Capitolo 38

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Avete presente quella sensazione di quando avete una stretta allo stomaco talmente forte da non riuscire a smettere di vomitare? Quella sensazione che ogni cosa stia per andare a rotoli solo per colpa del vostro umore di stamattina? Beh, io si. E posso assicurarvi che è la cosa peggiore di tutte.

Sono ormai accasciata sul bagno dalle 4 di stamattina. Ieri appena siamo tornati ci siamo subito abbattuti tutti quanti nelle proprie camere sui propri letti. Io invece dopo tre ore di sonno ho iniziato a vomitare e non finirla più. Non ero per niente ubriaca. Non ho bevuto nemmeno un goccio di vodka, niente di niente, ed è proprio questo che mi preoccupa, cosa diavolo sto facendo io accovacciata su un bagno a vomitare se non ho toccato nemmeno un goccio di alcool? Non ne ho la più pallida idea.
Domani si ritornerà a casa e io non vedo l'ora di buttarmi sul mio comodissimo materasso.
Ma poi perché penso a queste cose mentre mi sento svenire?

Ad un certo punto uno brontolio allo stomaco interrompe i miei pensieri e mi costringere a poggiare di nuovo la testa nel water e rigettare anche l'anima. Ora sono le 7 e 30, sono 3 ore e mezza che non smetto di vomitare. Le ragazze si sono svegliate verso le 5 e adesso mi stanno aiutando. Non ho più le forze, credo di aver vomitato anche il cenone di capodanno di tre anni fa. Davvero mi sento svenire, penso proprio che collasserò da un momento all'altro. Sono tutta sudata e non mi sono alzata un secondo da terra al bagno. Non ce la faccio più, io ho il terrore di vomitare perchè è come se ti uscisse anche l'anima di fuori e mi fa leggermente schifo. Sto patendo le pene dell'inferno. Ma che cazzo ho?

<<Crys, cosa dobbiamo fare?>> mi chiede disperata Allison da ormai 2 ore.
<<Non lo so Al, non lo so>> continuo a balbettare con le lacrime agli occhi per il troppo sforzo.
Ormai nello stomaco non ho più niente, non so cosa sto vomitando.
<<Chiama Nash, Hayes e Kate>> sussurra Allison a Lucy, peró io sono riuscita a sentirla bene.

Dopo pochi minuti un Nash in pantaloncini una Kate assonata e un Hayes spaventato si precipitano nella stanza.
<<Che cazzo succede?>> chiede allarmato Hayes.
<<Non lo sappiamo>> rispondo disperate le ragazze.
<<Cosa non sapete?>> chiede Nash.
<<Ha iniziato a vomitare alle 4 e non ha smesso per ben 3 ore e mezza.>> cerca di spiegargli Ashley.
<<Oh dio, Crystal, cosa hai bevuto ieri?>> chiede avvicinandosi Kate.
<<Niente, lo giuro, non ho toccato niente, è quello il problema>> riesco a dire con voce rauca.
<<È vero, io sono rimasto con lei tutta la sera>> dice Cameron spuntando dal nulla. Appena mi vede in quello stato rimane spiazzato e sussurra il mio nome.
Io intanto ritorno a vomitare e ad un tratto sento qualcuno raccogliermi i capelli per non farmi finire nel water e massaggiare la schiena lentamente.
<<Ragazzi andate, rimango io con lei>> dice Cameron continuandomi a massaggiare.
I ragazzi si dirigono fuori dalla stanza a testa bassa lasciando solo me e lui. Io intanto continuo sempre a vomitare.
<<Ci sono io piccola, non preoccuparti, ci sono io>> continua a ripetermi Cameron.
Appena mi riprendo lo guardò negli occhi e con quel poco di forza che mi rimane sussurro un grazie e gli sorrido.
<<Non ricordi proprio niente di quello che hai potuto bere ieri sera? Io sono rimasto con te tutto il tempo, ma non lo so, forse mi sono distratto per un secondo>> mi chiede allarmandosi.
<<Cam, io davvero non lo so, ma ti prego. Sta tranquillo, non sarà niente, ho bevuto solo un bicchiere re d'acqua, niente di più.>> lo rassicuro.

Dopo essersi allontanato per qualche secondo ritorna con una pillola e una bottiglia d'acqua.
<<Prendi questa, ti sentirai subito meglio>> dice e io faccio subito come mi ha detto.

