Capitolo X

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Girò la chiave nella serratura e aprì la porta. Era riuscita a convincere Beck di stare bene e che non aveva bisogno di essere accompagnata fin dentro casa. Non aveva detto una parola per tutto il viaggio in auto. Solo alla fine, un secondo prima di scendere dalla macchina aveva detto:-

"Dovresti smettere di portarla... la collana intendo."

"C-cosa? Perché?

"Perché io ho smesso di portare la mia."

E poi aveva sbattuto lo sportello. Sentiva ancora gli occhi del ragazzo puntati sulla sua schiena e la cosa la irritava parecchio, perciò si sbrigó ad entrare nell'appartamento di Cat e chiudere la porta.

"JADE!"

Trasalí nel sentire il calore delle braccia di Cat stringerla forte attraverso i suoi abiti fradici.

"Scollati Cat." - ordinò

La ragazza obbedí e si allontanò un poco da Jade.

"Hai pianto?" - chiese la ragazza notando gli occhi rossi dell'amica.

"No."

"Ma dove sei stata?"

"Non sono affari tuoi." - rispose brusca Jade, poi alzò un sopracciglio.

"Che ci fai tu ancora qui?" - domandò infastidita rivolgendosi a Milly, che stava giocando a gambe incrociate sul tappeto.

"Aspetto che la mia mamma venga a prendermi." - spiegò la bambina con il tono di una che la sa lunga.

Proprio in quel momento suonò il campanello.

"Oh salve signora McCartney!" - esclamò Cat aprendo la porta. - "Milly! Vieni c'è la mamma!

La bambina scattò in piedi e si gettò tra le braccia della madre, una signora con dei lunghi boccoli rossastri e gli occhi grigi.

"Ciao piccola mia!" - salutó la figlia prendendola in braccio. - " Grazie Cat. Domani è possibile che chiederò il tuo aiuto di nuovo... dovrò andare da mio marito e sarò via per tutto il giorno."

"Non si preoccupi! Per me è un piacere badare alla piccola Milly, è davvero un tesoro." - disse la ragazza dando una carezza alla piccola.

La donna sorrise alle parole di Cat e posò la bambina nuovamente a terra, in modo da poter mettersi in spalla il piccolo zainetto di Milly.

"Va bene, togliamo il disturbo. Ciao Cat."

"Ciao Cat! Ciao Jade!" - salutó tutta contenta Milly, muovendo la mano.

Jade sussultó nel sentirsi chiamare. Alzò una mano in un imbarazzato cenno di saluto. Non era brava con i bambini... di solito gli metteva paura, ma questa era diversa. Lei sembravano non aver paura di niente.

"Arrivederci." - disse Cat per poi chiudere la porta.

"Scusami Jade... anche domani avremo dei bambini in casa..." - cercó di scusarsi mortificata la ragazza torturandosi le dita.

"Non preoccuparti Cat, è il tuo lavoro." - sbuffó l'altra, passandosi le dita tra i capelli ancora umidi di pioggia.- " Vado a farmi una doccia."

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