Capitolo settimo: Una gabbia senza vie d'uscita

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"I think it's finally sinking in

I am nothing but a product of your sins
Hoping for the best but now I steady watch the hands of time
Oh, moving like a guillotine and swiftly counting down my life
And it goes on and on and on"

-Broken (Falling in Reserve)

Akràv scosse nuovamente la testa, contrariato più che mai dall'insistenza quasi nauseante di Levi

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Akràv scosse nuovamente la testa, contrariato più che mai dall'insistenza quasi nauseante di Levi. Tutti avrebbero voluto rivedere Salomone, in fin dei conti si trattava pur sempre di una sorta di padre, fratello e amico, solo che bisognava essere onesti con se stessi: ogni cosa era destinata a finire - dettaglio che, forse, con l'immortalità avevano dimenticato. Ed esattamente come ogni altra situazione, anche la loro avventura doveva dirsi giunta al termine. Quel viaggio perpetuo tra terre, persone, alchimia e tempo stava appassendo come un fiore privato d'acqua e luce; non c'era più nulla a cui aggrapparsi e, amaramente, dovevano accettarlo.
L'eternità aveva trovato il modo di spezzarli per sempre, lottare per evitarlo era inutile. Inoltre, anche se a nessuno sarebbe piaciuta quell'idea, avevano tutti vissuto abbastanza d'accettare l'epilogo della propria storia.

Visibilmente turbato, l'uomo si alzò dalla sedia su cui era rimasto seduto durante buona parte della mattina e, quasi girando su se stesso, si spostò dal viso alcuni dread sfuggiti dall'acconciatura. Ogni suo gesto faceva trasparire il nervosismo crescente, ogni pensiero stava diventando una piccola guerra tra le pareti della mente, incapace di prendere reale forma e raggiungere le labbra. Dal discorso della notte precedente non erano passate altro che una manciata di ore, eppure eccoli nuovamente riuniti in un salotto troppo stretto e poco illuminato per ospitarli senza generare un senso di claustrofobia, quasi fossero stati messi in gabbia. Alexandria, forse più lungimirante di lui, si era messa in disparte, accovacciandosi nuovamente nella nicchia dove una piccola finestra dava sulla calla. La sua bocca non si era schiusa nemmeno una volta, nessuna parola aveva fatto capolino dalla gola; dopotutto, quello che doveva dire lo aveva già detto: era stata chiara, probabilmente troppo per i gusti del fratello. Avrebbe seguito Levi e, per quanto infastidito, Zenas ne poté immaginare il motivo - e non la biasimò, non del tutto, quantomeno. Il passato che avevano condiviso era stato lungo e pieno di insidie, li aveva avvicinati e allontanati più volte, lasciando in sospeso fin troppe questioni. Conoscendo Z'év, quindi, sapeva che avrebbe cercato in tutti i modi di liberarsi di ciò che ancora le gravava sulle spalle - colpe, segreti e rimpianti. E il Generale d'Israele, con la sua folle richiesta, gliene stava in parte dando modo.
Loro fratello aveva scelto di cercare Salomone, di rimettere insieme i pezzi di una vita distrutta, di inseguire il fantasma di quello che erano stati e avevano avuto - e lei aveva scelto di dargli fiducia, di credere in quelle sensazioni che non aveva provato in prima persona ma che percepiva reali nelle parole di lui.

Akràv avrebbe voluto definirla sciocca, ma più l'aveva fissata, la notte prima, più si era reso conto che sua sorella era tutto tranne che quello. Nel suo sguardo aveva letto un dolore profondo, un senso di colpa che la stava mangiando viva - e la capiva, diamine se la capiva! Aveva vissuto quei trent'anni fingendosi chi non era, anelando una vita normale che, stranamente, aveva potuto saggiare solo con loro. Nonostante le fughe, i bracconaggi, le menzogne e il dam con cui si erano macchiati le mani e in cui avevano imbevuto le anime, c'era stata la felicità a riempire i suoi giorni, un sentimento che ora avrebbe detto quasi sconosciuto - e per questo si sentiva colpevole. Si sentiva un mostro nel desiderare segretamente di negare all'Ars di riprendersi il suo corpo, di concedergli ancora la sua famiglia, quel branco di abomini che avevano colmato i vuoti del suo cuore.

Le Chimere di Salomone: il ReOn viuen les histories. Descobreix ara