Capitolo XIV

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"Uffa Jade, mi sono stancata di fare questo gioco! Io voglio sapere la verità sul mio papà!" - sbuffò Milly posando il pupazzetto che le aveva dato Jade e avvicinandosi al letto dove lei stava armeggiando con il suo computer.

La ragazza alzò un sopracciglio squadrando la bambina dalla testa ai piedi. La piccoletta, per tutta risposta, incrociò le braccia e alzò a sua volta il sopracciglio. Jade trattenne una risata, mordendosi il labbro inferiore. Milly si arrampicò sul letto fino a sedersi vicino a lei, continuando a guardarla tutta seria. La ragazza sospirò e fissò i suoi occhi azzurri in quelli verdi della bambina.

"Senti mocciosetta, io non posso dirti che tuo padre guarirà, mi dispiace. Posso solo dirti che anche io ho perso il mio papà quando ero una bambinetta impertinente e rompiscatole come te. Ma crescendo mi sono accorta che in realtà mio padre non se n'è mai andato ed è sempre rimasto con me. Non so che tipo di malattia abbia il tuo, ma adesso non ci devi pensare. Fai in modo di passare tutto il tempo che puoi con lui e ricordati che quando ne avrai bisogno lo troverai sempre qui" - puntò l'indice sul petto della bambina, all'altezza del cuore. Sorrise e la bambina, anche se un po' triste, lo fece a sua volta.

"Anche il tuo papà era malato?" - chiese innocentemente Milly.

"N-no... lui... ha avuto un incidente..." - spiegò a fatica la ragazza, facendo scomparire il sorriso dal suo volto.

Il suo sguardo si perse nel vuoto, mentre quello attento della bambina si posò sullo schermo del pc appoggiato sulle gambe di Jade.

"Perché vi siete lasciati?" - domandò curiosa Milly, toccando con la manina il ginocchio della ragazza.

Lei all'inizio non capì, poi seguendo li sguardo della bambina vide dove i suoi occhi erano andati a posarsi. In qualche modo si era aperta una foto sua e di Beck l'ultimo anno di scuola, alla festa d'istituto. Sinjin, il fotografo in questione, aveva scattato proprio mentre il suo ex ragazzo si stava chinando per baciarla. Quella foto le era piaciuta così tanto che l'aveva anche fatta sviluppare e adesso giaceva in una cornicetta da qualche parte in un baule nella soffitta di casa sua. Era una delle sue foto preferite.

"Non sono affari tuoi." - rispose dopo un attimo Jade, chiudendo di colpo il portatile.

"Oh dai Jade! Non lo dico a nessuno!"

"Ma che t'importa?"

"Sono curiosa... e poi non hai detto che volevi distrarmi dalle cose brutte?"

Jade sbuffò irritata.

"Non ci volevamo bene abbastanza. Il nostro amore è troppo gracile..." - rispose guardando fisso davanti a se. Non poteva crederci, si stava confidando con una bambina.

"Che cosa significa gracile?" - domandò Milly.

"Fragile, qualcosa che si può spezzare facilmente."

"Ma come, non lo sai?" - eccolo, di nuovo il tono che Jade aveva imparato a riconoscere come quello di quando la bambina stava per dire qualcosa di importante e particolarmente maturo. - " Le cose fragili sono le più forti, solo che non lo sanno! Ne sono sicura, me lo dice sempre il mio papà. Io mi metto spesso a piangere e i miei compagnetti di scuola mi prendono in giro, dicono che sono troppo fragile, ma papà mi ha confidato che in realtà sono le cose fragili ad essere le più forti, devono solo credere un po' di più in loro stesse." - concluse incrociando le braccia.

"Non è così semplice." - sospirò la ragazza, poi si voltò di scatto verso Milly -" Ma si può sapere quanti anni hai mocciosetta?!"

"Ne ho quasi sette! Li compio la prossima settimana!"

Jade la guardò meravigliata. Quella bambina era davvero molto matura per la sua età.

"Ragazze è pronta la cena." - Liz aveva aperto la porta della camera e adesso le osservava dalla soglia. Si portó una ciocca di capelli color carota dietro l'orecchio.

Skinny LoveWhere stories live. Discover now