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"Influenza eh?!" - urlò Jade, irrompendo all'improvviso nella sala da biliardo dove, usualmente prima di pranzo, Josh si ritirava quando voleva staccare un po' la mente dai suoi impegni asfissianti.

La porta della stanza sbattè con un tonfo secco contro le pareti dipinte di bianco, per poi tornare al posto cicolando. La stanza era deserta, se non fosse per l'uomo fermo all'ultimo tavolo verde, con la testa circondata da un sottile alone di fumo grigiastro. Si tolse la sigaretta dalla bocca, battendola una volta sul posacenere per far cadere la cenere scura in eccesso. Si passò una mano tra i capelli brizzolati, rimettendo la cicca tra le labbra. L'attrice gli si avvicinò camminando a grandi falcate, con i pugni stretti lungo i fianchi. Lui si piegò con calma, prendendo la mira per poi tirare con estrema precisione. La pallina mancò di qualche millimetro la buca centrale. Josh sbuffò, volgendo finalmente la sua attenzione alla ragazza che gli si gettò contro.

"Tu sei un bastardo! Un lurido bastardo!" - urlò, spintonandolo con tutta la forza che aveva in corpo, stringendo tra i pugni la sua camicia bianca.

L'agente non rispose, limitandosi a prenderla per i polsi e allontanarla. Spense la sigaretta, schiacciandola contro il metallo grigio del posacenere.

"Io mi fidavo di te!"

"Chi ti dice che ti abbia mentito?" - domandò tranquillo, appoggiandosi al bancone nero che aveva alle spalle.

Dietro di esso tante bottiglie di alcolici diversi erano ordinati in file su alcune mensole.

"Il fatto che tu sia qui, come al solito, a fumarti le tue stupide sigarette e tirare palline!" - sbraitò Jade, agitando le braccia in aria, infuriata.

"Mi hai fatto mancare la buca, la tua stupida voce irritante mi ha sconcentrato." - rispose pacato lui, facendola innervosire ancora di più.

"Fottiti."

L'uomo inclinò la testa di lato, come per darle ragione.

"Mi hai manipolata come una marionetta. L'hai fatto anche tu, mi avevi promesso che non avresti mai osato, dicevi di volermi bene!"

"È proprio questo il punto. Ti voglio troppo bene per vedere la tua carriera andare in fumo."

"Hai mandato la mia vita un fumo, vecchio coglione!"

"E come? Lasciandoti andare alla festa con Beck ed evitando che Hyde ti facesse cattiva pubblicità ovunque?"

"Sì! Cioè no... non- Hyde non c'entra niente!"

"E allora cosa?" - Josh aveva un espressione tra l'esausto e il compiaciuto. Si allontanò da Jade, recuperando le palline e sistemandole sul tavolo da gioco.

"Sai che situazione c'è tra me e Beck, sai anche quanto si beve a feste del genere. È colpa tua se ci ho fatto sesso questa notte!" - esplose Jade, rendendosi sempre più conto della gravità della situazione. Sentiva la rabbia addensarsi infondo alla sua gola, formando il solito magone.

"Colpa mia?" - l'agente sorrise amaro, senza voltarsi. - " Come fa ad essere colpa mia? Ti ho detto io di andarci a letto? Ti ho costretta? Ti ho detto che era necessario?"

Si stava arrampicandosi sugli specchi, la giovane attrice se ne stava rendendo conto poco a poco. Cercava di dare la colpa a gli altri per un errore, una debolezza soltanto sua.

"Sapevi... sapevi che sarebbe successo." - lo accusò ancora, con meno forza di prima, deglutendo a vuoto.

"Io non sapevo niente. Ho solo pensato alla tua carriera, come è giusto che faccia. E siccome sono un lurido bastardo, penso anche a te." - disse con voce roca, infilandosi il cappotto color terra bruciata. - " Andiamo, ti porto a casa."

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