Romeo and Juliet

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-Bene mocciosi, è ora di far lavorare i vostri cervelli.
Quel giorno Faith Davis non era particolarmente di buon umore, anche se non lo dava a vedere.
Aveva litigato per l'ennesima volta con Ashley per averla sorpresa un'altra volta stesa sul letto con Aaron nudo al suo fianco, mentre l'odore di marijuana l'aveva costretta a coprirsi la faccia con il colletto della felpa.
Odiava vivere con loro, odiava quella casa grande come una topaia in cui era costretta a vivere.
Lei doveva vivere in una bellissima villa dispersa nella campagna inglese, andare a cavallo nei prati della sua tenuta, alzarsi presto e vestire sempre in modo impeccabile, vivere come una vera nobile inglese....e invece era nella chiassosa America circondata da inutili americani che non facevano altro che urlare e dire parolacce.
Odiava la Walter High, ma voleva bene ai ragazzi che l'abitavano e per natura non poteva andare male a scuola. Era contro la sua stessa genetica peccare in qualcosa di cui si è portati, essere la prima della scuola in fatto di media ce l'aveva nel sangue.
Nessuna insufficienza, nessuna punizione, fino a qualche giorno fa.
Guardò di soppiatto il professor Downey, notando che spesso e volentieri si scambiava degli sguardi indecifrabili con Hannah Standall, come sempre seduta al suo fianco.
L'uomo era davvero su di giri con lei dopo quel monologo in infermeria, ogni volta che respirava troppo rumorosamente era una buona scusa per darle addosso.
-Il gruppo delle Letters Live può andare nell'aula magna ad esercitarsi, mentre quelli di Romeo e Giulietta resteranno con me.
Faith sussultò leggermente quando sentì la mano di Hannah darle una sonora pacca sulla spalla.
-Buona fortuna Davis.
La biondina ricambiò con un sorriso tirato e un cenno di capo, sentendo piano piano l'ansia montarsi pezzo dopo pezzo dentro il suo stomaco. Si stava già contorcendo per la tensione perché era intelligente la ragazza, sapeva cosa sarebbe successo. Eppure non sfruttava quel suo spiccato intuito per avvantaggiarsi.
Il professor Downey guardò a braccia aperte quei pochi studenti che erano rimasti, facendo bisbigliare eccitate delle ragazzine quando sorrise loro bonario.
-Branco di gay, scegliete la vostra Giulietta.
Si, odiava i suoi alunni.
Faith vide i ragazzi alzarsi e avvicinarsi ai banchi di alcune femmine, così per distrarsi continuò a disegnare sul suo taccuino un perfetto ritratto dell'Orsa Maggiore.
Alzò lo sguardo quando si sentì sfiorare il braccio.
-Ehi...
Jack Evans, diciamo quello che si può chiamare il belloccio della scuola, il ragazzo popolare che ha file e file di esaltate che baciano il terreno dove cammina. Alto, atletico, capelli corti e neri e due occhi azzurro ghiaccio, mio Dio quanto sono prevedibili questi adolescenti del cazzo!
-Ehi Jackie, vieni un po' qui!
Strillò quell'oca giuliva di Katrine Hopper, la classica cheerleader americana con tanti problemi con i ragazzi e bla,bla,bla.
Il bello le sorrise e tornò a guardare Faith, passandosi una mano tra i capelli tirati all'indietro e sorridendo imbarazzato. La biondina non batté ciglio.
-Scusa.
Mormorò, facendo dietrofront e lanciandosi letteralmente fra gli artigli di quell'arpia.
Un battito di mani  interruppe quel trambusto che si era creato, portando l'attenzione delle coppie su Downey il terribile che guardava maligno proprio verso la nostra protagonista.
-Oh Davis, a quanto pare sei rimasta da sola!
Fece cenno di raggiungerlo al centro dell'aula, aspettando che Faith arrivasse a testa china proprio davanti a lui.
-E che disdetta...
Fece schioccare la lingua sul palato, togliendosi la giacca e sbottonando i primi bottoni della sua camicia mentre lentamente allentava la sua cravatta. Ovviamente non mancarono dei fischi di approvazione da parte delle donne e di qualche maschio, fischi zittiti subito da un'occhiataccia ben assestata.
-A quanto pare rimango solo io come tuo Romeo.
Le si avvicinò, volendosi vendicare per quel giorno in infermeria.
Downey era un uomo estremamente vendicativo, sapeva come far male alla gente e non sopportava gli arroganti anche se lui ne era il re.
-Ragazzi, oggi proveremo se la nostra alchimia con il proprio partner è giusta. E magari riesco a trovarvi la ragazza visto che da soli non riuscite neanche ad ottenere una sveltina.
Spense la sicurezza in ogni alunno ed alunna, gettandoli nella realtà di essere davvero vicini.
-Tutto quello che dovete fare è prendere per i fianchi Giulietta e stringerla tra le vostre braccia, fatela sentire al sicuro.
Ma non fu sicurezza quella che provò Faith Davis quando Downey condusse le parole ai fatti, imponendo tutta la sua statura su di lei e facendola rabbrividire come mai in vita sua.
La biondina aveva paura, pregava con lo sguardo di lasciarla andare, ma non poteva niente perché anche quando cercò di scappare il professore le strinse i fianchi. I ricordi di quella notte riaffiorarono e letteralmente si paralizzò dal terrore che potesse riaccadere lì, davanti a tutti.
-Guardatela intensamente negli occhi...
Alzò la voce con tono seducente, imprimendo un dito appena sotto il mento di Faith che deglutì silenziosamente quando il suo dito sprofondò nella pelle talmente stava combattendo per farle alzare il volto.
-Davis te la farò pagare cara.
Sussurrò roco lui quando la guardò dritto negli occhi, assottigliando gli occhi fino a ridurli in due fessure da cui sprigionava ira e rabbia.
La gola divenne arida e secca, non seppe se morire di paura o continuare a fissare quei denti perfetti sorridere arcigni.
-E adesso baciatela con passione.
Downey si chinò su di lei, avvicinando le labbra, chiudendo gli occhi.
Faith si sentì la Giulietta morta, non quella innamorata.


*uh uh, e adesso? Commentate e votate altrimenti vi crucio...*
Qua da Shinimal è tutto
Al prossimo capitolo.

*Qua da Shinimal è tutto Al prossimo capitolo

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On The Side Of The Angels~Robert Downey Jr (Teacher/Student)Kde žijí příběhy. Začni objevovat