sixteen

804 54 2
                                    

Era passato un mese, un intero mese, dall'ultima volta che avevo visto o parlato con Ashton. Dopo la nostra piccola scenetta in ascensore e il mio 'appuntamento' con Michael, avevo passato il resto delle mie vacanze invernali a casa con la mia famiglia.

Ma adesso ero tornata già a scuola da due settimane e quindi lavoravo di pomeriggio, ma Ashton non si era presentato neanche una volta.

Non sapevo cosa pensare, quindi cercavo di non concentrarmi molto su questo. Io e Michael eravamo usciti insieme altre volte e avevamo anche pomiciato molto.

Michael mi piaceva, non potevo negarlo e non stavo cercando di illuderlo o altro. Ero seria e volevo rendere le cose ufficiali, anche se la mia mente era combattuta.

Ogni volta che ci baciavamo cercavo di costringermi a provare le stesse sensazioni che avevo provato la prima notte in cui Ashton mi aveva baciato. Avevo cercato di perdermi nel bacio, di sentire il corpo intontito e avevo cercato di ricreare la stessa sensazione. Ma per adesso non ci ero riuscita.

Ma non avrei lasciato che questo mi fermasse dall'avere una relazione con lui. Ero convinta che fosse solo per il fatto che Ashton era più grande di me e quella parte di me era così spaventata da lui che mi dava quella strana sensazione inimitabile quando eravamo insieme.

Ma per quello che sapevo non avrei più rivisto Ashton. Non avevo neanche nessun modo per contattarlo. Avevo deciso che era meglio concentrarsi su me e Michael, perché volevo decisamente arrivare da qualche parte.

Ero persa in questi pensieri mentre camminavo verso la mia classe quando vidi il ragazzo che stava consumando i miei pensieri.

Vidi Ashton che attraversava il giardino e sembrava che fosse di fretta. Aveva la testa bassa e il cappuccio della felpa alzato, le mani in tasca mentre camminava. Ero sicura che non frequentasse questa scuola anche se viveva vicino al college. Non aveva senso.

Magari stava frequentando solo una lezione, era più grande e magari doveva frequentare solo una lezione a settimana per completare la sua laurea. C'era anche la possibilità che mi stesse seguendo. In qualsiasi caso andai verso di lui mentre lui si avvicinava a me, anche se non mi aveva visto.

"Ashton?" Chiesi. Stava guardando il pavimento prima che la sua testa si sollevasse, chiaramente spaventato.

"Merda, Scarlett mi hai spaventato." Scosse la testa, afferrando le mie spalle ma senza incontrare i miei occhi mentre voltava la testa verso di me. non capivo come potevo averlo spaventato visto che ero, tipo, un metro più bassa di lui e tutto quello che avevo fatto era stato chiamare il suo nome.

"Che ci fai qui?" Chiesi.

"Quante persone frequentano questa scuola? Tipo trecento?" Chiese, ignorando come sempre la mia domanda.

"Si, qualcosa del genere-"

"E chi dovevo incontrare?" Chiese in modo retorico, più verso se stesso che me. Ma lui non frequentava questo college e quindi dovevo essere io quella sorpresa nell'averlo incontrato.

"Oh, scusa." Dissi in modo esitante, capendo chiaramente che non era felice di vedermi. Sembrava agitato e frustrato e pensavo che poteva esserci un motivo al fatto che non l'avevo visto per un mese, magari mi stava evitando.

"E' colpa mia, non tua." Scosse la testa. Osservai il suo viso e vidi i suoi occhi stanchi e le guance scavate. Sembrava quasi che stesse male. I miei occhi si posarono sulle sue labbra, la mia testa tornò alle varie volte che ci eravamo baciati o che l'avevamo quasi fatto. Non volevo altro se non essere ricordata di come ci si sentisse.

"Non ti vedo da un po'." Dissi, insicura se parlarne. Era ovvio che fosse tutto passato.

"Sono stato impegnato con il lavoro." Rispose, prima di afferrare il mio braccio, che iniziò a scaldarsi con una specie di adrenalina per il suo tocco, anche se c'erano molti strati di vestiti tra la nostra pelle.

"Oh, giusto." Dissi. Non sapevo neanche che avesse un lavoro, non sapevo davvero niente di lui.

"Ci vediamo." Disse all'improvviso mentre mi rivolgeva un mezzo sorriso veloce e iniziava ad allontanarsi, i suoi occhi non incontrarono più i miei.

"Si, ci vediamo." Sussurrai, anche se non ero sicura che mi avesse sentito mentre si allontanava a passo veloce. Rimasi interdetta e confusa più di prima.

Ambivalence | a.i traduzione italianaWhere stories live. Discover now