~Capitolo 49~

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Thomas

<<Che cosa ci fai qui?>> sospirò appena incrociò lo sguardo con il mio.

Non pensavo che sarei stato così felice di vederla. Non riuscii neppure volendo a trattenere un sorriso che finì per sembrare una smorfia. Era bellissima con i capelli raccolti in uno chignon e quel vestitino lilla che le fasciava la vita ed il seno in modo impeccabile. Mi era mancata tanto da togliermi il fiato. Solo quando potei di nuovo guardarla negli occhi e sentire la sua voce potei tornare davvero a respirare. Solo che, dalla sua espressione contrariata, non sembrò provare lo stesso.

Ero riuscito a coinvolgere sua madre nel mio piano malefico per rivederla perché sapevo che non avrebbe mai accettato di parlarmi in privato. Avevo deciso di lasciare per un periodo Seattle e tornare ad Old River solo per rincontrarla e parlarle faccia a faccia. Solo che averla lì, davanti a me, con un'espressione ostile dipinta sul suo bel viso, non mi aiutava ad aprirmi.

<<Ciao...>> sorrisi forzatamente vedendo il suo sguardo serio. Mi sei mancata.

La vidi alzare gli occhi al cielo e ridurre le sue labbra ad una linea sottile. Non sembrava affatto felice di vedermi.

<<Ti va di sederti?>> chiesi allora senza demordere. Sembrò pensarci un attimo, poi sospirando sommessamente annuì.

<<Solo perché non ho pranzato>> acconsentì sedendosi di fronte a me.

Era stupenda. Anche quando era arrabbiata, avevo voglia di baciarla fino allo sfinimento. Avevo bisogno che mi perdonasse e che tornasse tutto come prima.

Restammo in silenzio fino a quando la cameriera non se ne andò con le nostre ordinazioni. Avevo così tanto da dirle che non sapevo da dove iniziare.

<<Mia madre era d'accordo con tutto ciò?>> interruppe il silenzio senza guardarmi.

<<Avevo bisogno di parlarti e non rispondevi ai messaggi né alle chiamate. Lei non c'entra>> mi sentii in bisogno di dire perché non se la prendesse con lei.

Sembrava scocciata di vedermi ed io non potei che esserne deluso. A me era mancata tantissimo, mentre lei sembrava più che altro infastidita dalla mia presenza.

<<Okay. Sono qui adesso>> alzò gli occhi al cielo ma, senza che essi trovassero i miei. Stava evitando il mio sguardo. Sperai solo perché non volesse cedere così facilmente. Magari c'era ancora speranza.

<<Non so da dove iniziare...>> ammisi a testa bassa. Dovevo dirle così tante cose che ero impazzito per giorni. Solo che la sua ostilità non mi stava aiutando affatto.

<<Dall'inizio magari?>> propose scocciata.

Dall'inizio, eh?

<<Va bene... Ti amo e mi dispiace per ciò che è successo>> esordii senza mezze misure. Liz sembrò sorpresa dalla mia uscita. Forse non si aspettava una dichiarazione simile di getto ma, era la pura verità. L'amavo davvero. <<Ho incontrato la mia ex a Seattle. O meglio, lei è nel mio giro d'amicizie, quindi ci siamo visti insieme ad altri>> continuai vedendola innervosirsi al sentire nominare Brenda.

<<È la ragazza con cui...>>.

<<La ragazza che mi ha lasciato perché non voleva una relazione a distanza>> dissi bloccando sul nascere i suoi brutti pensieri. Lei sembrò calmarsi leggermente ma, comunque non tornò a guardarmi, continuando invece a giocare col pane.

<<Ero nervoso il giorno in cui mi hai chiamato perché avevo discusso con lei, Liz>> spiegai cercando il suo sguardo.

<<Se eri nervoso è perché di lei ti importa ancora>> mi fece notare con una risata amara.

Vivere a ColoriWhere stories live. Discover now