fifteen

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"Eri bloccata in ascensore con lui?" Chiese Luke mentre tutti e tre entravamo nell'appartamento di Michael. Ashton era tornato al suo piano e Michael e Luke mi stavano aspettado.

"E' stato per tipo venti minuti e non mi ha neanche parlato." Mentì, non volendo parlare di cosa era successo di fronte a Michael.

"Non posso crederci che vive qui." Luke scosse la testa, incredulo.

"Giusto, comunque dovresti tornare a casa adesso." Insistetti mentre io e Michael ci scambiavamo degli sguardi. Anche se sembrava che Luke non stesse prendendo in considerazione l'idea.

"Dopo quello che è appena successo? Non penso." Luke incrociò le braccia al petto e si mise a sedere sul divano. Rivolsi a Michael uno sguardo di scuse.

"Allora sapete perché è andata via la luce?" Chiesi.

"Si, perché qualche genio ha pensato che sarebbe stato fantastico spostare alcuni fili nella centralina elettrica." Spiegò Michael, parlando ad alta voce.

"Stavo solo cercando di fare uno scherzo a quella ragazza carina al piano di sotto!" Disse una voce dall'altra stanza.

"Ma questo genio ha scambiato per sbaglio i fili generali. E sappiamo tutti che stava sperando che questa ragazza venisse da lui per aiuto quando è andata via la luce." Disse Michael, parlando chiaramente con il suo coinquilino che il colpevole.

"Pensavo che il 'genio' non ci fosse?" Chiesi, deducendo che stavamo parlando ancora del suo coinquilino. Anche se non mi importava il fatto che fosse qui, l'importante era passare del tempo con Michael.

"Si, era questo che aveva detto, ma poi è tornato a casa prima." Borbottò. Adesso non mi sentivo più tanto in colpa per il fatto che Luke si rifiutava di andarsene visto che anche il suo coinquilino era a casa. Ma allo stesso tempo speravo che fossimo soli.

"E comunque sono io il genio." Disse l'altra voce. Venne verso di me con un grande sorriso sul viso.

"Oh, ciao, sono Scarlett." Lo salutai mentre afferravo la sua mano tesa e la stringevo.

"So chi sei, Mike parla un sacco di te e il mio nome non è genio, è Calum."

"Beh, è bello incontrarti Calum." Sorrisi.

"Sembra un appuntamento a quattro." Disse Michael, anche se non ne sembrava troppo contento.

Calum guardò verso Luke, che era seduto accanto a me.

"No, grazie." Disse Calum mentre guardava Luke, facendomi ridacchiare.

"Sono offeso." Rispose Luke in modo sarcastico. Michael decise di rompere il silenzio.

"Hey, ho ordinato la pizza, hai fame?" Chiese Michael e potevo sentire Luke irrigidirsi accanto a me.

"Sto morendo di fame." Risposi e Luke si rilassò.

"Hey, dovremmo giocare a biliardo!" Urlò Calum, unendo le mani. "Abbiamo un tavolo." Aggiunse Michael.

"Certo." Sorrisi e Michael si avvicinò per sussurrarmi qualcosa in un orecchio. "Giuro che avremo del tempo da passare soli dopo." Mormorò ed io gli strinsi gentilmente il braccio come risposta.

-

Dopo due partite di biliardo e tre grandi pizze, potevo dire che Michael stava diventando ansioso di allontanarsi dagli altri due.

Colse la prima occasione, una volta che loro si ritrovarono persi in una conversazione, discutendo per qualcosa a cui non stavo prestando attenzione. Michael mi fece segno di seguirlo e andammo in corridoio.

"Mi dispiace davvero che questo appuntamento sia finito con l'essere in quattro." Si scusò Michael mentre chiudeva la porta dietro di se.

"Non devi scusarti, sembra che entrambi abbiamo lo stesso problema." Dissi, riferendomi al fatto che Luke lasciava raramente il mio fianco e Calum sembrava non voler stare lontano da Michael.

"Giusto, comunque." Michael si schiarì la gola, grattandosi la nuca. "Volevo dirti che, tipo, mi piaci da un sacco, sai? Perché sei davvero bella e gentile e sono davvero grato che tu abbia accettato di uscire con me anche se tutto è finito con un blackout e con un indesiderato appuntamento a quattro, ma si sei davvero fantastica." Ridacchiò in modo nervoso ed io risposi con un grande sorriso.

"Sono sicura che Luke te l'abbia detto, ma anche tu mi piace da un po'." Ammisi.

Lui annuì, sorridendo. "Adesso che siamo finalmente soli volevo fare questo." Disse a bassa voce mentre chiudeva lo spazio tra di noi. Io sorrisi mentre posavo una mano sulla sua guancia, facendo posare le sue labbra sulle mie. Avevo aspettato questo momento per così tanto, poterlo baciare.

E lo facemmo mentre lui mi stringeva gentilmente la vita ed io gli circondavo il collo con le braccia. Le nostre labbra si muovevano insieme in un bacio gentile. La mentre era travolta dal fatto che finalmente stavo facendo quello che per tanto avevo sognato di fare.

Ma c'era qualcosa che mancava, qualcosa che non era qui. Il mio cuore batteva forte e il mio corpo stava reagendo, ma c'era qualcosa che non era giusto.

E le farfalle nel mio stomaco si trasformarono in senso di colpa mentre capivo che qualsiasi cosa mancasse adesso non mancava mai quando le labbra di Ashton erano sulle mie.

Ambivalence | a.i traduzione italianaWhere stories live. Discover now