Vecchie amicizie

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"Lydia grazie ancora per l'ottimo pranzo e per la tua cordialità. Mi ha davvero fatto molto piacere rivederti"
"Anche a me cara, erano anni che non ti vedevo e devo dire che sei diventata ancora più bella di quanto mi aspettassi"
"Ti ringrazio" mormorò Hermione, con le guance leggermente arrossite per il complimento.
"MAMMA, SIAMO A CASA!" urlò una vocina femminile, proveniente dalla porta posteriore del bar.
"Tu e chi Meredith? Non avrai portato a casa un altro tuo amico vero? Non ho preparato nulla in più da mangiare" disse la Signora Bennet, visibilmente preoccupata di fare brutta figura con gli amici della figlia.
"Non sono miei amici mamma, ma qualcuno che sicuramente ti farà piacere vedere un po' prima del solito" gridò ancora una volta, prima di entrare nella stanza dove erano anche Draco e Hermione.
Una ragazzina dai capelli biondi e liscissimi si avvicinò a Lydia, stampandole un bacio sulla guancia per poi dire a bassa voce "Charles è uscito prima da lavoro. Sta parcheggiando l'auto qua fuori ma ha detto che stasera ci sarà per cena!".
"Meraviglioso, allora devo iniziare a mettermi a lavoro" disse lei, prima di posare lo sguardo sui due ragazzi davanti a lei, rimasti immobili e in silenzio.
"Ah, quasi dimenticavo: Meredith, ti ricordi di lei?" aggiunse Lydia, indicando Hermione con lo sguardo.
"Hmm... ti ho già vista da qualche parte, ma sinceramente non mi ricordo molto bene, mi dispiace" sussurrò lei, abbassando lo sguardo per l'imbarazzo.
"Sono Hermione, ti ricordi di me?" disse la strega, andandole un po' più vicino.
"O mio dio, certo che mi ricordo! Sei cambiata un sacco sorellona, non ti avevo riconosciuta!" sussultò lei, stringendo Hermione in un forte abbraccio.
"Tranquilla, eri molto piccola quando ci siamo viste per l'ultima volta. Avrai avuto si e no nove anni, ora invece sei grande e bella"
"Mi sei mancata tanto...e anche a Charles! Quando sei andata via non ha fatto che chiedere di te per mesi. Gli era dispiaciuto molto per la tua partenza" aggiunse la ragazzina, guadagnandosi un sorriso dalla madre.
"Era dispiaciuto a tutti cara, eri davvero amica di Charles e quando sei sparita a lui è crollato il mondo addosso. Lui ti adorava"
"Chi è che adoravo?" chiese sarcasticamente una voce maschile, molto dolce. Dopo qualche secondo la figura di un ragazzo dai capelli castani e dei splendidi occhi verdi comparve davanti a loro, lasciando Hermione per qualche secondo senza fiato.
" Charles?" chiese lei, avvicinandosi al bancone.
"H-HERMIONE?!" chiese, ancora più sorpreso di lei, il ragazzo, correndo ad abbracciarla. "Quanto tempo è passato? Sono anni che non ti vedevo e devo dire che sei cambiata parecchio, ma gli occhi sono sempre gli stessi"
"Anche ti sei cambiato davvero molto. Quando ci siamo visti per l'ultima volta eri più basso di me e con l'apparecchio, ora invece mi superi di almeno venti centimetri"
"Sono davvero contento di vederti. Cosa ci fai qui?"
"Viaggio-studio, siamo qui per un mesetto e poi partiamo di nuovo"
"Partiamo? Tu e chi?"
"Oh, io e lui" disse Hermione, voltandosi verso Draco. Il ragazzo era visibilmente irritato e nauseato da quella scenetta romantica tra lei e Charles. "Lui è Draco e stiamo facendo il viaggio insieme. Siamo nello stesso corso"
"Piacere Charles" disse il ragazzo, sfoderando un sorriso gentile.
"Draco" aggiunse lui, rimanendo impassibile e guardando Hermione.
"Non vorrei rovinare questo quadretto ma dobbiamo andare: abbiamo molte cose da fare e sicuramente incontrare vecchi amici non è fra le più importanti" disse il mago, guardando con insistenza Hermione.
"Mi dispiace lasciarvi così ma purtroppo ha ragione lui, abbiamo molto lavoro da svolgere"
"Hermione, perché tu e il tuo amico non vi fermate a cena da noi stasera? Preparerò il risotto al salmone, quello che ti piaceva tanto da bambina. E poi potresti stare un po' con Charles, dato che non vi vedete da tanto"
"Va bene" rispose Hermione sorridendo e non guardando Draco. " Allora veniamo stasera per le otto?"
"Perfetto. A dopo cara"
"A dopo"
***
Usciti dal locale e girato l'isolato, Draco spinse Hermione contro un muro, facendola sbattere.
"Ma sei impazzito?" gridò lei, massaggiandosi la schiena dolorante.
"Senti, io non so tu quali cazzo di problemi abbia, ma stasera non andremo a quella cena"
"Cosa? Perché?"
"Perché per prima cosa io non conosco quelle persone e non voglio avere nulla a che farci. Secondo, non ho intenzione di mangiare a cena con degli sporchi babbani intorno a me..."
Draco non riuscì nemmeno a terminare la frase che già la mano di Hermione era andata a schiantarsi violentemente contro la sua guancia. Era stato un attimo e lei non era riuscita a fermarsi. O forse non aveva voluto fermarsi.
"Quelle sono brave persone: ti hanno dato da mangiare, ti hanno trattato bene e ti hanno considerato già parte della loro famiglia invitandoti a cena oggi. Ma a te non frega un cazzo di tutto questo vero Malfoy? L'unica cosa che conta è il sangue, il lusso e la ricchezza, tutte cose che non contano nulla nella vita se non per te. Come pensi di cambiare comportandoti in questo modo? Sei solo uno stronzo che giudica gli altri, ma che non si fa mai un'esame di coscienza personale. Non voglio più avere nulla a che fare con te e sai cosa? Se te ne torni a Hogwarts mi fai solo un enorme favore! Ah, ultima cosa: stasera io andrò a quella cena, ma tu sei caldamente invitato ad andartene e non farti più rivedere!" gridò tutto d'un fiato Hermione, staccandosi dalla presa di Draco e andandosene via, lasciando il mago in mezzo alla strada con lo sguardo puntato a terra.
Quella strega con le parole ci sapeva fare, ancora di più che con la magia.

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