Regali a colazione

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Draco Malfoy, ancora mezzo addormentato, si alzò dal letto e notò al fondo della coperta un biglietto di carta color rosa chiaro, con inscritte delle parole in corsivo sopra.

Sono uscita a fare una passeggiata, ma sto bene. Torno presto.
Hermione Granger

Come aveva osato quella lurida uscire senza il suo permesso?
Non appena sarebbe tornata le avrebbe fatto patire le pene dell'inferno, questo era certo.
Però, nell' animo del Serpeverde, una strana sensazione si fece spazio fra i cumuli di odio e solitudine: una strana fitta tra la gola e lo stomaco, una sorta di palpitazione e senso di malessere.

Perché è uscita a quest'ora?
Dove diamine è andata?
Ma soprattutto, con chi potrebbe essere? Con Jace?

Un vortice di paura e ira iniziò a crescere nella testa del giovane uomo, che si ritrovò nuovamente seduto e con le mani fra i capelli biondissimi.
Che fosse gelosia?
Certo che no, assolutamente no.
Era solo rabbia.
Rabbia per averlo mollato da solo con la vecchia pazza in una casa che puzzava di muffa.
L'avrebbe uccisa, con le stesse mani con cui l'avrebbe prima fatta stendere e poi l'avrebbe esplorata.
"Cazzo" ripeté il biondo cento volte rendendosi conto di quanto quella Mezzosangue fosse entrata a far parte della sua vita e dei suoi più remoti sogni segreti.
Cercò di calmarsi scendendo in cucina e preparandosi la colazione: Annabelle dormiva ancora e la piccola villa era immersa nel silenzio più assoluto.
L'unico suono che riusciva a sentirsi era quello dell' orologio a pendolo del salotto e il vento che ancora sbatteva contro le serrande.
Si preparò due fette di pane nel tostapane, imburrandole per bene e spalmandoci sopra due quintali di marmellata ai fichi e una tazza di caffellatte fumante.
Decise che l'avrebbe aspettata così, seduto davanti al tavolo e con gli occhi puntati sulla porta d'ingresso: l'avrebbe derisa e umiliata, gliela avrebbe fatta pagare per averlo lasciato solo ma soprattutto per avergli confuso la sua mente prima così fredda e calcolatrice.
Addentò la prima fetta e bevve qualche sorso dalla tazza.
Dopo neanche tre minuti la porta cigolò, mostrando la figura di una donna giovane e bella, dai lunghi capelli castani e dagli occhi dello stesso colore dell'oro.
Il divertimento stava per iniziare.

***

Aveva deciso di tornare a casa prima del previsto: le strade erano piene di gente che correva per arrivare in orario a lavoro o per portare i bambini a scuola, perciò fece dietrofront e ripercorse la strada al contrario.
Mentre camminava fu incuriosita da una vetrina piccola e graziosa, che vendeva articoli di abbigliamento per uomo e donna: decise di entrare.
Erano solo le sette e probabilmente il mago biondo a casa ancora dormiva.
Non appena mise piede nella boutique, un dolce profumo di lavanda e limone raggiunse le sue narici: dietro al bancone stava un vecchio uomo, sulla settantina, con i capelli grigi e due occhi neri e accesi.
"Buongiorno signorina. Posso aiutarla?"
"Oh, salve. No, stavo giusto dando un'occhiata" disse Hermione, sorridendo.
"Faccia pure. È tutta roba fatta a mano da me e mia moglie, perciò la qualità è ottima" continuò l'uomo prima di rimettersi a guardare alcuni fogli davanti a lui.
La ragazza girò incantata fra gli abiti e rimase colpita in particolare da due sciarpe: una bordeaux e con alcuni ricami in oro e l'altra di un acceso verde smeraldo, con alcune righe orizzontali in argento.
"Chissà se potrebbe piacere a Malfoy" pensò in un lampo la giovane, vergognandosi subito dopo per aver fatto quel pensiero.
"In fondo non è nulla di che, potrei inventare qualsiasi scusa per avergliela comprata" concluse Hermione, rigirandosi la stoffa fra le dita.
"Scusi, queste sciarpe quanto costano?"
"Oh, quelle sciarpe. Meravigliose, non trova? Vengono otto sterline l'una, invece che dieci: mi è simpatica" disse l'uomo, con un sorrisetto dolce.
"Okay, allora le prendo"
"Bene, gliele impacchetto?"
"Oh no, sono per me e un...mio amico, sì" ammise la strega, cercando di sembrare convincente.
"Ecco qui. Grazie mille signorina e buona giornata"
"Grazie a lei" rispose Hermione, uscendo con il sacchetto rosso tra le mani.
Sperava di aver fatto la scelta azzeccata: voleva regalargliela per una ragione a lei ancora sconosciuta, in particolare per dimostrargli che voleva trattarla come un semplice amico e come nulla in più.
"Regalandogli una sciarpa. Ottimo piano, genio" pensò tra sé e sé, bloccandosi davanti alla porta d'ingresso.
E ora cosa gli avrebbe detto?
Quale scusa avrebbe usato?
"Malfoy ho trovato per strada questa sciarpa e ho pensato di prenderla per proteggerti dai malanni?"

