~Capitolo 50~

10.6K 359 62
                                    

Elizabeth

Avevo la testa che mi scoppiava, mi reggevo malapena in piedi. Qualunque cosa avessi fatto la notte precedente non si sarebbe mai più ripetuta, era una promessa.

<<Buongiorno, raggio di sole!>> esclamò allegra una voce maschile quando entrai in cucina. Avevo ancora gli occhi chiusi ed era strano che qualcuno mi salutasse. Fino a prova contraria vivevo da sola.

Lasciai vagare lo sguardo per tutta la stanza fino a quando non feci ricadere gli occhi sulla figura di un ragazzo alto, biondo, con gli occhi chiari ma soprattutto a dorso nudo.

<<Che cosa ci fai qui?>> chiesi basita e sentendo già salire il panico. Dovevo essere davvero messa male tra capelli e trucco, oltre ad avere un terribile dolore alle tempie.

<<Colazione, non si vede?>> domandò versando del caffè in due tazze.

<<Questo lo vedo ma, perché stai facendo colazione nella mia cucina?>> domandai ancora più confusa.

<<Perché ho dormito qui, tesoro>> sorrise divertito, <<zucchero?>> chiese poi con nonchalance. Annuii semplicemente ancora sconvolta dalla sua presenza. Era un bel ragazzo, gentile sì ma, ci conoscevamo appena.

Mentre lui poneva un paio di pancakes nel mio piatto un terribile pensiero mi balenò nella testa e, forse fu l'alcol che avevo ancora in circolo ma, non potei fare a meno di esprimere il mio dubbio. <<Abbiamo fatto sesso?>>.

Daniel scoppiò a ridere di gusto appoggiando la padella e prendendo a fissarmi intensamente.

<<Bellezza, ti ricordo che sono gay>> rise divertito dalla mia espressione preoccupata, <<e tu sei vergine>> puntualizzò con un sorriso derisorio.

<<Tu come...>> balbettai sbigottita dalle sue parole.

<<Me l'hai ripetuto cinquanta volte ieri sera, mentre tentavo di metterti a letto. Mi imploravi di non violentarti>> rise di gusto sedendosi come se nulla fosse al tavolo.

<<E tu non...>>.

<<Liz, sei una ragazza molto bella ma, per tua sfortuna mi piacciono i maschietti e tu sei ancora cotta del tuo ex>> mi fece notare ed io non potei far altro che abbassare il capo.

Colpita e affondata.

Mi aveva solo dato una mano ed io avevo finito per attaccarlo. <<Perdonami, solo che mi sono spaventata quando ti ho visto qui>> ammisi, <<non conosco nessuno da queste parti e...>>.

<<Nessun problema. Vivi da sola è comprensibile. Mi hai chiesto tu di restare ieri, altrimenti me ne sarei andato>> spiegò mettendo in bocca un pezzo di pancake.

<<Ho detto altre cose imbarazzanti ieri sera?>> domandai arrendendomi alla sua presenza. Dopotutto mi faceva piacere aver qualcuno con cui parlare dopo tanto tempo.

Di fronte a quella domanda scoppiò nuovamente a ridere. <<Che sono molto sexy e che è un peccato che sia gay...>>.

Alle sue parole quasi non sputai tutto ciò che avevo in bocca. Avevo detto davvero una cosa simile?!

<<Scherzo, Lizzy>> continuò ridendo.

<<Idiota>> alzai gli occhi al cielo lanciandogli un pezzo di pane. Non potei però fare a meno di ridere per la sua ilarità. Almeno non avevo fatto altre figuracce con quello sconosciuto.

<<Come mai hai due stanze da letto?>> chiese ad un tratto.

Alzai le spalle siccome non sapevo come giustificarlo.

Vivere a ColoriWhere stories live. Discover now