~Epilogo~

18.8K 503 124
                                    

Alcuni mesi dopo

Elizabeth

Mi svegliai all'alba più infastidita che riposata. Erano, sì e no, le sei del mattino e mi era completamente passato il sonno. Tante grazie, data l'ora in cui mi aveva fatta andare a dormire Thomas! Mi rigirai nel letto voltandomi a fissare il ragazzo che riposava tranquillo al mio fianco. Avevo una terribile voglia di svegliarlo per quanto mi aveva fatta innervosire la sera prima.

Mi fermai alcuni istanti a contemplarlo. Quando dormiva era davvero buffo. Rare volte riuscivo a restare seria quando lo guardavo dormire. Avrei potuto definire in molti modi il mio ragazzo quando dormiva, tranne che sexy. Thomas non lo era affatto. Per non parlare di quando ero costretta a svegliarlo. Un incubo. E, tutto il tempo, manteneva quell'espressione da pesce lesso.

La sera prima non mi aveva lasciato scelta, decidendo che dovevamo andare a dormire presto, senza che il film che io e Danny stavamo guardando fosse finito. "Domani dobbiamo partire" aveva detto. Solo che noi l'aereo ce l'avevamo solo nel tardo pomeriggio e quella scusa era la più assurda che potesse usare. A suo dire, se lui era stanco, io dovevo essere ugualmente stanca ed assecondarlo. Non sapeva ancora con chi avesse a che fare.

La verità era un'altra e lo sapevo bene. Infatti, Thomas, pur essendosi accertato che a Daniel non piacessero le donne, ancora non si fidava a lasciarmi sola con lui. Mi piaceva che fosse geloso di me ma, così era troppo. Ormai vivevamo insieme da diversi mesi e sapeva che mai Danny mi avrebbe sfiorata con un dito né che io glielo avrei mai lasciato fare.

Quel giorno saremmo partiti per le vacanze del Ringraziamento, che avremmo festeggiato da me, ed io ancora non capivo la sua gelosia.

Con il piede di guerra perciò decisi che se lui poteva dirmi quando andare a dormire, io potevo decidere quando dovesse svegliarsi. Avvicinai così il viso al suo e scesi a lasciargli piccoli baci sulla mascella.

<<Buongiorno>> sussurrai proseguendo verso l'incavo del suo collo.

Thomas mugugnò qualcosa di incomprensibile senza accennare a svegliarsi. Così continuai portando una mano sul suo petto e andando ad importunare un punto particolarmente sensibile del suo collo. Avrei vinto io, non gli avrei lasciato scampo.

<<Amore, forza! Buongiorno>> dissi nuovamente con un sorriso sul volto.

Quella volta però dovette sentirmi perché prese a parlare infastidito.

<<Fragolina, è presto. Più tardi. Ora sono stanco>> si lamentò senza aprire gli occhi.

<<Dai, Tommy, voglio un po' di coccole prima di partire>> appoggiai il capo sul suo petto.

<<Dopo, adesso dormi>>.

<<Non ho più sonno, ieri mi hai fatta andare a dormire alle dieci!>> gli feci notare infastidita alzandomi dal suo petto ed appoggiandomi sui gomiti per guardarlo in volto.

<<Io però sono stanco, fragolina>> ripeté aprendo leggermente gli occhi. Mi sorrise debolmente e mi diede una tenera carezza sul volto.

Gli feci gli occhi dolci che funzionavano quasi sempre. <<Sì, ma poi fino al nostro ritorno non mi farai più coccole. Ti ricordo che tu vai dai tuoi ed io dai miei>>.

<<Certo che ti farò le coccole, tutte quelle che vorrai>> mi sorrise pregandomi di lasciarlo dormire. Non ne avevo alcuna intenzione, la prossima volta ci avrebbe pensato due volte prima di trascinarmi a letto così presto.

<<Oh sì, certo, davanti a mio padre?>> alzai un sopracciglio scrutandolo.

<<Okay, magari no>> scosse il capo subito. Aveva ancora paura di mio padre dopo che gli avevamo comunicato che fossimo tornati insieme. Era paradossale ma, mio padre era molto più presente nella mia vita da quando mi ero trasferita.

Vivere a ColoriWhere stories live. Discover now