Capitolo V

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  La osservava muovere veloce le dita sulla ringhiera a tempo di una musica che conosceva solo lei. I capelli legati le lasciavano scoperto il collo e, nonostante il buio, si accorse che aveva la pelle d'oca.

"Pensavo fossi a Bath." – disse Beck piano, gli occhi puntati su di lei, cercando di cogliere ogni minimo dettaglio.

"Sono tornata questa sera."

Jade non si era voltata. Continuava imperterrita a fissare le onde infrangersi sugli scogli.

"Credevo che non saresti più tornata qui."

"Non ho mai smesso" – rispose la ragazza, capendo che si riferiva al molo.
Silenzio. Una folata di vento li travolse, ma Jade non accennò ad un movimento. Beck guardò l'orologio. Era quasi mezzanotte.

"Non hai freddo?" – chiese il ragazzo. Non lo sopportava quel silenzio.

Lei aspettò un po' prima di rispondere. Si passò la lingua sulle labbra, portando via le goccioline d'acqua salata che vi si erano posate sopra, poi disse:

"Il freddo non mi ha mai dato fastidio."

Lo aveva così vicino che poteva sentire il suo profumo, eppure non si voltava. Aveva paura della reazione che avrebbe potuto provocarle rivederlo davvero.

"Come hai fatto a capire che ero io?"

Avrebbe potuto rispondere in un sacco di modi a quella domanda. Avrebbe potuto dire che i suoi passi avevano un rumore diverso da tutti gli altri, che il suo profumo si sentiva a chilometri di distanza o avrebbe potuto rispondere con la verità, dire che semplicemente non sapeva che fosse lui ... ma ci sperava così tanto che quella frase le era scivolata via dalle labbra da sola. Invece scelse di dare la spiegazione più fredda e distaccata possibile.

"È quasi mezzanotte, è inverno e l'unico pazzo in città da venire qui oltre a me sei tu."

Lui sbuffò divertito e si passò le dita tra i capelli.

"Perché non mi guardi?" – domandò in un sussurro.

Jade smise improvvisamente di picchiettare le unghie contro la ringhiera, rimanendo interdetta per un attimo. Poi rise, rise perché non sapeva cosa fare e chiese acida:-

"Cos'è questa, la notte delle domande?"

"Perché Jade?"

La ragazza scese improvvisamente dalla ringhiera, facendo attenzione a non guardare Beck e disse fredda:-

"Devo andare."

"Guardami Jade." – disse Beck afferrandola per un polso impedendole di andare via. Lei lo strattonò con forza. La pelle tirava,bruciava. Faceva male.

"Guardami ... ti prego."

Lei alzò lo sguardo verso di lui, i suoi occhi lampeggiarono nel buio.

"Lasciami Beck."

Per tutta risposta lui le afferrò anche l'altro polso e lei trattenne un sibilo di dolore. Perché ora che ci pensava i suoi occhi scuri su di lei bruciavano più di ogni altra cosa. Beck poggiò la fronte su quella della ragazza e sussurrò:-

"Cos'è successo? Come ci siamo arrivati a questo?"

Jade si liberò dalla sua presa e si voltò, incrociando le braccia sotto al seno, come a impedire che il suo corpo andasse in frantumi.

"Era un amore fragile il nostro ed a un certo punto si è spezzato. Forse, se fossi stata diversa, sarei riuscita a salvarlo. Ma è questo che sono, un pericolo. Come una droga, all'inizio ti piaccio, poi mi ami, divento quasi un'ossessione e alla fine, lentamente ti uccido." – sussurrò, combattendo il nodo alla gola.

"Perché sei così dura con te stessa e continui a rifilarmi tutte queste cazzate?"- Beck si portò i capelli all'indietro, stanco. Quasi esasperato. Lei continuó a fissare il vuoto. Poi lentamente rispose:-

"Sono solo sincera. Tutti quelli che amo finiscono col farsi male." - alzó le spalle come se non le importasse - " Ci ho fatto l'abitudine" – aggiunse.

"Mi ami?"

"Devo andare." – ripeté la ragazza, tirando fuori le chiavi del motorino dalla tasca dei pantaloni.

"Jade aspetta ..."

"È tardi Beck. Lasciami in pace."

Lui sospirò sconfitto, passandosi per l'ennesima volta le dita tra i capelli. Aveva sbagliato a dire quelle cose, ma lei gli faceva questo effetto ... non riusciva a pensare, il suo cervello smetteva di funzionare razionalmente. Jade camminava a passo veloce verso la moto che aveva parcheggiato lì vicino.

"Dove stai andando?" – le urlò Beck, notando che si stava dirigendo nella direzione opposta alla sua casa.

"Che t'importa?" – fece Jade di rimando. Sentì il rumore dei passi del ragazzo più chiaramente, segno che si stava avvicinando.

"Andiamo, Jade ..."
La ragazza alzò gli occhi al cielo e sbuffò.

"Sto da Cat per questa settimana. Adesso Beck, se hai finito l'interrogatorio, mi piacerebbe andare a dormire." – detto questo saltò in sella alla moto, si allacciò il casco con un rapido movimento delle mani e partì.

"Buonanotte anche a te." – sussurrò Beck.

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Dovette mettere tutta se stessa per non sbattere la porta appena arrivata a casa di Cat. Le mani le tremavano così forte che le chiavi le caddero a terra almeno tre volte. Era arrabbiata, furiosa. Era distrutta. Era innamorata. Cosa cazzo gli era passato per la testa? Perché le aveva detto quelle cose? Mi ami? le aveva chiesto. Si avrebbe voluto rispondergli, glielo avrebbe voluto urlare in faccia,avrebbe voluto prenderlo a pugni, a schiaffi e gridare a pieni polmoni che lo amava. E invece aveva fatto ciò che le riusciva meglio: essere odiosa. Chiuse la porta del bagno e scivolo giù, sedendosi con la schiena appoggiata ad essa. Strinse i pugni così forte da conficcare le unghie nei palmi. Dio cosa avrebbe voluto fare adesso. Ma non poteva, era casa di Cat e lei stava dormendo nella camera accanto. Doveva smettere di pensarci, almeno per ora. Mise il pigiama e spense la luce. Si infilò nel letto, cercando di fare meno rumore possibile e scoppiò piangere. I singhiozzi scuotevano il suo corpo mentre lei cercava con tutte le sue forze di trattenerli. Se Cat si fosse svegliata sarebbe stato un disastro. La cosa peggiore era che aveva creduto di avere finito le lacrime una volta per tutte e invece eccola lì. Si voltò su un fianco e si asciugò le lacrime con gesto rabbioso. Non voleva essere debole. Lei doveva essere forte, la Jade dura e scontrosa che tutti conoscono. Tirò su col naso e si strinse nella coperta, chiudendo gli occhi e tentando di prendere sonno. Nel letto di fronte, la piccola Cat fingeva di dormire, e sperava con tutta se stessa che Jade smettesse presto di piangere.

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N.D.A

Sera :3

Buon Natale a tuttii! (in ritardo ma va beh... non c'è mai un volta che io sia in linea con i tempi, *coffcoffVediGliAggiornamenticoffcoff* cooomunque! So che il capitolo è un po' corto, ma prometto che mi farò perdonare con il prossimo! Come al solito vi chiedo di farmi sapere cosa ne pensate e vi invito a votare se vi è piaciuto il capitolo. Alla prossima!

Ve :3

Skinny LoveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora