Beginning

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La vita nella Walter High School non era mai stata così semplice come nelle altre scuole superiori, ma per sopravvivere alla vita scolastica, senza contare quella adolescenziale, bisognava seguire poche regole:
1. Evitare i tipi loschi.
2. Niente risse nei corridoi.
3. Mai arrivare in ritardo a teatro e musica.
E ovviamente un terzo degli studenti non seguiva affatto quelle regole, semplicemente erano dei ragazzi ribelli che se ne infischiavano di tutto e di tutti. Tutti arrivavano a scuola arrabbiati contro il mondo perché semplicemente erano adolescenti, oppure correvano dagli amici per raccontare chi avevano baciato o chi si erano portati a letto, maschi e femmine, facevano tutti così....beh, non tutti ripensandoci.
Faith Davis era al suo ultimo anno nella scuola, i suoi diciotto anni suonati erano prossimi a diventare diciannove e lei era la classica secchiona della classe. Occhi che sembravano aver catturato il cielo, capelli biondo cenere e un intelligenza superiore a qualsiasi altro studente dell'intera Walter High. Faith Davis era semplicemente la migliore in ogni materia, ma non ne dava motivo di vanto, anzi, quasi non le importava di eccellere in qualsiasi materia.
Gli insegnanti non potevano fare a meno di lei, le chiedevano di tutto: vigilare quando uscivano dalla classe, controllare che tutti i progetti della scuola venissero eseguiti nel rispetto delle regole, fare da tutor agli studenti più giovani e addirittura portare loro il caffè!
A Faith non dispiaceva affatto essere il braccio destro del corpo insegnati, anzi, quasi le piaceva di più stare con gli adulti che con i suoi simili poiché da un carattere chiuso derivano poche amicizie e lei non possedeva alcun amico.
Stava bene da sola, sempre pronta ad aiutare chiunque.
Spesso veniva additata dai più invidiosi come lecchina, ma non ci faceva caso a quella tipologia di persone.
Era la figlia modello per molti genitori e professori, talmente tanto perfetta a scuola che i suoi "nemici" quasi non riusciva a contarli sulle dita delle mani. Faith sapeva di avere delle persone contro il suo modo di essere, faceva finta di non accorgersene ma in realtà conosceva chi poteva danneggiarla così da evitare guai.
Quel giorno le lezioni erano finite e gli allievi stavano uscendo dalla scuola, i corridoio erano vuoti, i giardini pieni di giovani, solo la nostra eroina era rimasta dentro la scuola ad aiutare Jeff il bidello a pulire.
Mentre passava il moccio sul pavimento, l'insegnante di matematica le passò accanto per raggiungere il parcheggio, ma quando la riconobbe si fermò di colpo.
-Davis!
La ragazza alzò immediatamente la testa, sorridendo gentile alla vecchia signora mentre raddrizzava la sua schiena in una postura quasi militare.
-Salve professoressa McCoell!
La salutò con il suo inconfondibile accento inglese, l'unica britannica della scuola circondata da rumorosi americani. Chiaramente un incubo.
-Oh cara, è sempre un piacere vederti!
Faith chinò leggermente la testa per simulare un piccolo inchino.
-Anche per me, professoressa.
La signora le si avvicinò facendo ben attenzione a non calpestare le zone che aveva lavato, allungando una mano per stringerle amorevolmente la spalla. Si scansò impercettibilmente al tocco, ma l'insegnante non lo notò.
-Hai preso un altro voto eccellente nella verifica, brava!
Il suo cuore si riempì di gioia, anche se era la milionesima volta che sentiva quella frase. Non si stancava mai nello studio, era la sua unica attività dopo scuola. Nessuna festa, nessuno shopping, solo lei, un libro e una memoria da far impallidire un elefante.
Dopotutto era in una scuola, doveva studiare.
Sorrise ancora di più, almeno, il miglior sorriso che riusciva a fare visto che raramente la di vedeva sorridere. Non era senza cuore, solo c'era un bel motivo per impedirle di estendere i muscoli facciali, ma non lo diceva a nessuno.
-Ne sono molto felice professoressa, grazie.
-Non devi ringraziare me, ma te stessa!
Non seppe come rispondere e il tutto morì in un imbarazzante silenzio, costringendo l'anziana signora a tornare verso la sua meta prefissata.
-Ci vediamo domani!
Disse, corricchiando verso l'uscita.
-Arrivederci!
Alzò una mano per salutarla, tornando subito dopo al suo lavoro. Era la sua routine: aiutare Jeff e ricevere complimenti dagli insegnanti, quasi tutti.
Dei passi pesanti dietro di lei attirarono il suo udito, ma tanto già conosceva la sorte che le toccava quando sentiva quei passi; conosceva ogni camminata di ogni suo professore e quella, beh, per lei non presagiva mai nessun complimento.
Strinse il manico di legno del mocio, reprimendo un fremito di irritazione quando una voce vicina le urlò contro.
-DAVIS, CHE DIAVOLO, FAMMI PASSARE!
Come un soldato ubbidiente assunse la sua postura rigida ed elegante tipica dei nobili inglesi, alzando lo sguardo sul suo insegnate del corso di teatro: il professor Downey.
Guardò timorosa dentro i suoi occhi color cioccolato, deglutendo silenziosamente quando l'arcigno professore le si avvicinò, rovinando tutto il suo impegno per rendere i pavimenti lucidi come cristalli.
Il professore continuò ad avvicinarsi e Faith indietreggiò di due passi, non le piaceva essere così vicina alle persone, soprattutto con lui.
Era più alto di lei di ben dieci centimetri, e questo incentivava l'uomo a sentirsi onnipotente su di lei.
-La prossima volta vedi di non intralciarmi.
Disse, riducendo i suoi occhi a due fessure e irrigidendo la mandibola.
-M-mi dispiace tanto, signore.
E si fece da parte per lasciarlo passare, chinando il capo per evitare il suo sguardo che a momenti la fulminava sul momento. No, non piaceva affatto al professor Downey.
Il professore di teatro la guardò un'ultima volta con una smorfia di disgusto, incamminandosi verso l'uscita.
-Bah, tu e i tuoi stupidi modi inglesi.
Borbottò scomparendo lentamente dalla viste di Faith che poté finalmente rilassare i muscoli del corpo e tirare un sospiro di sollievo per essere scampata al temibile Downey. Non era ancora riuscito a metterla in punizione, forse per questo la prendeva sempre di mira.
Guardò le impronte che aveva lasciato sul pavimento, trascinandosi sul luogo del delitto per ricominciare da capo il suo lavoro.
Quello, era solo l'inizio della fine.


*non so se pubblicherò già adesso il primo capitolo, ma ho troppe cose da fare quindi boh. Ho scoperto che gli inglesi e americani sono più avanti di noi sulle storie su RDJ e vanno pazzi per le storie dove Roberto è un insegnante (di teatro/arte/matematica) che si innamora di una studentessa. Ebbene, visto che rappresento l'Italia per le storie su di lui è giusto che pareggiamo i conti con i nostri amici inglesi. Commentate e votate altrimenti vi crucio...*
Qua da Shinimal è tutto
Al prossimo capitolo.

*Qua da Shinimal è tutto Al prossimo capitolo

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On The Side Of The Angels~Robert Downey Jr (Teacher/Student)Место, где живут истории. Откройте их для себя