~Capitolo 16~

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Thomas

<<Quindi ti piaccio?>> aveva chiesto innocente, in un sussurro, con quegli occhietti verdi per cui andavo pazzo, che mi fissavano ingenuamente, e quelle labbra che sembravano pregarmi di divorarle. Mi stava risultando davvero difficile resisterle.

Boccheggiai qualche istante, incapace di dire nulla di comprensibile. Mi trovavo a pochi centimetri da lei, che se solo mi fossi mosso di poco avrei finalmente sfiorato quelle labbra. Le sue labbra che da quando avevo visto per la prima volta volevo far mie ad ogni costo.

Okay, forse stavo esagerando. La prima volta che l'avevo vista avrei voluto solo tagliarle la lingua da quanto mi irritava ma, adesso...

Non sapevo che cosa mi stesse succedendo però, tra la sua lingua lunga e la sua aria da innocentina, stavo letteralmente impazzendo.

<<Allora?>> sussurrò avvicinandosi ulteriormente alle mie labbra.
Trattenni il respiro, consapevole del fatto che se si fosse avvicinata ancora allora non mi sarei fermato. <<Liz...>>.

<<Elizabeth! Grazie al cielo, ti ho trovata!>> esordì una voce proveniente dalla porta d'ingresso.

Subito mi staccai dalle sue braccia e ristabilii la giusta distanza. La sentii sbuffare per l'interruzione che avevamo ricevuto, mentre io ringraziai mentalmente Mark.

Non mi sembrava corretto. Non per il ricciolino, sia chiaro, ma per Liz. Era ubriaca e baciarla in questo stato sarebbe stato abbastanza pericoloso. Se non per lei ma per me, quando si fosse ripresa.
Già riuscivo a sentirla: "Questo è approfittarsi di un fanciulla indifesa!". Non avrei avuto la forza per sopportarla.

<<Tutto a posto, Mark, tranquillo>> ci tenne a dire abbassando lo sguardo.
<<Sì tranquillo, Mark. C'ero io con Liz>> rivolsi un falso sorriso al ragazzo che mi stava già fissando in cagnesco.
<<Che cosa ci fa qui questo bamboccio?>>.
<<Non sono affari tuoi>>.
<<Sì, siccome questa è una festa organizzata da ragazzi del mio corso. Cos'è ti sei imbucato?>> domandò con un sorrisino derisorio dipinto sul volto.

Lo avrei preso a pugni, non tolleravo i ragazzi come lui, sempre pronti a deridere il prossimo. Doveva ringraziare che ci fosse lì Elizabeth.

<<Quindi?! Anche Liz mi pare che non sia una studentessa universitaria ma è qui comunque>>.
<<È diverso. Elizabeth l'ho invitata io>> volle precisare marcando il nome della suddetta.

<<Okay, adesso basta!>> ci interruppe la rossa quando stavo per ribattere, <<Mark, Thomas mi ha aiutata siccome non mi sentivo bene. Non ha fatto nulla di male>>.

Tutto mi sarei aspettato ma, non un intervento in mio favore. Mi lasciò di stucco.

<<Che cos'hai avuto?! Vuoi andare in ospedale?>> chiese subito il biondo con fare preoccupato.
<<No, voglio solo andare a casa>> confessò stanca.

<<Ti accompagno io>> disse qualcuno, solo quando i due si voltarono verso di me confusi capii di essere stato io.

A che cosa stavo pensando?

<<Tranquillo, bamboccio, me ne occupo io>> disse avvolgendo il fianco della rossa con un braccio.
<<Sì Thomas, tu continua a divertirti. Non c'è bisogno che mi accompagni>> si schiarì la voce Elizabeth, imbarazzata per il gesto forse troppo intimo del suo accompagnatore. Se c'era una cosa che avevo capito della mia fragolina era che odiasse essere toccata, soprattutto dalle persone con cui aveva poca confidenza.

Vivere a ColoriWhere stories live. Discover now