thirty-four

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Il bacio era diverso dagli altri. Cioè, tecnicamente ogni bacio che condividevamo era diverso a modo suo, ma questo era decisamente distinto.

Forse era il modo in cui mi stringeva con una presa salda sulla mia vita o magari era il modo in cui sentivo crescere il calore tra di noi o magari era perché lui ci teneva e questo significava più di una connessione lussuriosa.

In qualche modo lui si alzò e, con le mie gambe già strette intono alla sua vita, lui mi tenne stretta. Le sue grandi mani si posarono sotto le mie cosce e le mie braccia si circondarono intorno al suo collo mentre continuavamo a baciarci.

Prima che me ne rendessi conto lui si stese sul divano, sistemandomi su di se. Spostò le gambe per farmi sistemare tra di esse. Io gli passai una mano sotto la maglietta, sollevandola per togliergliela.

"Se la mia maglietta se ne va, allora anche la tua." Disse ed io risi mentre mi toglievo la maglietta.

"Beh, sono venuta impreparata." Commentai quando mi resi conto che indossavo un reggiseno sportivo.

"Beh, avresti dovuto saperlo." Mi provocò e poi iniziò a giocare con il bordo dei miei pantaloncini. Piccoli brividi si creavano sulla mia pelle al suo tocco e sapevo che non era solo perché le sue mani erano fredde.

Non ero sicura di quanto volesse spingersi avanti, ma avevo qualche idea. Ma non ero sicura di essere pronta. Avevamo fatto cose prima, ma era successo prima che diventassi così attaccata a lui e prima che le cose iniziassero ad avere importanza. Adesso lui si era aperto con me, mi aveva fatto conoscere suo fratello, mi aveva raccontato cose e così avevo fatto io. Sapevo che adesso le nostre azioni non erano prive di significato, ma lui ancora non voleva parlare di cosa questo significasse o di cosa voleva fare.

Magari prima non mi preoccupavo di questo, ma non volevo fare lo stesso errore che avevo fatto con Michael. Eravamo stati entrambi stupidi e avevamo rovinato le cose.

Cercai di non pensarci e di godermi il momento. Amavo stare con Ashton, letteralmente e fisicamente, soprattutto essere così vicina a lui.

"Stai bene?" Chiese mentre mi spostava indietro di capelli.

"Si, si." Dissi poco convinta.

"Non dobbiamo fare niente se non vuoi." Aggiunse.

"Lo voglio, ma non voglio che sia... senza significato." Ammisi.

"Non è senza significato."

"Allora cosa significa?"

"Non lo so, ma significa qualcosa." Fece spallucce come se non fosse un grande problema.

"Okay." Sussurrai. Abbassai la testa e posai le labbra sulle sue, lui ricambiò subito il bacio, usando la lingua per approfondirlo.

Dopo un minuto si tirò indietro.

"Scarlett, non voglio forzarti a fare niente." Scosse la testa.

"Non mi stai forzando se voglio farlo."

"Scarlett." Disse mentre si sedeva, mettendo dello spazio tra di noi.

"Non è senza significato, lo giuro." Insistette, prendendomi il viso tra le mani.

"Si, mi fido di te."

"Significhi tanto per me e ci tengo a te. E non sto dicendo queste cose solo per stare con te. Se non vuoi fare niente allora va bene, possiamo solo stare in compagnia. Se vuoi allora sappi che significa qualcosa per me."

Ero leggermente senza parole e chiusi gli occhi mentre lui si avvicinava di nuovo, lasciando piccoli baci al lato della mia bocca, sulla mia mascella e sul mio collo. Io passai le dita tra i suoi soffici ricci, perdendomi nel suo abbraccio.

Ambivalence | a.i traduzione italianaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora