eleven

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"Dove sei stata?" Chiese l'ultima voce che speravo di sentire. Era il mio primo giorno di lavoro e sapevo che vedere Ashton sarebbe stato inevitabile.

"Dai miei genitori." Scrollai le spalle, senza guardarlo.

"Bugiarda." Disse, avvicinandosi a me. Aveva un profumo irresistibile ed ero tentata di avvicinarmi. Di premere le labbra contro le sue, ricordarmi come ci si sentiva. Mi diedi un pizzicotto sul polso per allontanare i pensieri.

"Perché dovrei mentire?" Chiesi.

"Natale è tra quattro giorni, perché saresti tornata qui per poi tornare lì tra pochi giorni?" Aveva un buon punto.

Stavo per aprire la bocca per dire qualcosa quando lo guardai, la mia bocca si spalancò mentre la vista di un occhio livido mi scioccava.

"Non pensavo che Luke ti avesse colpito." Ridacchiai mentre indicavo il suo occhio e lui mi guardò.

"Beh, tu che gli dici cosa è successo tra di noi l'ha portato ad essere svenuto sul marciapiede, quindi non essere tanto felice." Alzò gli occhi al cielo.

"Che cosa vuoi, Ashton?" Sbottai.

"Parlare di-"

"Intendevo da bere. Che cosa vuoi da bere? Perché se non vuoi niente allora puoi andartene." Dissi.

Lui rimase zitto per un attimo prima di rispondere. "Nero."

Il mio collega lo sentì e iniziò a prepararlo, quindi adesso ero bloccata alla cassa, da cui Ashton non si era spostato.

"Quindi dimmi, dove sei andata davvero? Perché se Luke era così arrabbiato dove essere successo qualcosa di importante." Insistette.

"Ero via, questo è tutto. Non aveva niente a che fare con te." Chiarì.

"Allora perché Luke ha deciso di litigare?" Chiese con tono rude, voce bassa.

"Non lo so." Feci spallucce. Mentire non era proprio da me ed era abbastanza ovvio che lo stessi facendo.

"Qualsiasi cosa sia, lasciami fuori." Sbottò, allontanandosi. Non appena lo fece io sospirai di gratitudine mentre vedevo Michael e Luke entrare nel negozio.

"Scarlett!" Mi chiamò Michael mentre veniva verso la cassa. Potevo vedere Ashton che gli lanciava occhiatacce alle spalle.

"Hey Mike." Risposi con un tono da flirt. In parte per far innervosire Ashton e in parte perché volevo flirtare con Michael. Funzionò in entrambi i casi.

Luke prese il posto più lontano a quello di Ashton, nascondendo il viso tra le mani. Michael venne verso il bancone e ci si poggiò contro.

"Il mio telefono è sistemato." Mentì, ricordando la bugia che avevo detto a Luke di dirgli.

"Bene, com'è stato andare dai tuoi genitori?" Chiese, sfiorandomi le mani che erano posate sul bancone.

"Noioso." Scrollai le spalle.

"Beh, adesso che sei tornata e il tuo telefono funziona, penso che potremmo, sai, andare a quell'appuntamento." Ghignò.

Guardai mentre Ashton si girava verso di me dal suo posto qualche passo dietro Michael e fece finta di vomitare prima di ghignare. Io lo ignorai.

"Mi piacerebbe molto." Sorrisi.

"Figo e, visto che andrò a trovare in miei per Natale tra due giorni, speravo che potessimo farlo domani?" Chiese in modo nervoso ed io quasi mi misi a sbavare per la sua tenerezza.

"Si, domani va benissimo." Dissi, sentendo il sangue ribollire per l'eccitazione.

"Il mio appartamento non è lontano dal tuo, pensavo che magari potresti venire da me e potevamo rimanere lì visto che il mio coinquilino non è a casa." All'improvviso arrossì quando si rese conto di quello che aveva suggerito.

"Solo perché Luke ha detto che ti piacciono cose più casual, quindi ho pensato che potevamo stare lì e ordinare del cibo-" spiegò, ma io lo interruppi.

"Mi sembra fantastico." Gli assicurai e feci un respiro profondo

"Figo." Ridacchiò, passandosi una mano tra i suoi capelli blu. Ashton ci rivolse uno sguardo disgustato e quando Michael smise di guardarmi io gli rivolsi il dito medio.

"Mandami un messaggio domani." Sorrisi.

"Lo farò." Mi assicurò, prima di voltarsi e andare a sedersi con Luke. La mia ansia iniziò ad aumentare quando Elliot, il mio collega, iniziò ad insistere affinché mi prendessi la mia pausa, il che significava che avrei dovuto probabilmente affrontare Ashton.

Ero ansiosa in entrambi i modi: ansia da eccitazione e quella nervosa. Non appena Elliot mi diede il segnale, cercai di non guardare nella direzione di Ashton mentre superavo il bancone per andare da Luke e Michael.

Ma non appena superai il bancone Ashton mi sorprese da dietro mentre mi spostava i capelli di lato per potermi slegare il nodo del grembiule.

"Sai, sono grande, posso farlo da sola." Dissi.

"Lo so, ma mi piace farlo." Rispose, mentre le sue man mi sfioravano la vita. Il suo tocco mandò scosse elettriche in tutto il mio corpo.

"Perché?" Chiesi, la mia voce era bassa mentre il suo tocco mi riscaldava.

"Perché, per quanto tu sia carina quando ti sforzi di farlo, sei ancora più irresistibile quando inizi a sentire caldo e diventi nervosa perché sono vicino a te." Ridacchiò.

"Mi dai sempre dei segnali contrastanti." Sbuffai, scuotendo la testa per la confusione.

"Anche tu mostri ambivalenza verso di me." Scrollò le spalle, stringendo per l'ultima volta la mia vita prima di tornare al suo posto.

Ambivalence | a.i traduzione italianaWhere stories live. Discover now