In danger

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-Oh oh oh, cosa sono questi brividi?
Chiese il professor Downey, lasciando cadere il suo tono di voce sempre più in profondità.
Faith Davis cercava in ogni modo possibile e immaginabile dì concentrarsi solo sui canti di Alighieri, ma trovava essenzialmente difficile cercare di non badare a quelle dita che come foglie leggere cadevano sulla sua schiena.
Quella punizione la trovava stupida e priva di un senso, se non quello di divertirsi alle sue spalle, fregandosene di ciò che lei provava al solo sentire il suo cuore battere vicino a lei.
Strinse i bordi della copertina del libro quando Downey passò il palmo ben aperto su tutta la sua schiena, fermandosi alla base. Non doveva tremare o gli dava motivo di metterla in pericolo. Ma Faith sapeva che non ci sarebbe riuscita a completare quella punizione. Anche se sarebbe finita in guai molto più seri, non le importava; voleva solo andare via da lui e dalle sue mani.
-No Davis, non così.
Ringhiò lui.
Un campanello d'allarme la fece alzare di scatto dalla sedia quando sentì le mani di Downey infilarsi sotto la sua maglietta e sfiorarle la pelle nuda della pancia.
A scatti barcollò indietro, alzando una mano quando l'uomo si alzò per invitarlo a restare fermo dov'era, ma ovviamente non l'ascoltò.
-Deve essere solo una punizione.
Sentenziò lei, perdendosi in un gemito di disperazione quando l'insegnante posò la mano dietro il suo collo, accarezzandole la base dell'attaccatura dei capelli con il pollice. Downey camminò all'indietro, trascinandola con sé.
-Infatti.
Rispose lui, facendola sedere gentilmente dov'era prima, tornando ai loro posti di partenza. Faith guardava l'uomo senza degnare di uno sguardo il libro, volendo catturare ogni suo movimento e pensiero di toccarla di nuovo solo per scappare via più veloce della luce.
Downey le sorrise, questa volta gentile senza nascondere un pizzico di perversione.
-Davis è solo una punizione, non intendo stuprarti!
Disse ridendo come se la sua ultima parola fosse una come tante. Una parola che su di lei, in quelle condizioni, di sicuro poteva darle sicurezza nei confronti dell'uomo.
Faith non distoglieva lo sguardo dai suoi minimi movimenti, quasi i suoi occhi erano fuori dalle orbite talmente cercava disperatamente di recepire anche il minimo accenno di toccarla ineccepibile all'occhio umano.
Era paranoia, terrore, qualcosa di inspiegabile a parole.
-Ho capito, hai bisogno delle coccole: vieni qui.
Si batté la mano sulla gamba e quello fu il segnale che tanto la biondina attendeva, difatti la sua sedia aveva già urlato stridula quando si era appena alzata per correre via.
-Non vai da nessuna parte Davis!
Rise lui, serrando un braccio attorno alla sua vita e spingendola verso il suo corpo, facendola sedere sulle sue gambe. La ragazza strinse i pugni e li batté violentemente sulla cattedra, dovendosi piegare per trattenere un urlo di dolore.
Lo sentiva, sentiva il suo corpo sotto di lei, le sue gambe sotto le sue cosce, il suo braccio ancora ancorato alla sua vita.
-Non farti del male, piccola.
Downey spostò la mano sul suo stomaco, appena sotto le sue forme, spingendola indietro fino a far premere la sua schiena contro il suo petto. Raggiunse il suo orecchio, tenendola ferma.
-Ora leggi.
Ordinò e Faith, più per paura che per dovere, afferrò il libro e se lo appoggiò sulle gambe, iniziando a trattenere le lacrime. Possibile che quell'uomo fosse così cattivo e determinato a farle del male? Che cosa gli aveva fatto lei da aizzarselo ogni volta contro?
Perché non si rendeva conto che lei aveva paura di lui, che lei un tempo pensava che lui fosse una brava persona, che lei un tempo lo ammirava.
Perché il professor Downey non voleva riconoscere i suoi sforzi?
Sono tutte ottime domande senza alcuna risposta perché è tutto falso.
-Muoviti e giuro che ti sbatto così forte contro il muro da farti perdere i sensi.
Minacciò lui non appena le accarezzò una coscia, risalendo verso le cosiddette zone proibite. Faith era paralizzata e piangeva, ma sapeva che Downey la odiava a a tal punto da volerle mentire su ogni cosa che diceva, da piegarla sotto la sua volontà. Poco importava se si spezzava la schiena.
Sentì qualcosa crescere sotto le sue natiche e quando realizzò cosa fosse trattenne un conato di vomito, rimpiazzandolo con un urlo di aiuto che venne urlato contro la mano del professore premuta così forte sulla sua bocca da non farla respirare.
-Oh ragazzina, non sai quanto ti odio.
Ringhiò lui baritono.
Faith strabuzzò gli occhi quando sentì il tipico suono della zip dei pantaloni che viene slacciata, con annessi i suoi leggins.
-Davis sei in pericolo.


*ho appena guardato Guardiani Della Galassia Vol.2...e niente, ho bisogno di un Baby Groot nella mia vita. Film SPETTACOLARE. Ho riso come mai prima d'ora, ho pianto lacrime della tristezza più assoluta. Commentate e votate altrimenti vi crucio...*
Qua da Shinimal è tutto
Al prossimo capitolo.

*Qua da Shinimal è tutto Al prossimo capitolo

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On The Side Of The Angels~Robert Downey Jr (Teacher/Student)Where stories live. Discover now