~29~ Ride out.

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"Mi dispiace ma per questi non posso fare nulla" disse Sophia indicando due piccoli buchi sul petto di cui uno lasciava intravedere il reggiseno.
Tra centinaia di persone proprio io dovevo cadere su dei maledetti sassolini affilati e su schegge di bottiglie rotte.
Che poi cosa diamine facevano le persone? Si divertivano a rompersi le bottiglie di vetro addosso? Non potevano buttarle nelle pattumiere così da evitare che qualcuno potesse farsi male?
Così magari quella persona non avrebbe ricevuto soccorso da qualcuno che poi l'avrebbe abbandon-ARIET!.

"N-non fa niente..." mormorai cercando di ignorare quanto successo pochi secondi prima.
Sophia mi prese le mani e le avvicinò al rubinetto, lo accese, prese alcuni quadratini di carta igienica, li inzuppò nell'acqua e fece attenzione a non bagnare il fazzoletto di Dylan pulendomi il resto della mano sporca di terra, lo stesso per l'altra.

"Non badare a Dylan. È uno stronzo ma in fondo non è così male... ci tiene a te anche se non sembra... Ha un carattere difficile ma sono sicura che presto anche voi troverete il giusto equilibrio.
Prima potrà farti impazzire, girare i nervi, ma se ci tiene, e nel tuo caso è piuttosto ovvio, sarebbe disposto a mettere sotto sopra l'universo pur di salvarti..." disse piano mentre buttava la carta sporca di terra e chiazze di sangue. Non risposi. Non volevo parlare di Dylan e le parole di Sophia non erano molto d'aiuto. Il rapporto, se si poteva definire tale, che c'era tra me e lui non aveva nulla  a che vedere con l'idea che si era fatta lei. Era del tutto impossibile che lui tenesse a me. Eravamo due semplicissimi ragazzi finiti per sbaglio in qualcosa che ci aveva uniti.
Eravamo soltanto costretti a stare insieme.
Lui odiava me e io odiavo lui.
Perfetto, no?

"Cosa vuole fare Morgan a Dylan? Cosa intendeva quel ragazzo, cosa centro io in tutta questa storia? Perché Morgan dovrebbe farmi del male? Non mi conosce nemmeno, non ha senso" iniziai a domandare cercando sia di trovare delle risposte, cosa a quanto pareva impossibile, sia di scacciare via dalla mia testolina anche la minima idea che Dylan potesse tenere a me.

"N-non pensarci... Morgan non ti farà assolutamente nulla finché ci saremo noi. Semplicemente in passato... beh ecco... ci sono state delle divergenze tra loro due... Ma non devi preoccuparti... davvero" disse Sophia con davvero poca credibilità.
Volevo davvero avere delle risposte ma capivo quando era meglio lasciar perdere.
A nessuno di loro piaceva toccare l'argomento e forse era meglio aspettare che fossero loro stessi di spontanea volontà a darmi le risposte che cercavo.
Decisi quindi di non forzare Sophia e di non pensare troppo.
Non avrei approfittato della sua gentilezza.
Mi tolsi gli ultimi rimasugli di terra dai vestiti e cercai di mettere a posto i capelli così da non sembrare una pazza.
Mi coprì il viso con le mani. Per lo stress credo.
Quella giornata stava prendendo delle pieghe sbagliate.
Sospirai togliendomi le mani dal viso.

"Cosa si fa adesso?" Chiesi poi guardando Sophia che nel frattempo non si era mossa di un millimetro.
A quella domanda il viso della ragazza si illuminò.

"Ti presento ad alcune persone!!" Rispose entusiasta trascinandosi nuovamente fuori dal bagno.
Avrei tanto voluto avere la stessa capacità di Sophia di non pensare alle cose brutte che accadono ogni minuto e di pensare sempre al positivo.
Aveva una forza d'animo davvero invidiabile.

"Aspettami qui. Torno subito " disse lasciandomi da sola ad un tavolo vuoto.
Mi sedetti e la vidi allontanarsi.
Guardai fuori dalla finestra... era pieno di persone che si scatenavano sotto al palco, ragazzi nettamente pervertiti che guardavano il sedere delle ragazze che nel frattempo erano impegnate in una sorta di autolavaggio, Gente che pomiciava a destra e a sinistra e Jacob, Max, Emmett e Austin che parlavano con alcuni uomini a me sconosciuti.
Da quel punto non riuscivo ad individuare Roman ma sicuramente ci stava provando con quante più ragazze poteva.
Girai la mia visuale verso le finestre sul lato opposto del locale e vidi due auto che gareggiavano su una pista improvvisata entrambe molto determinate a vincere.
I miei pensieri vennero fortunatamente, o sfortunatamente dipende, interrotti prima che potessero spostarsi sul ragazzo dagli occhi di ghiaccio che, in un modo o nell'altro, riusciva sempre ad insinuarsi nella mia testa.
Ma ahimè, non fu Sophia a farlo ma bensì un ragazzo.

!SOSPESA! Bad LoveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora