Capitolo XV

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La settimana a casa di Cat era passata velocemente tra risate, torte e i battibecchi di Jade con le due sorelle McCartney. Si perché le bambine avevano passato la maggior parte del tempo a Casa Valentine, periodo in cui le due amiche Jade e Cat avevano avuto il piacere di scoprire che Liz provava una certa simpatia per Dice, il ragazzino riccioluto che spesso e volentieri andava a far visita alla rossa, cosa che sembrava essere ricambiata dal ragazzo.

"Caat! Io sto uscendo!" - urlò Liz dalla cucina, per farsi sentire da Cat che, chiusa nel bagno preparava la vasca per la più piccola delle sorelle.

Nel frattempo Milly cercava di togliersi il fango che le era rimasto sulla faccia. Era andata al parco con la sua babysitter e Robbie, che era tornato dal suo viaggio quella mattina, ma per colpa di una serie di sfortunati eventi lei era finita in una pozzanghera e il ragazzo si era beccato un morso nel sedere da un cagnolino arrabbiato.

"Dove vai?" - chiese la ragazza.

"Esco a fare un giro con Dice. Ci vediamo più tardi, per qualunque cosa ho il cellulare acceso!" - detto questo scappò via senza dare la possibilità a Cat di protestare.

Jade intanto girava per tutto l'appartamento alla ricerca delle sue cose che stava sistemando per tornare a casa sua. L'indomani infatti sarebbe tornata Sam e anche se Cat le aveva proposto di restare pure per quella notte, lei aveva rifiutato. Aveva troppe cose da fare, tra cui prepararsi all'intervista che distava pochi giorni.

"Non azzardarti a sederti sul letto conciata in quel modo mocciosetta!" - avvertì la piccola bambina che, stanca di stare in piedi stava per appoggiarsi sul letto di Sam.

Milly sbuffò.

"Jade si può sapere quand'è che imparerai che il mio nome è MILLY e non mot- mocco- oh uffa quello che dici tu?!"

"Ti chiamo come mi pare. Vai a lavarti che Cat ti sta chiamando."

La bambinetta trotterellò verso il bagno, lasciando per terra impronte marroncine. Jade le sorpassò schifata, cercando con lo sguardo il foglietto dove aveva appuntato orario e luogo dell'intervista. Emise un verso annoiato, sbattendo ripetutamente il piede per terra e cercando di ricordarsi dove diavolo lo aveva messo. Era troppo disordinata, un difetto che non era mai riuscita a correggere, un po' come tutti gli altri. Si fiondò improvvisamente verso il cassetto del comodino, dove aveva riposto il suo libro preferito. Prese il piccolo volume e lo aprì trovando il tanto ricercato pezzo di carta. Sospirò sollevata. Richiamare Josh sarebbe stato parecchio imbarazzante, oltre a fatto che avrebbe dovuto sorbirsi le innumerevoli lamentele del sottoscritto sul suo essere immensamente disordinata e disinteressata nei confronti del suo lavoro, cosa non affatto vera. Odiava le interviste e i giornalisti, ma amava immensamente il suo essere un'attrice. Ma sapeva che infondo Josh, per quanto burbero, le voleva un gran bene e diceva quelle cose solo perché teneva a lei. Posò il libro sul letto e aprì il foglietto per leggerne il contenuto, giusto per essere sicura che fosse quello giusto, appena terminato lo ficco nella cover del cellulare, dove era sicura -o quasi- che lo avrebbe trovato subito. Si apprestó a posare il libricino nel cassetto quando vide scivolare qualcosa fuori dalle sue pagine. Si fermò col braccio a mezz'aria, guardando confusa il pezzetto di carta tutto stropicciato che era caduto a terra. Si piegò sulle ginocchia per recuperarlo e non appena lo ebbe tra le dita lo riconobbe. Si era quasi dimenticata di quel pezzo di quaderno a righe, impregnato del profumo del ragazzo che era stato il suo primo e unico amore, scarabbocchiato da lui al loro primo anno di accademia.

"Ehy Jade! Che fai leggi?" - una voce irritante che conosceva troppo bene interruppe la sua tranquilla lettura.

"Si Oliver. Tu sai farlo o sei troppo stupido anche per questo?"

Lui non si lasciò impressionare dalla sua risposta acida e continuò a sorridere ebete. Lo odiava, aveva un faccia da riempire di bac- schiaffi. Aveva una faccia da riempire di schiaffi.

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