~Capitolo 26~

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Thomas

Dopo circa un'ora dall'inizio dei giochi, stavamo palesemente perdendo. Poteva sembrare anche che stessimo lavorando sodo ma, volendo essere sinceri, i primi giochi erano maggiormente di capacità fisica e nessun componente del mio gruppo era risultato in grado di affrontarli. Tra Carly che faceva danza, Miriam che non faceva più nulla da mesi e me e Liz che sembravano più due bradipi che atleti, eravamo davvero messi male.

Carly e Miriam, inoltre, avevano passato tutto il tempo a chiacchierare e a commentare ogni mossa che i nostri compagni potessero fare, mentre Elizabeth era rimasta tutto il tempo in disparte. Si avvicinava solo quando era il suo turno, poi tornava nel suo angolo. Diciamo che io non l'avessi proprio aiutata ad integrarsi però anche lei si era isolata senza un particolar motivo. E poi, sinceramente, pensavo che con Carly avesse risolto. Non smetterò mai di dirlo ma, le ragazze sono solite complicare sempre tutto, senza motivo.

<<Ragazzi, questa è l'ultima sfida>> esordì il signor Reed con un sorriso diabolico dipinto in volto.
<<In che cosa consiste?>> chiese uno dei ragazzi della classe che fino a quel momento aveva preso molti punti per la sua squadra. Alto, muscoloso, il tipo di ragazzo che piace, sostanzialmente.
<<Per passare un intero weekend in campeggio avrete bisogno di un posto in cui dormire...>> continuò lasciando la frase in sospeso, <<... Quindi dovrete realizzare le vostre tende. Tranquilli nulla di difficoltoso. Non dovrete realizzarla con rami e fogliame ma si tratta di tende montabili e dovrete realizzarne una sola, per le altre avrete le istruzioni>>.

Da tutto il gruppo si alzarono voci di protesta, per il fatto che fossimo tutti molto stanchi ma Smith, uomo di mondo qual era, ci obbligò a partecipare. Non che avessimo scelta se non volevamo dormire sotto le stelle.

Dopo un po' di confusione iniziale finalmente ci mettemmo al lavoro. Ovviamente nel mio gruppo la parola "collaborazione" era solo un aspetto di facciata. Lavoravamo vicini ma ognuno per conto proprio.

Io, personalmente, non ero mai andato in campeggio, quindi montare una tenda o costruire il Mars Rover, per me era la stessa cosa. Per non parlare di Carly e Miriam che erano più in alto mare di me, anche se dovevo ammettere che fossero molto motivate a vincere, forse più per il punto in più nel compito in classe che per altro. Liz invece stava analizzando ogni pezzo della sua tenda come per capire che cosa fosse.

Lì mi resi conto, disgraziatamente, che forse in una squadra peggiore non potessi capitare.

Gli altri stavano fallendo miseramente come noi ma almeno loro collaboravano e si divertivano. I nostri parevano più che altro lavori forzati.

<<Stai sbagliando>> disse una voce dietro di me, mentre ero intento ad inserire un bastoncino d'acciaio in un altro.
<<E tu come lo sai, fragolina? Hai la laurea in montaggio tende?>> sbottai infastidito dal suo tono da saputella.

Intanto, però, avevamo attirato l'attenzione del resto del nostro gruppo che si era avvicinato a noi.

<<Come va?>> chiese Miriam abbassandosi vicino a me.
<<Sta sbagliando>> rispose per me Elizabeth.
<<Posso sapere che cazzo vuoi?! Se sei tanto brava fallo tu!>> urlai gettando a terra quegli arnesi senza senso e andando a fare due passi.

Stavo dando di matto. Come avevo già detto a Smith: come poteva pensare che io riuscissi a gestire tre donne insieme, quando se riuscivo a gestirne una alla volta era già un miracolo?

Elizabeth

Io e Thomas passavamo il tempo a stuzzicarci e a battibeccare ma, forse quella volta non era proprio il caso. Non avrei mai pensato che se la prendesse così tanto per una semplice critica costruttiva. Okay, forse mi ero comportata un po' troppo da saputella però non lo facevo apposta, ero fatta così. Non volevo criticare il suo operato, solo fargli capire che stesse sbagliando.

Vivere a ColoriWhere stories live. Discover now