo mia madre.

"Non darò un contributo alla tua follia delle corse clandestine" disse una volta salite entrambe sulla sua auto.

"Non la userei per le corse! Per quelle ho altre auto, settimana scorsa, per esempio, ho usato quella di Dylan" sottolineai con un'alzata di spalle mettendo la cintura di sicurezza.

"Dio, sentirli entrambi nella stessa frase è un incubo" brontolò lanciandomi l'occhiata peggiore che avesse. In qualche modo mia madre collegava Dylan a Carlyle, Carlyle alle corse clandestine e quindi alla morte di mio padre, ragionamento contorto che comunque non capivo ma sufficiente a farle odiare Dylan.

"Dopo la scuola vado con Victor a prendere il regalo per Sophia, forse c'è anche Chris" annunciai appena lasciato il vialetto di casa. La sera prima avevo ricevuto un sms da parte di un negozio in città che m'informava dell'avvenuto arrivo del mio ordine.

"Ah già, fa il compleanno questa settimana, giusto?" mi chiese.

"Si, domenica 27 a casa Black" annuii.

!SOSPESA! Bad LoveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora