Sarai mia

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"Grazie per essere venuto fino a qui Blaise, non avrei saputo a chi altro rivolgermi per tornare indietro"
"Non c'è problema amico, sul serio. Però adesso ti conviene raccontarmi tutto altrimenti ti riporto indietro da quella Mezzosangue rompiscatole. Non riuscivi più a sopportarla, eh?" chiese con un ghigno il ragazzo dagli occhi blu come due zaffiri preziosi, intento a fissare davanti a sé, dalla sua auto volante.
"Si, beh...la storia è un po' complicata e molto più... particolare di quanto tu possa immaginare" continuò, serio, Draco, lasciandosi poi andare a un breve ghigno.
"Oh, dai, non farti pregare! Cosa può essere successo di così grave? Avete parlato per più di due secondi senza sputarvi in facc-"
"Penso di essermi innam... Si, insomma, credo che mi interessi la Mezzosangue. Parecchio" terminò il biondo, continuando a osservare il paesaggio e iniziando a muovere frettolosamente le dita di una mano, come in preda ad un tic nervoso.
"Oh cazzo!" quasi urlò Blaise, con gli occhi spalancati, facendo quasi sbandare l'auto per la novità inaspettata.
"Già..."oh cazzo" è proprio l'esclamazione perfetta in questo momento"
"Okay...oh cazzo" continuò allargando le narici Zabini, iniziando a prendere respiri profondi. "Direi che prima di arrivare a Hogwarts passiamo un attimo ai Tre Manici di Scopa così, davanti a un bel Whisky Incendiario, mi spieghi la situazione con molta, moltissima calma, d'accordo?" disse, riprendendo il totale controllo dell'auto.
"Hm-hm" concluse il mago, cercando di mantenere il controllo e appoggiando la testa contro il finestrino freddo e umido.

*
Hermione era in piedi, davanti al telefono della sua camera d'albergo, mentre si arrotolava il filo di plastica grigio topo attorno alle dita.
Dopo diversi squilli, finalmente una voce femminile rispose dall'altra parte della cornetta.
"Pronto?"
"Annabelle, sono io, Hermione Granger. Mi senti?"
"Hermione, ciao cara! Dove siete? Tutto bene?"
"Tutto benissimo, stai tranquilla"
"Come mai questa telefonata? Mi avete fatto preoccupare moltissimo voi due"
"Ti ho chiamato perché siamo andati via senza nemmeno salutarti e ho pensato che fosse carino farti sapere come stavamo. Ti chiedo scusa: è stata una cosa piuttosto inaspettata"
"Non ti preoccupare sweetheart, l'importante è che sia tu che Draco siate al sicuro"
"Già..." rispose la strega, cercando di ricacciare le lacrime nei suoi grandi occhi nocciola. "Bene, allora scusaci ancora e ci sentiamo presto. Ti farò mandare una lettera da Albus Silente non appena sarò a Hogwarts"
"D'accordo. A presto cara, buona fortuna per tutto" disse infine Annabelle, riattaccando il telefono e lasciando Hermione nel silenzio più totale.
Quella camera era diversa da qualche ora prima e sembrava veramente vuota e fredda.
Se n'era andato davvero.
Ovvio che lo aveva fatto, cosa si aspettava?
Che l'avrebbe rincorsa per le scale dell'hotel come in uno di quei film romantici che guardava insieme a Ginny e Luna il sabato sera?
Lui era Draco Malfoy e la cosa più dolce che avrebbe potuto fare sarebbe stata aprirle la porta per fare in modo che uscisse e sparisse dalla sua vita il più in fretta possibile.
Si era innamorata e aveva commesso l'errore più grande della sua vita: pensare che anche lui potesse provare qualcosa per lei.
Iniziò a piangere disperatamente, chiusa tra le quattro mura di quella stanza o, almeno, di ciò che di essa rimaneva: Draco aveva distrutto tutto e ora c'erano solo una miriade di cocci e schegge di vetro sparse in tutta la stanza e una puzza tremenda di chiuso.
Hermione però non aveva la forza neanche per alzarsi e aprire la finestra: era distrutta e le sue lacrime sgorgavano veloci dai suoi occhi, cadendo e bagnando la sua felpa bordeaux, mentre si era accovacciata sul pavimento, vicino al letto.
Non riusciva a rialzarsi e nella sua mente correvano a velocità supersonica tutte le immagini di quello che aveva passato con Malfoy dal primo giorno.
Le litigate, le chiacchierate, fino ad arrivare alle notti che aveva passato con lui, in cui si era sentita protetta e desiderata come mai prima di allora.
Finalmente si era sentita una vera donna, desiderata per la sua bellezza e sensualità in quanto tale.
Ma ovviamente era stato tutto solo un terribile sbaglio: si era lasciata andare troppo e aveva dimenticato le cose e le persone più importanti.
Tutto per colpa di una dannata Serpe dagli occhi di un azzurro troppo freddo per essere confuso con quelli di qualcun altro.
"Okay, è il caso che vada a dormire" disse fra sé e sé la strega, finalmente alzandosi e asciugandosi le lacrime ancora calde e appiccicose.
Non se la sentiva neanche di mangiare: il suo stomaco si era chiuso verso le cinque di pomeriggio di quella giornata e da quel momento non si era più riaperto.
Decise quindi di sdraiarsi immediatamente sul letto di Draco, con addosso ancora i vestiti di quella mattina, e si addormentò in un lampo, sognando un paio di occhi azzurri e vispi che la guardavano sorridenti e che le andavano incontro.

*

"Hmm... Un Whisky Incendiario e un Rum di Ribes Rosso, con molto ghiaccio possibilmente" disse Blaise, squadrando da cima a fondo la cameriera dai lunghi capelli dorati che stava prendendo le ordinazioni.
"Okay, arrivano subito"
"Grazie, splendore" continuò lui, guardandola un'ultima volta per poi tornare con gli occhi sul suo amico, che lo guardava con aria schifata e saccente.
"C-Cosa c'è adesso?"
"Oh, nulla. Pensavo fossimo qui per parlare e non per rimorchiare una brutta copia di Daphne Greengrass, Blaise" disse il biondo, sorridendo debolmente al ragazzo e facendo l'occhiolino al bruno.
"Senti, caro il mio simpaticone, sei tu quello che si innamora della persona sbagliata, certamente non io"
"Ah, senza dubbio. Allora, come va con Daphne? Le hai parlato dei tuoi sentimenti smielati nei suoi confronti o ancora nulla?"
"Certo, non rigirare il discorso su di me adesso. Ti parlerò di Daphne in un altro momento e comunque no, non le ho ancora parlato. È troppo fissata ad aiutare sua sorella con una ricerca sulle creature magiche e a flirtare con un coglione di Corvonero: per Salazar, dovresti vedere come si atteggia e si sistema i capelli quando lo vede da lontano. Patetica" commentò Blaise, visibilmente geloso della sua amica.
"Però quando si legava i capelli per venire a lezione con noi, ti piaceva eccome e non la trovavi affatto patetica"
"Dracuccio, stai giocando con il fuoco." Disse l'amico, imitando scherzosamente una Pansy Parkinson completamente cotta del biondo.
"Ma, adesso, veniamo al punto. Malfoy cotto di Hermione Granger! Questa proprio non me l'aspettavo da te"
"Blaise, se siamo qui perché mi devi prendere per il culo allora..."
"Ehi, frena amico. Non ti sto assolutamente giudicando, anzi. Trovo che ultimamente la Granger sia molto migliorata, sia caratterialmente che fisicamente" disse, facendogli un occhiolino. "Solo mi sorprende che ad innamorartene sia stato proprio tu, il Purosangue per eccellenza"
"Lo so, non ne capisco il motivo nemmeno io. So solo che sono stato uno stronzo con lei, durante tutto il viaggio, solo perché non sopportavo l'idea che potesse avere tutto questo controllo su di me e sulla mia testa..."
"Draco, qualsiasi donna di cui sarai innamorato avrà sempre il controllo su di te, c'è poco da fare. Poi, voglio dire, la Granger non è proprio la tipica ragazza facile e da una botta e via. Sicuramente non è come avere una relazione con Pansy, ecco"
"Assolutamente d'accordo. Comunque, non so cosa fare adesso: lei è ancora in Austria a cercare quel ricettario del cazzo e io sono qui, a bere Whisky, con te. Mi sento proprio un codardo"
"E lo sei, Draco" disse Blaise, sorridendo.
"Io, fossi in te, farei così: per ora lascia che si calmino le acque e tornatene a Hogwarts. Non appena la Granger torna e tutto si sarà sistemato le parli e le dici tutto quello che hai detto a me finora. Che dici?"
"Sì, penso che tu abbia ragione. Non avrebbe senso creare casino per poi peggiorare solo la situazione" ammise Draco, bevendo un sorso di quel liquido incolore.
"Oppure la seconda opzione è che ti tinga i capelli di nero e faccia la fine del Professor Piton, sempre con il broncio e desolato"
"Potrebbe essere anche la tua fine, caro il mio Zabini" rispose il mago, mettendosi poi a ridere.
"Bene allora. Stasera dormiamo qui, ma domani dobbiamo andare a Hogwarts per forza e dovrai spiegare a tutti quello che è successo. Granger compresa"
"Lo so, ho capito Blaise. Farò del mio meglio per non provare a ucciderli tutti in una volta sola" disse lui, ghignando leggermente.
"Questo è il Malfoy che conosco. Allora, direi di fare un brindisi"
"Un b-brindisi? Per cosa?"
"Alla Granger e al tuo futuro con lei"
"C-cos... Non possiamo brindare per questo Blaise, non penso che nemmeno mi perdonerà, figurati una vita futura con lei!"
"Alza quel cazzo di bicchiere e brinda con me! Già ti vedo a rincorrere una baby Mezzosangue per casa" esclamò Blaise, assottigliando gli occhi e portando il bicchiere a livello della testa.
"Quanto sei stupido" commentò Draco, seguendo però a ruota l'amico.
"Alla Granger" disse il primo, buttando giù un po' del suo rum.
"Alla Granger" disse anche il secondo, portandosi il bicchiere alle labbra.
Sarai mia Hermione, lo giuro.

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