seven

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"Maledizione, Scarlett!" Urlò con un tono aspro, facendomi sussultare.

"Scusa-"

"Non scusarti, cazzo, smettila e basta, per l'amor di Dio!"

"Smettere cosa? Non sto facendo niente!" Protestai, incrociando le braccia al petto.

Lui mi fece indietreggiare fino alla porta, sbattendo le mani ai lati del mio viso e facendomi sussultare di nuovo.

"Smettila di essere così fottutamente attraente. Capisci quando cazzo voglio scoparti adesso?" Disse con una voce più calma, ma con ancor un pizzico di durezza.

Ero senza parole mentre i miei occhi blu si spalancavano, guardando i suoi che erano più verdi del solito mentre mi leccavo le labbra.

"Scarlett, basta." Mi avvisò di nuovo e questa volta io ghignai. Sbattei la ciglia e vidi i suoi occhi spalancarsi.

"Sarai la mia morte, Scarlett Becker." Mormorò mentre faceva un passo indietro, mentre le braccia gli ricadevano ai lati.

"Luke è a casa dei suoi genitori." Sussurrai, ricordandoglielo mentre mi mordevo il labbro. Era sbocciato qualcosa di selvaggio dentro di me, un miscuglio di adrenalina e ormoni e capì che volevo questo ragazzo.

"Cosa?" Chiese, guardandomi con occhi selvaggi. Non riuscivo più a trattenermi e afferrai il colletto della sua maglietta, tirandolo di nuovo verso di me.

"Non c'è nessuno a casa." Ripetei.

"Maledizione, Scarlett." Borbottò mentre mi baciava, posando le mani sulla mia vita.

In quel minuto mi dimenticai di tutto quello che avevo intorno, mi dimenticai di Michael e Luke e di ogni preoccupazione che avevo. Niente di tutto questo sembrava avere importanza con le sue labbra sulle mie.

Un attimo dopo feci scivolare la lingua nella sua bocca, facendolo gemere. Mi premette contro la porta, il suo corpo si modellò contro il mio. Sollevai le mani verso i suoi capelli e infilai le dita nei suoi soffici ricci, ricci che volevo toccare da tanto.

Le nostre labbra si muovevano febbrilmente mentre portavo una mano indietro per cercare la maniglia e aprire la porta. La sua presa su di me si strinse per non farmi cadere e mi fece indietreggiare nel mio appartamento.

Si allontanò per un attimo, osservando l'appartamento prima di notare il divano. Ghignò, baciandomi di nuovo mentre le sue mani mi accarezzavano la schiena, stringendomi il sedere e facendomi sussultare.

Si spostò di nuovo solo per attaccare le labbra al mio collo, succhiando e mordendo la mia pelle. Posai le mani sul suo petto scolpito, spingendolo verso il divano. Quando lo raggiunse gli diedi una spinta più forte, facendolo sedere.

Lui mi rivolse un ghigno mentre afferrava i miei fianchi, facendomi sedere su di lui. Questa volta gli baciai il collo, facendolo gemere di nuovo.

Le sue mani grandi si infilarono sotto la mia maglietta, facendomi incendiare la mia pelle. Alla fine si stancò e mi sfilò completamente la maglietta, prima di tornare a baciargli il collo.

Dopo aver lasciato alcuni succhiotti sul suo collo, lui ci fece cambiare posizione così da ritrovarmi sotto di lui. Si leccò le labbra, osservando il mio corpo esposto e facendomi arrossire.

Mi allungai per prendere la sua maglietta, aiutandolo a toglierla. Gli accarezzai il petto nudo, prima che lui gemesse e mi baciasse di nuovo.

Il bacio, questa volta, fu lento, più passionale e meno spastico. Le sue labbra erano soffice e la sua bocca calda. La sensazione delle nostre labbra l'una contro l'altra mia fece quasi esplodere lo stomaco e mi sentivo debole.

"Cazzo." Gemette contro le mie labbra, accarezzandomi la pancia e facendomi rabbrividire.

"Non riesco a decidere cosa amo di più, l'effetto che ho su di te." Mormorò mentre muoveva la mano, facendomi trattenere il fiato.

"O l'effetto che tu hai su di me." Concluse. Non sapevo di cosa stesse parlando finchè non mi resi conto del suo calore crescente. Aprì le gambe così che lui potesse sistemarsi tra di esse e poi le strinsi intorno alla sua vita, portandolo giù più vicino a me mentre la sua erezione era premuta contro di me, facendomi gemere.

"Maledizione, Scarlett." Sbottò mentre con le dita giocava con l'elastico delle mie mutande. Non mi ero neanche ancora tolta i pantaloni.

Mi baciò di nuovo mentre le sue mani continuavano a provocarmi.

"Ash." Gemetti contro le sue labbra, facendolo ghignare.

"Mm, piccola, amo sentirti dire il mio nome così." Sussurrò. Io spostai le mani dai suoi capelli al bottone dei suoi jeans, assicurandomi di premere la mano sulla sua erezione mentre abbassavo la cerniera.

"Cazzo." Gemette, prima di posare le labbra di nuovo sulle mie.

"Hai un preservativo?" Sussurrai tra i baci mentre lui iniziava a togliersi i pantaloni.

Smise di baciarmi per un attimo, i suoi occhi incontrarono i miei mentre sbatteva le palpebre.

"Scarlett." Disse, più come una domanda. Continuò a guardarmi prima di mordersi il labbro in modo nervoso.

"Scarlett, mi dispiace." Disse, confondendomi ancora di più.

"Va tutto bene?" Sussurrai, incredibilmente nervosa.

"E' solo-" Fece un respiro profondo prima di alzarsi dal divano, afferrando la mia mano e tirando su anche me.

"Scusa, ho fatto qualcosa di male?" Chiesi, mentre eravamo seduti accanto. Io ero ancora senza maglietta, seduta a gambe incrociate mentre lui si passava una mano tra i capelli disordinati.

"Non posso farlo-"

"Oh mio dio, hai una ragazza?" Chiesi.

"No, no. E' solo-" si zittì di nuovo, rivolgendomi uno sguardo dispiaciuto.

Ogni pizzico di sicurezza che avevo si distrusse in quel momento mentre guardavo lo sguardo sul suo viso.

"Scar, no, non è come credi." Disse immediatamente quando vide la mia espressione cambiare. Sbattei le palpebre per evitare alle lacrime di liberarsi. Probabilmente sembravo la più grande puttana per averlo portato nel mio appartamento e per essermi fatta prendere dagli ormoni.

"Va bene." Sussurrai.

"Scar, ascoltami. Ti scoperei qui, adesso. Sei così bella e non posso averne abbastanza di te. Ma ho troppo rispetto per te e non lo farò." Disse, spostandomi indietro i capelli.

Io annuì e lui sospirò prima di prendere la sua maglietta dal pavimento, infilandosela.

"Devo andare." Mormorò mentre si alzava la cerniera dei pantaloni, arrossendo leggermente per la sua ovvia erezione.

"Ci vediamo in giro." Disse mentre si abbassava e mi dava un bacio sulla fronte. Non dissi niente mentre lui si voltava e andava verso la porta, uscendo e lasciandomi intontita e umiliata sul divano, pronta a scoppiare a piangere.

Ambivalence | a.i traduzione italianaWhere stories live. Discover now