~Capitolo 14~

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Elizabeth

<<Hey, fragolina!>>.

Quella voce.

Possibile che si trovasse sempre ovunque? Era come le formiche.

<<Mi stai seguendo per caso?>> alzai il sopracciglio scettica, voltandomi verso di lui. Lo trovai, ovviamente, a meno di un metro da me che mi fissava divertito con le mani in tasca. La conversazione non presagiva nulla di buono.
<<Sai che sei ripetitiva, rossa?>> domandò con un ghigno avvicinandosi.
<<Tu sai che sei stressante?>>.
<<Cos'è, hai litigato con il tuo amichetto?>> chiese facendo un cenno con il capo verso il locale dal quale ero appena uscita.
<<Vuoi ancora negare che mi stessi seguendo?>>.
<<Se ti stessi seguendo non te ne saresti accorta, fragolina. Eri troppo presa dal finto biondo là dentro>> borbottò a denti stretti. Pareva davvero infastidito da Mark ed io da stronza qual ero non potei fare a meno di farglielo notare con la maggior naturalezza possibile.
<<Per tua informazione è un biondo naturale e in secondo luogo: sei geloso, Evans?>> chiesi divertita.
<<Ti piacerebbe, Morrison! Solo che quando saluto qualcuno mi piacerebbe che questo almeno ricambiasse>>.

Ero talmente presa da Mark che non mi ero nemmeno accorta di lui. Non mi era mai capitato, ero sempre molto attenta a ciò che succedeva intorno a me. Sempre, a parte quel giorno. Forse era la stanchezza ma, ad una parte di me le venne naturale pensare che fosse a causa della compagnia del ragazzo.

<<Ti senti almeno un po' in colpa adesso?>> continuò vedendomi silenziosa.
<<Lo sarei, se mi importasse ciò che pensi>>.
Ero arrivata al limite della sua pazienza. Me ne accorsi dal modo che aveva di contrarre la mascella. Infatti, scoppiò subito dopo.

<<Sai che ti dico?!>> sbottò fuori di sé facendo un passo nella mia direzione.

<<Che succede qui?>> domandò interrompendolo, la voce profonda di Mark, che senza che me ne fossi accorta, era uscito dal bar e mi aveva raggiunta.

Stavo davvero perdendo colpi.

<<Niente>> forzai un sorriso anche se in quel momento avrei voluto solo sprofondare.
<<Fatti gli affari tuoi!>> sbottò invece, il castano, abbastanza alterato per l'intromissione.

<<Chi è questo?>> chiese Mark ignorando il ragazzo di fronte a noi.
<<Nessuno... è solo Thomas un mio compagno di scuola>>.
<<E che cosa vuole questo tuo "compagno di scuola"? Perché stava urlando?>> insistette fissando in cagnesco il suddetto.
<<Chi sei tu? Il suo ragazzo? Non mi sembra, quin-...>>.
<<Strano non l'ho mai visto a scuola>> continuò con tono calmo, interrompendolo per la seconda e incrociando le braccia con fare da duro.

Erano davvero ridicoli. Non sapevo esattamente dove volessero arrivare ma, sembrava più che altro una gara a chi zittisse prima l'avversario. Ero troppo stanca per prestarmi a quella pantomima.

<<Sono arrivato da poco in città>>.
<<E che cosa credi di fare? Da quant'è che conosci Liz? Una settimana? Lasciala in pace che è meglio!>> sorrise amaramente Mark.

Quella situazione era davvero assurda. Da una parte c'era Mark, che si comportava da fidanzato geloso, e dall'altra Thomas, il cui ruolo non mi era molto chiaro.

<<Senti un po' bellimbusto, tu...>>.
<<Okay, adesso basta! Se volete continuare fate pure, ma io me ne vado!>> alzai le mani in segno di resa e abbastanza alterata, <<ci vediamo>> li salutai acida e senza attendere una loro risposta.

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