Understood?

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Oh no.
Pensò Faith Davis, ancora in piedi sullo stipite della porta, la cartella in mano e tutti gli occhi della classe puntati su di lei. Quel silenzio stava diventando sempre più umiliante per la studentessa, costringendola a fare la prima mossa.
-Scusi tanto per l'interruzione signore, ma...
Il professor Downey la stava guardando con quello sguardo, la chitarra ancora in mano e il braccio destro a mezz'aria pronto per pizzicare le corde. Quello sguardo lo conoscevano bene i suoi studenti, portava guai a non finire.
Quando ti guardava fisso negli occhi per più di dieci secondi, senza mai staccare lo sguardo, con una smorfia di rabbia e disgusto in volto, sapevi che era giunta la tua ora.
Anche se Faith Davis la sua ora l'aveva già vissuta più di una volta, e non era stato affatto divertente.
Con lentezza si girò verso i suoi alunni, facendoli sussultare contemporaneamente con una sola occhiata.
-Tornate al lavoro voi, branco di ignoranti.
Dei ragazzi mormorano dei commenti poco consoni sul corpo della ragazza che fece finta di non sentirli, ma l'udito dell'insegnante era più fine di quello di una volpe.
-Chiudete quei tombini, branco di gay.
E non la stava difendendo, tutt'altro, solo che anche se volava una mosca in classe dava la colpa ai suoi alunni, e durante musica era più gentile. L'intera classe tornò a formare un cerchio in mezzo all'aula, riprendendo lentamente a suonare quello spartito che avevano a due passi dai loro nasi.
Faith si lasciò distrarre dal suono degli strumenti, sussultando impercettibilmente quando la sedia del professore indietreggiò con il solito stridio fastidioso, ogni volta sembrava farlo apposta.
-Allora Davis, cosa dovevi dirmi?
La studentessa guardò il musicista camminarle incontro, la chitarra dietro la schiena sostenuta dalla fascia con una bandiera americana. Sembrava un giovane cantante rock troppo cresciuto.
Quasi i suoi occhi azzurri uscirono dalle orbite: non le aveva urlato contro? Che ENORME passo avanti.
Quando arrivò abbastanza vicino da farle alzare lo sguardo ghignò, non staccandole di dosso gli occhi neanche quando sentiva uno studente sbagliare una nota, cosa che lo faceva irritare davvero tanto.
-Oh, ehm, il professor Atwell mi ha chiesto di consegnarle questo.
E alzò le mani nella sua direzione, la cartella poggiata sui suoi palmi aperti e un sorriso debole che le arricciava le sottili labbra strette fra di loro.
L'uomo prese quella cartella e la lanciò sulla scrivania, girandosi di nuovo verso Faith che trepidava al solo pensiero di potersi congedare, ma finché non le veniva chiesto esplicitamente non poteva muoversi da quella classe.
-Sicura di stare bene?
La studentessa aggrottò la fronte, incredula come mai in vita sua. Downey si era fumato qualcosa, ma sicuramente. Non poteva averle chiesto sul serio se stava dannatamente bene! Era umanamente impossibile.
Ma si sa, a volte l'umanità stupisce.
-M-mi scusi?
Balbettò stupita, non poteva trattenersi dal spalancare di un millimetro la bocca per lasciare che la sua sorpresa trovasse  modo di esprimersi. Non era fatta di legno, non ancora almeno. Il suo stupore ed imbarazzo non fecero altro che far ghignare ancora di più Downey il terribile, come lo soprannominavano alcuni studenti.
-Hai un'aria stanca, signorina.
Disse inclinando la testa e approfondendo il suo esame del volto di Faith che si innervosì quando mosse un passo abbastanza lungo per avvicinarsi ancora di più.
Sapeva perfettamente che odiava stare così vicino alla gente, che era schiva specialmente con lui, per questo adorava spaventarla. Non aveva mai esagerato, ma adorava anche solo farla sussultare, farla innervosire. Far scattare anche il più piccolo allarme dentro di lei con un solo movimento.
Ma non era ancora arrivato al punto di provocarle un attacco di panico, forse.
-La ringrazio per l'interessamento signore, ma sto bene.
Ancora quel piccolo inchino che invece gli urtava i nervi.
-Bene, allora puoi andare.
-Arrivederci professore.
Faith uscì dalla classe più in fretta che poté, ma tutto ciò era troppo bello per essere vero.
-Davis, aspetta!
Si fermò, chiudendo per un attimo gli occhi e inspirando tutta la calma che possedeva.
-C'è qualche problema signore?
Si voltò verso Downey che la raggiunse dopo una piccola corsetta. L'uomo torreggiò su di lei come fa un'aquila quando adocchia la sua preda.
-Fosse uno, Davis.
Faith si inumidì le labbra, cercando almeno di sopportare il suo sguardo penetrante.
Veloce si abbassò sul suo orecchio, sbrigandosi prima che la ragazza schizzasse via come una saponetta.
-La prossima volta bussi, intesi?
La studentessa, come previsto, al solo percepire il suo fiato sul collo rabbrividì inorridita, scansandosi dal suo essere così perfettamente arrogante.
-Intesi.
E per una volta si congedò senza permesso, scappando dalla sua amatissima scienze. Downey il terribile la guardò con una smorfia dispettosa sulla bocca.
Eccome se si divertiva.

*lasciatemi assimilare il fatto che domani ricomincia l'inferno. Commentate e votate altrimenti vi crucio...*
Qua da Shinimal è tutto
Al prossimo capitolo.

*Qua da Shinimal è tutto Al prossimo capitolo

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On The Side Of The Angels~Robert Downey Jr (Teacher/Student)Wo Geschichten leben. Entdecke jetzt