~Capitolo 35~

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Elizabeth

È proprio vero che, prima o poi, la fortuna gira anche dalla tua parte. Infatti, dopo la mia brillante uscita mentre mi trovavo in preda ad un attacco di nervi, era suonato il campanello. Mai in tutta la mia vita ero stata più felice. Thomas ed io avevamo subito sciolto l'abbraccio e senza guardarci negli occhi ci eravamo diretti a passo spedito al piano inferiore.

<<Buonasera>> esclamò un uomo sulla settantina entrando in casa con un paio di bottiglie di vino tra le mani, seguito da una donna vestita di tutto punto.
<<Ciao>> salutò svogliato il castano.
<<Sii educato, Thomas>> lo rimproverò la donna, <<questa ragazza chi è?>> domandò invece rivolta a me.

<<Buonasera signora, io sono Elizabeth>> mi presentai educatamente porgendole la mano. La donna, invece, prima alzò un sopracciglio squadrandomi da capo a piedi, poi spostò nuovamente lo sguardo sul ragazzo al mio fianco, ignorando totalmente il mio gesto.
<<E sarebbe?>> chiese con fare da superiore.
<<La mia ragazza, nonna, suppongo che mamma te l'abbia detto>> sputò scocciato.

Quindi lei era la famosa nonna... Era ancora peggio di come me l'ero immaginata.

<<Sì, mi ha accennato qualcosa>> fece una smorfia tornando a guardarmi, <<solo che non me l'aspettavo così...>> commentò senza togliermi quei piccoli e malefici occhi di dosso. Ad un certo punto pensai addirittura che potessero fulminarmi.
<<Entrate o no?!>> sbottò il castano interrompendo la nonna.

Senza dire nulla entrambi si addentrarono nella casa, facendo come se fossero a casa loro dirigendosi verso la sala da pranzo. Appena entrammo notai sorpresa che la tavola fosse minuziosamente apparecchiata come ad un gran galà e che fosse tutto pronto per cenare.

Ma la mia attenzione fu subito attirata dai due signori appena entrati in casa. Infatti, la prima cosa che fece il nonno di Thomas fu controllare che tipo di vino avessero messo in tavola, sostituendolo immediatamente con il suo e scuotendo il capo, affermando <<Tuo padre non capisce nulla di vini>>. Vidi Thomas cercar di mantenere la calma sospirando lentamente. Sua nonna invece andò a controllare la posizione di ogni piatto o posata sul tavolo sistemandoli se non erano come l'aggradavano.

<<Ho il piacere di presentarti miei nonni!>> esclamò, ironico e a bassa voce, il castano.
<<Due persone deliziose, lasciamelo dire>> lo assecondai provocandogli una leggera risata, che sembrò calmarlo un po'.
<<Mi dispiace per quello che ha detto mia nonna...>> si voltò verso di me, smettendo di fissare i due.
<<Tranquillo, l'ho preso come un complimento>> gli sorrisi dolcemente, facendogli una leggera carezza sul bicipite.

Ad interrompere quell'apparente calma prima della tempesta, fu il campanello. A quel suono la signora-nonna drizzò subito le antenne e accorse alla porta.

<<Hai dimenticato le chiavi?>> domandò la donna a quella che pensai fosse la madre di Thomas vista la somiglianza.
<<C'era a casa Thomas, mamma>> disse con un sorriso educato anche se, a mio parere, stesse esplodendo dentro. Bella accoglienza.
<<Entrate pure>> fece cenno la donna ignorando l'affermazione della figlia.

Dalla porta entrarono circa otto persone, probabilmente parenti di Thomas, e per ultima una bimba che conoscevo fin troppo bene. Ad April, appena volse lo sguardo verso me e il fratello, si illuminarono gli occhi e, al posto di salutare la nonna che si trovava di fronte a lei, corse verso di noi.

<<Ciao, Liz!>> esclamò appena si fermò ed io mi chinai per darle un abbraccio. Quella bambina era adorabile, molto più del fratello sicuramente.
<<Hey piccolina, come stai?>> domandai sorridente.
<<Bene!>> affermò contenta staccandosi dall'abbraccio.
<<Ciao Thomas, come va? Tanti auguri, fratellone>> scimmiottò invece il ragazzo al mio fianco leggermente offeso per la poca considerazione.
<<Ma piantala, rompiscatole>> lo zittì la sorella.

Vivere a ColoriWhere stories live. Discover now