Dopo aver vomitato altre due volte il dolore alla pancia inizia a diminuire e anche il vomito.
Passata mezz'ora non sento più niente e posso dire di essermi ripresa. Ringrazi Cameron e gli consiglio di scendere giù a fare colazione perchè tra poco gli altri partiranno per in altra visita guidata.
<<Non esiste, io non ti lascio da sola, vado dai professori a dirigi che non i senti bene e hai bisogno di restare in Hotel con me.>>
<<No Cam, grazie ma tu devi andare>>
<<Davvero credi che andrò a quella visita guidata? Tu sei pazza, io rimango qui con te>> dice e io non riesco a ribattere perché è già uscito dalla stanza.

Ne approfitto per farmi una bella doccia fredda, lavarmi i denti bene bene e aggiustarmi i capelli in una crocchia disordinata.

Appena esco dal bagno trovo Cameron steso sul letto con le mani incrociate dietro la testa a guardare il soffitto.

<<Allora?>>chiedo
<<Allora cosa?>> mi risponde lui alzandosi con il busto e squadrandomi per poi far comparire sul suo viso un sorriso pervertito.
<<Cam! Non guardarmi così, mi metti in imbarazzo>> gli dico lanciandogli una maglia che prendo al volo dal primo letto vicino. Lui si scosta la maglia dalla faccia divertito e avanza lentamente verso di me. Io sono ricoperta solo da un asciugamano.
<<Così come?>> mi sussurra con voce roca e sexy
<<Non fare l'idiota>> dico spintonandolo ma lui riesce ad avvicinarsi sempre di più.
<<Io non faccio per niente l'idiota>> mi dice prendendomi per i fianchi.
<<Fammi vestire, sono distrutta>>
<<Okay>> sbuffa il ragazzo liberandomi.

Velocemente vado in bagno indossando l'intimo e una grande felpa lunga. Esco dal bagno e lo ritrovo nella stessa posizione di prima così mi accascio vicino a lui.

<<Di chi è questa felpa?>> chiede
<<Di Hayes>>
<<Ah, bene>> risponde soddisfatto.
<<Ho l'armadio pieno di felpe di Hayes e Nash. Aspetta, sei geloso?>> chiedo ammiccando un sorriso.
<<Io, pfff, ma che dic?>>
<<Dai ammettilo, sei geloso.>>
<<Non sono geloso, solo che le mie cose non si toccano.>> dice con fare superiore.
Aspetta cosa?

Mi metto a cavalcioni su di lui e lo guardo negli occhi.
<<Perchè, io sarei tua?>> chiedo con voce provocante.
<<Tu sei sempre stata mia>> mi sussurra per poi avvicinare la sua testa alla mia e baciarmi.
Per un secondo ho pensato che mi fosse salito il diabete per la sua dolcezza, non sono quella persona abituata a tutte queste smancerie e nemmeno mi piacciono, ma lui riesce ad addolcirmi anche con un semplice tocco. Probabilmente è il mio antidoto e allo stesso tempo la mia droga, boh, chi lo sa.

Mi chiede l'accesso picchiettando sul mio labbro inferiore che io non nego, mentre con le mani che prima erano sulle cosce, inizia a salire verso i glutei.
Arriva sul sedere e mi spinge di nuovo verso di lui. Io muovendomi riesco a sentire la sua eccitazione e siccome sono soddisfatta di fargli questo effetto sorrido e lo stesso fa anche lui, sulle mie labbra.

Sale con le mani ancora più sopra arrivando verso il mio ventre e sfiorandomi la pelle calda da sotto la maglietta.
<<E menomale che eri stanca>> mi sussurra sulle labbra.
Io per dispetto gli struscio la mia intimità sulla sua fortemente e lui geme.
<<Cazzo, sta ferma>> ansima.
<<La prossima volta impari>> continuo ridendo.

Dopo esserci strusciati un altro pó l'uno sull'altra, stanca io mi metto al cui fianco e mi rannicchio tra le sue braccia.

Adesso la mia mente pensa solo una cosa. Che siamo noi due? Siamo qualcosa? Lui prova qualcosa per me? Io provo qualcosa per lui?

Non so rispondere adesso a queste domande ma fra poco voglio esserne certa, di sicuro non voglio rovinare questi piccoli momenti che stiamo avendo, ma di certo non mi faccio prendere per il culo da una gallina mestruata. Quindi prima o poi voglio tutte le mie risposte, più prima che poi.

Avvolta dal l'odore di cocco che emana il ragazzo al mio fianco mi ritrovo tra le braccia sue fisicamente ma tra le braccia di Morfeo mentalmente.

Filofobia [Cameron Dallas]   ~{In revisione}~Where stories live. Discover now