thirty-six

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"Ti accompagnerò a casa dopo le lezioni." Disse mentre gettava il mozzicone della sua sigaretta per terra, schiacciandolo con il piede. Eravamo fuori dalla mia classe di chimica.

"Wow, stai diventando tutto appiccicoso con me." Lo presi in giro. Lui alzò gli occhi al cielo, ma vidi un sorriso formarsi sulle sue labbra.

"Beh, non ho nient'altro da fare." Disse.

"Non devi...lavorare?" Chiesi, anche se non ero sicura che fosse la frase giusta da dire. Ancora non sapevo niente della sua vita quando io non ne facevo parte.

"Nope." Sorrise.

"La mia ultima lezione oggi è-" iniziai a dire.

"Letteratura, palazzo E." Concluse lui ed io sollevai un sopracciglio.

"Dovrei chiederti come fai a saperlo?" Chiesi, anche se non ero per niente sorpresa.

"Sono innamorato di te, devo sapere queste cose." Disse con tono scherzoso mentre mi punzecchiava il naso, facendomi fare una smorfia.

"Non sono sicura che funzioni così." Risi.

"Vai a lezione." Disse.

"Ciao." Lo salutai.

"Ciao." Rispose e, con ciò, si girò e se ne andò.

"Becker." Annunciò il mio professore di chimica mentre entravo in classe.

"Scusi, sono in ritardo?" Chiesi. Un sacco di gente si presentava a lezione in ritardo o non veniva direttamente ogni giorno ed io ero in ritardo di un minuto. Non capivo perché mi avesse chiamato.

"Puoi dire al tuo amico di non fumare nel campus?" Sbottò e la mia faccia diventò rossa. Non risposi mentre andavo a sedermi accanto a Calum.

"Oooo." Mi prese subito in giro Calum ed io gli lanciai un'occhiataccia mentre posavo i libri sulla scrivania e mi sedevo.

"Cosa mi sono persa?" Chiesi a bassa voce.

"Niente, la lezione non è neanche iniziata."

"Bene." Sussurrai.

"Allora, come hai fatto a non arrivare in tempo?" Chiese. Non ero mai stata in ritardo e non avevo mai saltato una lezione. Calum, d'altro canto, non veniva quasi mai e questo significava che ero io a dovergli passare gli appunti. Il problema era che Calum era praticamente un genio e non ero importante se venisse a lezione o no. Ultimamente eravamo diventati buoni amici ed era bello avere qualcuno con cui parlare oltre Luke e Ashton.

"Storia lunga." Mormorai mentre giocavo con una ciocca dei miei capelli.

"Più come una lunga notte." Ridacchiò, ricevendo un'occhiataccia dal professore.

"Sta zitto e prendi appunti." Sussurrai e lui ridacchiò di nuovo.

"So già tutto." Disse in modo arrogante mentre incrociava le braccia al petto. Cercai di concentrarmi sulla lezione, ma ero troppo preoccupata dagli eventi di questa mattina.

"Sai perché Luke si sta comportando in modo strano?" Chiesi a Calum, sperando che lui avesse qualche idea. Per una volta non rispose e fece spallucce.

"Lo sai." Lo accusai, i suoi occhi si rifiutavano di incontrare i miei. Sapeva decisamente che cosa stava succedendo.

"No." Sbuffò.

"Dimmelo." Ordinai, la mia voce ancora un sussurro.

"No." Disse, un po' a voce alta.

"Calum."

Ambivalence | a.i traduzione italianaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora