Capitolo XXIV

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" Quindi stavate per baciarvi?" - chiese Cat a metà tra il preoccupato e l'eccitato.

Lei e Sam erano passate a casa di Jade per una breve visita che alla fine si era evoluta in una chiacchierata che andava avanti da almeno due ore. La rossa era finita per chiedere all'amica del giorno prima, così la poverina era stata costretta a raccontare tutto mentre le altre due, anzi forse Sam un po' meno, ascoltavano attente.

" Ah-ah..."

" Sei messa male, West." - sentenzió la bionda, scolandosi l'ultima bottiglia di Pepsi che era rimasta nel frigo della ragazza.

" Lo dici tu." - rispose dopo un po' Jade, alzandosi dalla sedia sulla quale era seduta e guardando fuori dalla finestra.

Il cielo plumbeo prometteva pioggia, mentre il vento frustava gli alberi che circondavano la sua piccola villetta. Piccola agli occhi degli altri, ma troppo grande per i suoi. Sospiró, sentendosi lo sguardo di Cat addosso.

" Non lo dico io, lo sostengono i fatti." - disse Sam, giocherellando con una mela.

La faceva saltare da una mano all'altra con la maestria degna di un giocoliere. Dapprima sostava nella mano destra e poi, con un lampo verde, riposava nella sinistra. I denti bianchi della ragazza perforarono la buccia, affondando nella polpa con un leggero crock.

" Non sarai così stupida da nasconderlo anche a te stessa..." - iniziò, ancora con la bocca piena. - " Sei ancora completamente innamorata di lui."

Jade non rispose, fissando il muro bianco della sua cucina.

" Ti sbagli."

Sam la guardò, un sopracciglio alzato e il frutto mangiucchiato in mano.

" Sei un idiota. Bah, fa come vuoi. Dico solo, non commettere lo stesso errore che commisi tempo fa. Cat avanti, dobbiamo tornare a casa, è quasi ora di pranzo."

La rossa si alzò, la preoccupazione ormai evidente sul viso, prese la borsetta che aveva portato con sé e se la mise al braccio. Saltellava da un piede all'altro nervosa, mordendosi il labbro inferiore, come se morisse dalla voglia di dire qualcosa, ma allo stesso tempo fosse spaventata dall'idea di farlo.

" A-allora ciao Jade... ci sentiamo." - disse infine, con la vocina piccola piccola.

Fu la prima ad uscire dalla casa, precipitandosi ad indossare il casco rosa che utilizzava per stare sulla moto. L'altra invece, si fermò un attimo sulla soglia, guardando per la prima volta negli occhi Jade.

" Credo che tu ricordi la mia storia con Freddie, tutto quello che è successo. Voglio anche credere che ricordi che fosti tu quella a dirmi di provarci, che nessuna era una buona ragione per arrendersi se davvero ci amavamo. Adesso dimmi, perché questa frase non vale anche per te? Sono anni che stai male... forse è ora di rifletterci un po'." - detto questo, le mostró la schiena e raggiunse Cat.

Jade non aspettó che fossero partite, si limitò a chiudere la porta di scatto e salire dritta di sopra.

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"Beck, tesoro mio, questa casa è un disastro!"

La signora Oliver si agitava, percorrendo avanti e indietro salottino assolato del nuovo appartamento del figlio. Il ragazzo alla fine aveva optato per questo, invece che una villetta. Essendo solo, comprare una casa grande sarebbe stato soltanto uno spreco.

" Sei qui già da una settimana, possibile che tu non abbia avuto il tempo di dare una riordinatina?" - si lamentó la donna, gesticolando verso Beck, che era tranquillamente seduto su un piccolo divanetto.

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