Capitolo II

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Beck sedeva nervoso su un sedile dell'aeroporto con il suo pc sulle ginocchia. Sarebbe dovuto partire circa due ore fa, ma il suo volo era stato cancellato e adesso era costretto a passare la notte lì. Le riprese per la seconda e ultima stagione del telefilm in cui recitava erano terminate e lui sarebbe tornato a casa, a Hollywood. Non lo aveva detto a nessuno, sarebbe tornato in silenzio. A quello che sarebbe successo rivedendo Jade ci avrebbe pensato dopo. E sarebbe pure andata così, se l'agenzia non avesse deciso di cancellare il volo. Rimasto solo con i suoi pensieri aveva chiamato Cat e le aveva detto tutto, scoprendo che Jade non si trovava in città, ma era a Bath per girare le scene finali di un film. Meglio così, avrebbe pensato qualcun altro, ma lui no. No, lui da cocciuto innamorato voleva ancora vederla, anche sapendo che sarebbe solo stato un atto di masochismo. Sospirò, chiedendosi perché non l'aveva contraddetta, perché non aveva combattuto invece di lasciarla andare. Stava giusto per spegnere il computer per andare a comprare qualcosa al distributore di fronte quando una richiesta di videochiamata da parte di Andrè comparì sullo schermo.
- Ehi amico! - la voce allegra del ragazzo lo raggiunse come una doccia fredda.
- Andrè - Beck sorrise stancamente.
- Cavolo Beck, sei conciato male. - constatò sincero Andrè - sei in aeroporto? - aggiunse notando dove si trovava l'amico.
- Si, le riprese sono finite, torno a Hollywood.
- Sei sicuro sia una buona idea? Intendo ... Jade ... sei davvero pronto a rivederla? Magari si è rifatta una vita e forse dovresti provarci anche tu insomma ... - s'interruppe imbarazzato.
- Credi davvero che non ci abbia provato? Ma sono ancora innamorato di lei. Si hai ragione, magari si è rifatta una vita ... ma se non lo avesse fatto? - le ultime parole uscite dalla bocca di lei si rifecero strada nella sua mente. Non smetterò di amarti, così gli aveva detto.
- Che vuoi dire? Vuoi provarci di nuovo? Amico voglio essere sincero, ma secondo me non concluderete niente. Siete due attori, non potete lasciarvi ogni volta che uno di voi due parte per le riprese di un nuovo film.

Silenzio.

Andrè aveva maledettamente ragione, ma lui senza di lei non ce la faceva più.
- Dove ti trovi? - Beck cambiò discorso, era confuso, non sapeva ancora cosa volesse davvero fare e l'unica certezza che aveva era l'amore che provava per lei.
- Messico amico! La tournee va alla grande! - rispose con entusiasmo il musicista.
- Sono contento per te - sorrise gentile - senti adesso devo andare, ci sentiamo va bene?
- Certo, ci sentiamo. Bada a non buttarti troppo giù!
Beck chiuse il portatile e si alzò. Infilò il pc nel borsone, se lo mise in spalla e s'incamminò verso l'uscita. Doveva schiarirsi le idee e l'unico modo per farlo era prendere una boccata d'aria.

~°~°~°~°~°~

" Oh andiamo Cat! Collegati maledizione!" - Jade stava urlando contro il computer da una decina di minuti senza evidentemente sorbire l'effetto sperato. "E' inutile che urli contro gli oggetti, loro non ti sentono", Beck glielo ripeteva sempre. Si diede mentalmente della stupida per averlo pensato. Era incredibile come ogni cosa che facesse o dicesse le ricordasse il ragazzo dagli occhi color cioccolata di cui era innamorata. Prese a mordicchiarsi le unghie, fissando imperterrita lo schermo alquanto privo della faccia sorridente con tanto di fossette di Cat. Aveva uno strano presentimento, come se la cosa che l'amica le stava nascondendo fosse brutta quanto allo stesso tempo buona e la cosa peggiore era che lei di solito non si sbagliava mai.

- Ciaaao.

- Cat! Ma quanto diavolo ci hai messo?! - l'aggredì subito Jade.

- Scusa è che stavo salutando Sam.

- Perché, dove va Sam? - chiese confusa l'attrice.

- In vacanza con Freddie ... - rispose mogia Cat.

- Oh, mi dispiace - per un attimo il tono di Jade si addolcì, ma dopo tre secondi ricominciò ad urlare - si può sapere cosa diavolo mi nascondi?! Pensavo fossi contenta di rivedermi!

- Ma lo sono! - si difese la rossa - pensavo anche di invitarti a stare da me visto che Sam non c'è ... a proposito, ti va?

- Cat, questo non è importante adesso! Voglio sapere perché questo pomeriggio hai risposto in quel modo!

- Okay , okay te lo dico! Mphf ... mi ha chiamato Beck e ...

- BECK?!

- Sì, lasciami finire per favore! Mi ha chiamata e mi ha detto che torna domani.

- T- torna? Torna dove?

- A Hollywood.

Oh ...

- Anche tu torni domani ...

Beck domani torna Hollywood ... oh no...

- Jade mi hai sentita?

- S-si Cat ti ho sentita.

- Incontrerai Beck.

- Ti pare che non lo sappia?! - esplose la ragazza.

- Beh ... qual è il problema?

- Qual è il problema? QUAL È IL PROBLEMA?! Cat potrei vederlo all'aeroporto! Non sono pronta ... io non so che effetto potrebbe farmi ritrovarmelo davanti.

- A che ora parti?

- Non ricordo l'orario del volo ... mi sembra di pomeriggio. - rispose Jade.

- Allora non vi incontrerete all'aeroporto.

- E' un inizio ...

- Tu lo ami ancora. - era un affermazione, non una domanda e detta dall'ingenua Cat sembrava più vera che mai. - cosa hai intenzione di fare?

- Non lo so - sospirò la ragazza portando le dita alla base del naso, come se una forte emicrania fosse improvvisamente venuta a ricordarle di non pensare troppo. Vedere Cat così seria era strano e accadeva rare volte ... adesso che ci pensava a provocare quella buffa rughetta sulla fronte della rossa era quasi sempre qualcosa che riguardava lei.

- Devo andare - disse alla fine, riemergendo dai suoi pensieri, spezzando il silenzio che si era creato.

- Okay ciao ... Jade aspetta! - il richiamo di Cat la bloccò appena in tempo, prima che cliccasse sull'icona di fine chiamata.

- Che c'è?

- Ci vieni a stare a casa mia?

- 'kay - rispose solamente Jade per poi chiudere di colpo il pc, abbandonandolo sul comodino che utilizzava a mo' di scrivania. Si buttò sul letto a pancia in su e intrecciò le dita dietro la nuca, fissando il soffitto. Aveva fatto di tutto per cercare di dimenticarlo, per consentirgli di realizzare il suo sogno e adesso tutto stava per essere mandato all'aria. Se fingere di non amarlo più e stargli lontano era difficile quando era a Vancouver, figuriamoci abitando a pochi isolati di distanza ... beh c'era anche da dire che finché Sam non sarebbe tornata avrebbe vissuto da Cat ... ma sempre troppo vicini erano. L'attrazione che provavano l'uno verso l'altra avrebbe rischiato di prendere il sopravvento. Jade gemette strofinandosi gli occhi , come a volersi svegliare da un incubo. Si girò con il viso contro il materasso, schiacciandosi il cuscino sulla testa. Cercava di ignorare, senza il dovuto successo , la vocina che dentro la sua testa continuava a ripeterle che infondo, era terribilmente contenta di rivederlo.

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