Fearless

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-Io chiamo l'ospedale.
Sentì, aprendo gli occhi di scatto per essere accecata da una luce prepotente, collegando subito il cervello per capire che era dentro la casa di Robert Downey.
Lo vide camminare avanti e indietro, non sapeva che fare ed era nel panico più totale.
Non appena si voltò verso di lei, stesa su quel letto enorme, chiuse di scatto gli occhi pregando di non essere scoperta.
Percepì uno sbuffo e una lieve risata divertita.
-Avanti Davis, non ti mangio mica.
Lei per ripicca si girò su un fianco, dandogli la schiena mentre serrava gli occhi convinta di essere invisibile.
Il materasso si lamentò quando accusò il peso del professore che si stese dietro di lei, avvicinandosi al suo orecchio per sussurrare ai brividi.
-Non sei più una bambina.
Faith saltò in aria sentendolo così vicino, cadendo dal letto in modo buffo, ma le sue forze non erano ripristinate così tentò disperatamente di alzarsi quando Downey la prese in braccio.
-Calmati, ragiona!
Gridò, buttandola sul letto e salendo sopra di lei per bloccarle il respiro completamente.
Non la stava schiacciando, non la stava soffocando, era solo sopra di lei. Quando Faith guardò i suoi occhi subito notò la sicurezza che emanavano e non più quel terrore e rabbia.
E se prima fidarsi di lui era stato così difficile, con un solo sguardo iniziò a capire che era davvero cambiato.
-Sei svenuta quando hai sbattuto contro di me, sono passati giorni.
Forse non aveva capito bene.
-Quanto?
-Una settimana.
E Hannah? I suoi genitori? Chi c'era andato di mezzo? Doveva presentarsi davanti ad un tribunale?
Tutte queste domande la portarono a dimenarsi come una pazza sotto il corpo di Robert che subito si tolse quando lo colpì nelle parti basse, facendolo rotolare dal dolore.
Quando si rialzò iniziò a correre, nonostante il forte dolore al fianco se lo massaggiava durante la corsa, ma doveva uscire e sapere.
Si guardò attorno, spaventandosi quando vide il suo stesso riflesso nello specchio del corridoio, delineare in modo perfetto la ferita sulla fronte e i cerchi rossi che parevano impressi a fuoco attorno ai suoi occhi.
Si fermò, avvicinandosi per osservare con disgusto i segni di contusioni e ferite che si era procurata vivendo in mezzo alla natura. Aveva ancora tutte le guance sporche di terra, di nero.
L'aveva tenuta una settimana in quelle condizioni?!
Doveva fuggire, presto più veloce della luce.
Corse a tentoni, inciampando negli angoli o quando sbandava per le poche forze facendo cadere qualche cosa. Quando vide l'unica porta che pareva la via d'uscita, ci si fiondò contro.
Mille lame degne di un dolore atroce la ricoprirono quando scivolò sul pavimento cerato, sentendo i polmoni in fiamme.
Tossì, facendo forza sui gomiti pur di riuscire a strisciare verso la salvezza.
-Dove credi di andare?!
Gridò Rob, vedendola strisciare come se fosse un soldato.
Faith percepì il gusto amaro della fine quando la prese per le caviglie, trascinandola con il respiro affannoso verso la camera da letto.
La Davis strillava, batteva i pugni, si attaccava con le unghie ad ogni cosa fino a lasciare i graffi nel legno.
-Adesso mi girano!
La prese e l'alzò di scatto, tenendola ferma per le braccia mentre stringeva la presa per il nervoso, facendola gemere dal dolore.
-Non voglio stuprarti o farti del male, voglio solo aiutarti!
Gridò a due soffi dal suo volto, facendole rivivere la paura di mesi fa dentro il cuore e lui se ne accorse di aver esagerato.
-No, hey, mi dispiace non volevo spaventarti.
L'abbracciò, avendo un potere curativo sul suo pianto tanto da fermarlo e far rinascere quella fiducia tanto agognata dentro se stessa.
-Non ti ho ripulito perché...perché non volevo toccarti, avevo paura di farti del male anche solo sfiorandoti.
Il suo tono di voce era dispiaciuto e faceva pena, talmente pena che si lasciò trasportare fino al bagno, fino a farsi spogliare e mettere dentro la doccia.
-Mi dispiace, ma devo entrare. Non aver paura o imbarazzo.
Faith chiuse gli occhi, coprendosi il seno e voltandosi contro l'angolo più angusto della cabina quando Robert entrò assieme a lei completamente nudo.
Leggerò come un fiore le sfiorò le spalle, girandola piano piano verso di lui senza permettersi di far scendere lo sguardo sul suo corpo quando le tolse le braccia dal petto.
-Non ti guardo, voglio solo pulirti.
Mormorò calmo, ma non appena accese l'acqua e iniziò ad insaponare la sua pelle sentì l'eccitazione salire.
Dopotutto era un maschio e il corpo della Davis l'aveva sempre attratto, ma non era quella l'ora di spaventarla ancora di più.
-Non guardare in basso, guarda i miei occhi.
Ordinò pur di non farle vedere il suo problema al massimo dell'evidenza, tenendole delicato il mento mentre passava la spugna sui suoi seni senza guardarli.
Non riuscì a trattenersi e osò sporgere solo il petto per spostarle i capelli fradici di lato, tenendoli in mano e baciandole la testa per minuti interi.
Faith iniziò a vedere il mondo con occhi diversi, sentendo le sue mani calde e sapienti sfiorarla in quel modo la mandavano in paradiso e la sua mente divenuta ribelle oramai faceva di testa sua.
Non passava a tutte quelle seghe mentali, agiva secondo l'istinto e non sbaglia mai.
Downey si sorprese quando la sentì baciarlo in bocca con slancio, allacciando le braccia dietro il suo collo. A quel punto non ci vide più: la sbatté contro il muro della cabina, pressandola e facendole sentire tutto il suo desiderio contro la pancia.
Non si spaventò lei, era in un'altro mondo.
Si staccarono dal bacio, senza respiro.
-Questo è stato...
Iniziò lui.
-Bellissimo.
Concluse la biondina, lasciandosi girare con la faccia contro il muro freddo. Robert sapeva che era vergine, per queste le chiese cento volte se fosse sicura prima di entrare dentro di lei lento e delicato come una farfalla.
-Ah, fa male.
Si lamentò lei e lui uscì immediatamente, respirando affannosamente mentre non la smetteva di toccarle il sedere o i seni.
-M-mi dispiace, io non intendevo...s-se non vuoi non lo faccio...
Balbettò altre scuse da ragazzino liceale, ma alla fine con il suo consenso riuscì ad entrare completamente dentro di lei.
Fecero l'amore piano, semplice, senza metterle troppa pressione.
Robert continuava a chiederle se stesse bene, senza essere dominante come al suo solito.
Quando finirono, senza pentirsi, attesero assieme la notte, Faith avvolta da quelle braccia lunghe e calde.
Salirono sul tetto, davanti alle stelle.
-Credo che ti debba molte spiegazioni.
I giudici erano tutti presenti e brillavano pronti a dire la loro.
-Non aspetto altro.
L'ultimo giudizio stava per compiersi.

*allora, vi comunico ufficialmente che sta storia finirà domenica, e che ho appena visto Spiderman Homecoming e non ho parole. Commentate e votate altrimenti vi crucio...*
Qua da Shinimal è tutto
Al prossimo capitolo.

*Qua da Shinimal è tutto Al prossimo capitolo

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On The Side Of The Angels~Robert Downey Jr (Teacher/Student)Where stories live. Discover now