Oh Godric, Hermione abbi un po' di coraggio e fronteggia quella maledetta serpe.

La riccia si fece coraggio ed entrò in casa, facendo cigolare la porta.
Ciò che vide la sorprese non poco: un esemplare di Malfoy in pigiama e con i capelli spettinati la stava guardando, intento a mangiare una fetta di pane e marmellata.
"Ecco la mia Mezzosangue preferita! Buongiorno Granger"
"B-Buongiorno Malfoy. Sei sveglio da parecchio?"
"Abbastanza da aver letto il tuo biglietto e aver preparato un piano splendido per decapitarti, dato che mi hai mollato da solo. E tu?"
"Non lamentarti furetto. Mi sono svegliata prestissimo e sono uscita a fare una passeggiata, nulla di che"
"E quello cos'è?" chiese Draco, indicando il sacchetto rosso fra le mani della ragazza.
"B-Beh...questo..."
"Senti Granger, se hai combinato un appuntamento segreto con Jace puoi dirmelo tranquillamente, non sono geloso. La prossima volta però avvertimi prima, almeno vi lascio camera libera" mormorò Draco, sorridendo senza divertimento.
"Ma che cazzo dici Malfoy? Ti ho comprato una sciarpa mentre ero per strada, ecco cosa c'è nel sacchetto! Ma come sempre cosa fai? Rovini tutto con il tuo carattere da perfetto Serpeverde. Ancora mi chiedo come Silente abbia permesso di farti venire con me" sentenziò Hermione, sbattendo il sacchetto sul tavolo e andando a prepararsi del tè allo zenzero.
Malfoy nel frattempo, aspettando che la Granger si voltasse, estrasse la sciarpa verde smeraldo dal sacchetto e rimase a guardarla estasiato: era di seta morbida e l'argento risplendeva su quel verde così acceso.
"Mi piace Granger"
"Hm?" chiese lei, ancora infuriata per la scenata di poco prima.
"Ho detto che mi piace la sciarpa"
"Almeno quello: ci mancava solo che ti facesse schifo e avremmo iniziato la giornata in bellezza"
"Oh, per Salazar, smettila! Prima sono stato un coglione, okay? Possiamo ora smetterla di fare questa scenata da film drammatico e fare colazione in santa pace?" esclamò il biondo, fissando la riccia.
Hermione annuì scocciata e si sedette accanto a lui, mordendo una fetta di torta al cioccolato.
Malfoy rimase a guardarla per svariati secondi, ammirando le numerose ciglia scure che coronavano l'occhio scuro screziato d'oro.
Quanto era affascinante e misteriosa la Granger di prima mattina.
"Allora, cosa facciamo oggi?"
"Lavoriamo, Malfoy" rispose subito la strega, alzando un sopracciglio e sorseggiando il suo tè.
Oh, lavoreremo eccome, piccola Granger.

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