Confusion

620 58 16
                                    

Faith Davis mugolò parole incomprensibili nel buio, tetro e caldo silenzio che l'avvolgeva. Non c'era motivo di muoversi, non era il suo corpo, o il suo cuore, a voler muoversi. Stava così comoda su quella nuvola di nulla su cui era distesa.
La studentessa non voleva aprire gli occhi, perché mai doveva tornare a vedere quel mondo crudo e senza un briciolo di umanità?
Come un terremoto arrivò con uno scossone, un qualcosa, una flebile sensazione che sfiorò la sua pelle. Faith si ostinò a tenere gli occhi chiusi, non voleva più vedere la luce. Un altro terremoto spodestò il suo reame incantato dove si era rifugiata, facendola alzare di scatto.
Quello che vide, non fu il miglior ritorno.
Guardò quei due occhi marroni, enormi, che diventavano oro se solo il sole li illuminava, ma pregni di una malvagità senza eguali. Sempre lui, sempre il professor Downey sorrise in modo abbastanza discutibile alla ragazzina bionda che, con il respiro mozzato e profondo, si allontanò da lui, sbattendo contro il muro. Ma prima di sbatterci contro la testa, l'uomo mise la sua grande e venosa mano dietro la nuca di Faith, evitandole una brutta emicrania.
Ella iniziò a tremare, guardando rigida e immobile, con i suoi occhi cielo spalancati, il professore.
-Bentornata.
Disse lui, e la sua voce roca e profonda tornò a tormentarle i timpani.
-C-che cosa mi è successo?
Downey il terribile tolse la mano da lei, grattandosi il ciuffo bruno per poi asciugarsi il sudore che colava dalla sua fronte.
-Stenditi, hai bisogno di stare calma.
Disse lui, ma la Davis era troppo preoccupata.
-Che cosa mi ha fatto?!
Downey scoppiò, altrimenti non era da lui.
-TI HO DETTO DI STENDERTI!
Urlò a due centimetri dal volto della ragazzina, chinandosi verso di lei per spingerla a stendersi su quello che sembrava tanto un divano a penisola. Faith Davis ritornò a quella notte e a tutte quelle volte che l'uomo le aveva sbraitato contro, ma mai aveva visto così tanta...malattia nel suo sguardo. Non aveva autocontrollo, era pazzo. Ma, d'altronde, la follia può essere giudicata solo dai folli.
Tremava, era una foglia che stava per cadere a terra.
-Tu non esci da questa casa..
Stava già per ribattere ma lui l'azzittì alzando severo l'indice.
-No non ho intenzione di stuprarti, anche perché sei tutta pelle ossa e non mi divertirei, ma perché sei svenuta.
La studentessa iniziò a boccheggiare, lei aveva una versione diversa dei fatti, e in quel momento imbarazzante aveva l'onore e il dovere di dire ciò che pensava. Il professor Downey intanto tirò fuori da un secchio d'acqua una spugna, strizzandola fino all'ultima goccia, passandola con una delicatezza degna di una piuma sulla fronte di Faith.
La biondina cercava di formulare al meglio la frase, intanto si distraeva, sospirando stanca e rassegnata, abbandonandosi al tocco del suo nemico che la stava apparentemente curando.
Downey schioccò la lingua sul palato.
-Ah, senti qua quanto sei calda ragazza mia.
Disse, posando la sua mano sulla fronte fragile di lei, facendola scostare al suo tocco. Faith smise di dimenarsi quando l'uomo tirò un pugno sul divano, sorridendole in modo minaccioso.
Aveva la gola secca e il cuore inesistente, era nel panico.
-I..io mi ricordo che l...lei mi ha addor...mentata.
Si buttò, gettò la dignità e la sua salvezza con quella frase, ma nello sguardo del suo odiato professore vide un qualcosa che una mente giovane come la sua non poteva ancora comprendere.
-Ti sei solo auto impressionata Davis, è la paura che ti sta facendo vivere quando sei con me.
Le accarezzò il volto, ma lei non si scostò. Restò ferma e immobile, fissandolo nelle palle degli occhi per cercare anche solo lontanamente un motivo per fidarsi di lui.
E aveva tremendamente ragione, ma il trauma di Faith la portava solo e soltanto al desiderio di fuga quando era al cospetto del nemico, senza affrontarlo. Ed è la codardia che porta al coraggio. Chi inverte queste due qualità, alla fine continuerà a seguire la stessa strada che percorriamo tutti noi.
Downey le sorrise candido, gentile, continuando ad inzuppare la spugna nell'acqua fresca, passandola sulla sua fronte. Il fatto buffo è che per la prima volta non mi tocca parlare di sussulti, tremolii o altro, poiché la nostra tormentata protagonista era ferma più di una statua.
Si lasciava toccare, perfino si lasciò disegnare il contorno delle labbra dalle dita del professore. Sentiva un esplosione non definita dentro di lei, non capiva cosa provare o a cosa credere.
-Dai, dormi qui per stanotte, ma domani ti voglio fuori da questa casa o saranno guai, intesi?
Lei annuì e, prima che il moro si alzasse, si chinò verso di lei, spostandole una ciocca di capelli dietro l'orecchio. Faith tornò a sussultare quando le labbra calde e afrodisiache del temibile Downey si posarono sulla sua fronte umida, lasciandole una leggerissima carezza sulla punta del naso.
Quella notte, il doppio degli incubi si presentarono alla sua porta.


*LA LEGGENDA È TORNATA, BICCIS! Btw, ragazzi miei, queste settimane di agonia sono finite grazie a Dio. Ora si torna più carichi di prima! Mi siete mancati da morire, tutti. Ah, e vi ordino di andare a leggere la storia True Friends della mia amica e consorte 00cass , un racconto bellissimo in collaborazione con la sottoscritta. Dio, quanto mi era mancato dirlo: Commentate e votate altrimenti vi crucio...*
Qua da Shinimal è tutto
Al prossimo capitolo.

*Qua da Shinimal è tutto Al prossimo capitolo

Oops! This image does not follow our content guidelines. To continue publishing, please remove it or upload a different image.
On The Side Of The Angels~Robert Downey Jr (Teacher/Student)Where stories live. Discover now