Routine

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Faith Davis si svegliò prestissimo, come da routine.
Si fece una doccia, si cambiò i vestiti con l'uniforme scolastica della Cambridge University che un tempo apparteneva a sua madre. Quell'uniforme la confortava, insomma, le ricordava tantissimo la sua Inghilterra e il luogo dove avrebbe tanto voluto proseguire gli studi.
Invece era costretta a restare bloccata in America, circondata da persone che quando parlavano sembravano avere una patata in bocca, per non parlare delle innumerevoli parolacce che doveva subirsi ogni giorno! Era stata allevata in modo completamente diverso dal suo nobile padre, gli Stati Uniti erano troppo diversi per ospitare il suo sangue britannico.
Fece una colazione semplice al volo, preparandone una molto più complessa e saporita ad Ashley e Aaron che si sarebbero svegliati esattamente cinque minuti dopo di lei, li aveva calcolati.
Chi sono queste due persone? Non ve lo dico certo adesso, lo scopriremo passo dopo passo. Statemi dietro.
Si lavò i denti e al volo afferrò lo zaino, uscendo fuori casa senza fare rumore alcuno in modo tale da non svegliare nemmeno i vicini del piano di sopra.
Si, avete capito bene: Faith Davis sembrava la perfetta figlia di un ricco e viveva in un condominio nella periferia della città.
Scese in garage e prese la sua bici, pedalando come una forsennata verso la Walter High.
Quando giunse davanti ai cancelli chiusi della scuola suonò al citofono per farsi aprire da qualsiasi insegnante ci fosse dentro al plesso. Attese giusto una manciata di minuti e finalmente qualcuno le aprì il cancello,lasciandole parcheggiare la bicicletta vicino all'entrata.
I professori sapevano che Faith veniva prima di tutti a scuola per aiutarli nei vari preparativi delle attività ed era molto comoda come aiutante, dimezzava le loro fatiche soprattutto quando sostituiva lo psicologo della scuola quando era in malattia. Conosceva l'essere umano senza essere una persona loquace, conosceva i segreti di alcuni alunni che si erano trovati a narrarle i loro problemi e finora non li aveva rivelati a nessuno.
Praticamente era già una professoressa fatta e finita, mancava solo la laurea.
Non appena mise piede dentro la Walter High, il migliore dei saluti l'accolse nell'amichevole scuola.
-DAVIS VIENI SUBITO QUI!
Gridò la solita voce profonda e intimidatoria, giunta dalla classe di musica. Sospirò per darsi una calmata, rilassando la sua tensione di prima mattina.
Mai il professor Downey era il primo insegnante ad arrivare, mai successo in quattro anni di scuola.
Corse verso l'aula, affacciandosi per vedere il temuto professore con addosso una maglietta bianca a maniche corte e dei jeans blu alle prese con chitarre, flauti e batterie.
Oggi aveva un bel da fare Downey: tutte le ore ad insegnare musica a dei ragazzini che ascoltavano quella sottospecie di spazzatura da quattro soldi. Patetico. Preferiva di gran lunga il teatro.
Faith si sentì odiata dal peggiore dei nemici quando l'insegnante la guardò dritto nelle palle degli occhi, facendola rabbrividire con un solo sguardo.
-Mi dica signore.
Cercò di sorridere meglio che poteva.
Mr.Downey prese un bel respiro profondo prima di pronunciare la seguente frase che lo disgustava più della presenza della ragazza.
-Aiutami ad accordare le chitarre, non ho molto tempo.
Come suo solito simulò un piccolo inchino con la sua testa bionda, quasi sembrava un militare dell'esercito inglese.
-Certamente, signore.
-Siediti qua e prendi quella chitarra già accordata.
Con un piede spinse bruscamente la sedia vicino alla sua, provocando uno stridio che infastidì Faith la quale non lo diede a vedere.
Obbedì ai suoi ordini e con circospezione alzò lo sguardo sul temibile Downey, aspettando una qualsiasi richiesta. Non le piaceva stare sola con lui, la spaventava.
E badate bene che non le aveva mai fatto del male, ma semplicemente dopo quattro anni uno sa già di che sorte deve morire.
-Sarò anche un'affascinante e rara creatura da osservare, ma vedi di pizzicare la sesta corda e anche in fretta.
L'aveva guardato solo per due secondi, ma per lui ogni scusa era buona per darle addosso.
Passarono la seguente ora a pizzicare corde e lanciarsi sguardi di ghiaccio, ma alla fine Downey si alzò e posò l'ultima chitarra sulla cattedra, alzando le braccia in alto per stiracchiarsi ed ignorando la presenza di Faith che distolse lo sguardo dal suo professore.
Si alzò anche lei, in una strana forma di rispetto.
La campanella suonò per annunciare l'apertura dei cancelli e la ragazza sussultò quando Mr.Downey le passò davanti, obbligandola a fare un passo indietro prima di sbattere contro la sua possente spalla.
L'uomo ghignò divertito.
-Fuori dai piedi Davis!
Indicò la porta con un dito, facendo schizzare via la ragazza come un pupazzo a molla non prima di congedarsi con un "le auguro buona giornata, professore."
Faith quel giorno aveva pochi corsi da seguire, e tutti in preparazione dell'esame, e grazie al cielo musica non era nella sua lista poiché non frequentava quel corso. Downey doveva sopportarlo solo durante teatro, proprio la materia dove non scherzava affatto sul suo essere esageratamente stronzo.
Era nella classe di scienze, stava osservando attentamente delle cellule al microscopio in un silenzio assordante quando il professore venne interrotto da Jeff, il bidello.
Si scambiarono due sussurri al che l'insegnante spezzò il silenzio.
-Davis potresti gentilmente consegnare questa cartella? Io non posso lasciare la classe.
La ragazza a fatica si staccò dalla sua materia preferita, raggiungendo con un sorriso cordiale l'amato professore.
Prese la cartella come se avesse un diamante fra le mani.
-A chi devo consegnarla, signore?
Indovinate...
-Al professor Downey. È urgente.
A stento non alzò gli occhi al cielo per maledire il suo sfortunato destino. Ingoiò le sue emozioni e finse di essere più che felice di assumersi tale compito.
-Sarà fatto professore.
-Grazie, cara.
Corse fuori dall'aula e si incamminò più veloce di un leone verso la porta chiusa da dove provenivano rumori di chitarre impazzite, flauti stonati, batterie indecenti e urla di rimprovero. Senza pensarci aprì la porta dimenticandosi di bussare, se era urgente non doveva perdere tempo.
E l'intera classe calò nel silenzio.


*allora, Let's Hurt Tonight la aggiorno tranquilli, lasciatemi solo entrare nel mood poetico e arrivo. Comunque la copertina è bellissima, ringraziando PicsArt (e me fantastica). Commentate e votate altrimenti vi crucio...*
Qua da Shinimal è tutto
Al prossimo capitolo.

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On The Side Of The Angels~Robert Downey Jr (Teacher/Student)Όπου ζουν οι ιστορίες. Ανακάλυψε τώρα