Capitolo IX

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Udí il telefono squillare, saltó su dalla sedia dove era seduta e con uno scatto felino lo afferrò.

- Pronto? - rispose speranzosa.

- Ehi Piccola Rossa!

- Oh, ciao Robbie. - salutò con molto meno entusiasmo Cat riconoscendo la voce del suo ragazzo.

"È Robbie al telefono?" - chiese Milly alzando la testa dai libri e posando la penna con cui stava rispondendo alle domande d'Inglese.

"Si Milly."

"Salutamelo!" - esclamò la bambina per poi tornare a fare i suoi compiti per casa.

- Ti saluta Milly. - riferì la rossa tornando a parlare al telefono.

- Dille che la saluto anch'io.

"Ricambia il saluto" - fece atona rivolta alla bambina.

- Cat c'è qualcosa che non va? Sei arrabbiata con me? - chiese preoccupato il ragazzo all'altro capo del telefono.

- No Robbie, è che aspettavo un'altra telefonata.

- Da chi?

- Jade.

- Oh capisco. Avete litigato?

- Non è che abbiamo litigato... è una lunga storia. È uscita in tutta fretta con la moto di Sam ed è rimasta a piedi con la benzina... adesso non risponde al cellulare e sono preoccupata.

- Dai Cat sta tranquilla, Jade non è un incosciente. - cercò di tranquillizzarla Robbie.

Cat avrebbe avuto qualcosa da ridire sulla sua ultima affermazione, ma preferì cambiare discorso.

- Quando torni?

- Prestissimo piccola. Spero lunedì.

- Va bene. - sorrise lei.

- Mi manchi tanto. - sussurró il ragazzo.

- Anche tu.

- T-ti amo - anche attraverso il telefono Cat riuscì a percepire l'imbarazzo nella voce di Robbie.

Lui non era mai stato bravo ad esprimere i suoi sentimenti, lei lo sapeva bene.

- Ti amo Robbie. - rise e staccò la chiamata, posando il cellulare bene in vista e controllando che la suoneria fosse al massimo, in modo che se Jade si fosse fatta viva, lei avrebbe risposto subito.

Incrociò le braccia al petto, spostando lo sguardo verso le finestra, preoccupata. Il cielo sembrava promettere pioggia. Grandi nuvoloni grigi si spostavano pigramente coprendo ogni piccolo squarcio di cielo azzurro.

"Jade dove sei?" - sospirò Cat, buttandosi a peso morto sul divano.

~°~°~°~°~°~

Accostó di fronte al cancello del cimitero e spense il motore dell'auto.

"Grazie Beck ora puoi andare, torno da sola." - sentenzió Jade e senza aspettare una risposta dal ragazzo al suo fianco scese dall'auto.

Sentí un'altra portiera sbattere e dei passi raggiungerla. Si voltò di scatto.

"Cosa non hai capito della frase 'puoi andare, torno da sola'? - chiese ironica.

"Non puoi chiedermi di lasciarti qui e andarmene. Casa di Cat dista almeno sei isolati." - rispose serio Beck guardandola da sopra gli occhiali da sole.

"Beck non rompere, io me la cavo da sola." - Jade distolse lo sguardo voltandosi.

"Aspetta!" - la richiamò lui afferrandola per un polso.

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