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Quando il mio turno finì Michael riportò me e Luke al nostro appartamento. Tecnicamente era mio, ma Luke si era fermato da me da oltre un mese.

Diceva che l'aveva fatto perché adesso che era un adulto voleva vivere come tale, anche se io pensavo che le sue intenzioni fossero diverse.

Da quando avevo lasciato l'ospedale Luke non era mai stato lontano da me. A volte apprezzavo la sua preoccupazione e la sua proiettività, ma allo stesso tempo mi sembrava di avere un babysitter.

Il fatto non era che non mi piacesse vivere con lui, era solo che era difficile convivere. Non voleva mai pulire il suo disordine ed io finivo con il fare il doppio del lavoro.

Quindi tutti e tre rimanemmo nel mio appartamento e la cosa era abbastanza imbarazzante. Più per me che per Luke. Ero sempre stata timida e avevo sempre trovato difficile avere una conversazione con un ragazzo a cui ero interessata.

"Allora, che succede con Ashton?" Chiese Michael mentre eravamo seduti sul divano.

Luke era steso sul pavimento.

"Io e Ashton? Niente di niente, lo conosco a malapena. Penso che gli piaccia molto il tè." Dissi con tono nervoso.

"Oh, okay, bene. Ho sentito alcune cose non belle su di lui."

"Tipo cosa?" Chiesi velocemente, curiosa di sapere.

"Beh, ha lasciato la scuola superiore quando era all'ultimo anno e noi al secondo."

"Veniva alla nostra scuola?" Chiesi. La mia scuola era davvero enorme, ma di solito riconoscevo persone che l'avevano frequentata.

"Si, ma stava sempre in disparte quindi probabilmente non l'hai mai visto."

"Oh, continua." Dissi.

"Giusto, quindi ha lasciato la scuola all'inizio dell'ultimo anno e nessuno l'ha più visto, ha lasciato il paese ed è tornato qualche mese fa. Pare che venda droga." Finì di dire.

"Da dove hai preso queste informazioni?" Chiese Luke, non sembrava convinto.

"Alcuni ragazzi dell'ultimo anno nella mia squadra di calcio me l'hanno detto quando ero al secondo."

"Non ci credo." Rispose Luke.

"Luke, me l'hai detto tu stesso di stare lontana da lui." Dissi.

"Si, perché è strano e uno stronzo. Ma non penso che venda droga." Insistette Luke.

"Amico, ti dico che lo fa. George mi ha anche detto che ha ucciso una persona per una specie di rito."

"Adesso questo è ridicolo!" Urlò Luke. "George è un bugiardo."

Cercai di immaginarmi Ashton e, nonostante i suoi modi rudi e i suoi commenti, non credevo ai rumors. Soprattutto quello riguardo al fatto che facesse parte di una setta di assassini, anche se i miei dubbi su di lui erano cresciuti.

"Amico, ti ricordi quando eravamo al primo anno e Ashton al terzo e venne sospeso per aver quasi ucciso quel ragazzo?" Chiese Michael, continuando il suo tentativo di convincere Luke.

"Aspetta." Lo interruppi. "E' stato lui?" Chiesi. Ricordavo a malapena quello che era successo. Ero un'imbarazzante ragazza del primo anno e la notizia della scuole era che un ragazzo del terzo anno era finito in una rissa ed era finito in ospedale e poi era stato sospeso.

Ma non avevo idea che si trattasse di Ashton. Non sapevo neanche che era venuto alla nostra scuola.

Anche se sapevo che queste notizie avrebbero dovuto darmi alzare la guardia, mi ritrovai ad essere ancora più affascinata da quel ragazzo.

"Quindi ha vent'anni?" Chiesi.

"Si, forse più grande." Michael scrollò le spalle.

Ero fiera di aver capito la sua età. Avrei potuto usare dopo questa informazione.

"Si, beh, comunque è strano."

"Veramente." Luke sbuffò dal pavimento.

"Perché sei per terra?" Chiesi.

"Così se vuoi due iniziate a pomiciare non devo guardare, posso solo rotolare via." Ridacchiò.

Io arrossì, abbassando la testa per nascondermi dietro di capelli. Michael tossì ed io tirai un calcio a Luke.

"Ow!" Si lamentò e gli tirai un altro calcio.

"Questa è violenza." Borbottò e rotolò.

"E' davvero tardi, dovrei andare." Disse Michael con aria imbarazzata ed io quasi tirai un altro calcio a Luke perché era colpa sua per aver reso le cose imbarazzanti.

"Ciao!" Disse Luke. A quanto pareva lui non aveva intenzione di alzarsi, quindi mi alzai io dal divano.

Accompagnai Michael alla porta, salutandolo mentre usciva.

"Aspetta, Scarlett." Disse prima che potessi chiudere la porta.

"Si?" chiesi, mettendo una ciocca di capelli dietro l'orecchio mentre uscivo.

"Uh, mi stavo chiedendo se tu um-" iniziò, fermandosi e facendo un respiro profondo.

"Chiedendo cosa?" Dissi.

"Se ti piacerebbe, uh, tipo... uscire."

"Con te?" Chiesi.

"Si, si, con me." Ridacchiò, grattandosi la nuca, i suoi occhi brillarono alla luce della luna.

"Mi piacerebbe tanto." Risposi, sorridendogli.

"Figo. Voglio dire, probabilmente finirà con Luke come terzo incomodo." Commentò, facendomi ridere.

"Probabilmente."

"Ma, si, figo." Disse di nuovo, passandosi una mano tra i capelli.

"Ci vediamo preso allora?" Chiesi.

"Si, ti manderò un messaggio." Mi assicurò.

"Buonanotte." Dissi mentre lui si allontanava.

"Notte, Scarlett." Rispose mentre io chiudevo la porta dietro di me e chiudevo gli occhi. Aspettai fino a sentire la sua macchina che si allontanava. Poi urlai per l'eccitazione.

"Ragno?" Chiese Luke. Aveva paura dei ragni tanto quanto me e ci eravamo trovati molte volte a litigare su chi doveva ucciderne uno.

"No!" Urlai. "Michael mi ha chiesto di uscire!"

"Sto venendo." Urlò. Andai in salotto e trovai Luke ancora steso per terra, calciando i piedi in arie e cercando di rotolare sulla pancia.

"Ow, merda!" Imprecò mentre cadeva di nuovo, fallendo il suo tentativo di alzarsi con un salto.

"Scar, aiuto." Borbottò. Io sospirai e mi avvicinai a lui e cercai di aiutarlo. Spinsi di lato le sue gambe e lo tirai su.

Normalmente l'avrei rimproverato, ma ero troppo piena di felicità.

E anche mentre la mia mente correva all'idea di me e Michael ad un appuntamento, continuai a pensare ad Ashton.

A/n: spero che questa storia vi stia piacendo, mi piacerebbe sapere cosa ne pensate. E poi auguratemi buona fortuna che domani mattina ho l'esame di psicologia e sto morendoooooo

Baci, Marta

Ambivalence | a.i traduzione italianaWhere stories live. Discover now