Dirti addio

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"Beh, almeno qui in Austria gli hotel sono di lusso, proprio come piace a te, no?"
"Hm-hm" rispose Draco, appoggiando le sue cose sul letto e poi sedendosi sul bordo, iniziando a fissare il vuoto.
"E poi, il cibo rispetto all'Irlanda è di gran lunga migliore, soprattutto i dolci e visto che io amo letteralmente il cioccolato credo sia proprio un'ottima scel-"
"Mezzosangue puoi tacere?!" urlò il biondo, con gli occhi iniettati di sangue e le labbra che sembravano sul punto di sanguinare.
Era davvero troppo tempo che non sentiva pronunciare da lui quella terrificante parola e la strega non sapeva davvero come interpretarla.
Decise allora di agire come sempre, cercando di mantenersi il più razionale e lucida possibile.
"Okay, cosa succede?" chiese, incrociando le braccia al petto e mettendosi davanti a lui.
"Che vuoi dire?"
"Sei strano da questa mattina e mi hai appena chiamata M-Mezzosangue"
"E quindi?"
"E quindi mi sembri diverso. Era parecchio tempo che non mi chiamavi in quel modo, almeno non in senso dispregiativo, ecco" disse lei, prima di sedersi accanto al ragazzo e spostarsi una ciocca color caramello dietro all'orecchio. "È successo qualcosa? Se vuoi puoi parlarmene"
"Ascolta Mezz... Granger, non ho assolutamente nulla! Sono solo stanco e vorrei riposare senza la tua voce gracchiante e noiosa che mi rompe i timpani. È possibile?" chiese, senza guardarla negli occhi e spettinandosi leggermente un ciuffo di capelli.
"No, voglio capire che cosa c'è che non va e aiutarti a stare meglio! Ormai siamo entrati in una sorta di s-sintonia e..."
"S-sintonia?! Granger, ma sei forse impazzita? Noi non siamo assolutamente in sintonia e sappiamo entrambi benissimo che questa...cosa tra di noi finirà non appena torneremo a Hogwarts. Perciò perché continuare con questa farsa e stare male quando possiamo tranquillamente tornare alla situazione iniziale in cui io mi limitavo a odiarti e tu facevi lo stesso con me?"

Draco era disperato: voleva starle lontano, voleva non dover sentire più la sua voce e vedere il suo viso, perché sapeva che tornati alla vita di sempre lei sarebbe rimasta con i suoi amici, mentre lui sarebbe rimasto solo, con un ferita al cuore troppo grande da rimarginare.
Molto meglio finire tutto in quel preciso momento ed evitare scenate pietose in un futuro non poi così lontano.
Il suo sguardo però lo tradiva e per questo stava cercando in tutti i modi di non guardare negli occhi quella sporca Mezzosangue accanto a lui: sapeva che se avesse incontrato quelle pietre preziose sarebbe esploso e l'avrebbe baciata subito e rivelato tutti i suoi sentimenti.
Nel frattempo, Hermione era rimasta immobile e aveva le labbra leggermente socchiuse.
Era furente: le guance rosse e i capelli che si stavano gonfiando non erano sicuramente un buon segno.
"T-tu stai scherzando! Non puoi pensare davvero di venire prima a letto con me, di fare il romantico e poi tornare il Malfoy di una volta in meno di mezza giornata! Non puoi essere così...così..."
"...stronzo?" terminò lui al posto della mora, allibita da quel discorso senza senso che stavano affrontando. "Oramai mi dovresti conoscere Granger, io sono nato stronzo e morirò stronzo. Non sarà sicuramente una streghetta da due soldi come te a farmi camb-" disse, saccente, il ragazzo, prima di venire interrotto da un brusco schiaffo in faccia della riccia.
Era stato veloce e liberatorio: Hermione a stento tratteneva i singhiozzi, mentre il cuore iniziava a dare i primi segni di cedimento.
Ora lo stava guardando, dritto negli occhi: quei due pozzi d'oro emanavano saette e lampi ma, soprattuto, dolore.
Hermione era ferita e non riusciva a credere che la causa di quel dolore atroce fosse il ragazzo di cui ormai era innamorata.
Si alzò bruscamente, prese la sua borsa e il cappotto e, prima di uscire dalla stanza, si fermò davanti a lui.
"Draco Malfoy. Non appena avevo saputo che saresti venuto con me in questo viaggio pensavo che ci saremmo uccisi a vicenda. Invece ho finito con l'innamorarmi di te e, pensa che stupida sono stata, pensavo di essere riuscita a cambiarti e che anche tu iniziassi a provare qualcosa nei miei confronti. Quanto sono stata ingenua, non è vero? Eppure lo sapevo e anche Harry mi aveva avvertita: non giocare con la Serpe o cadrai nella sua trappola. Aveva ragione, come sempre. Ora sono le cinque di pomeriggio Malfoy: hai due ore di tempo per rimettere a posto tutta la tua roba, lavarti, cambiarti e tornare a Hogwarts. Usa passaporte, chiama qualcuno, non lo so, ma vattene. Quando tornerò non ho intenzione di vedere ancora quella tua faccia rivoltante in questa stanza d'albergo. Avvisa Silente e tutti gli altri che entro domani notte sarò di ritorno: la McGranitt mi ha dato le coordinate per trovare il libro e non impiegherò più di mezza giornata per scoprire dove si trova e riportarlo a scuola, anche senza il tuo aiuto" disse, con il viso buio, gli occhi spenti e la voce impastata dalla saliva.
"È stato bello per quel poco che è durato. Ad un certo punto, ci stavo quasi facendo l'abitudine a vederti ogni mattina accanto a me. Sarò il peggiore rimpianto della tua vita. Addio Malfoy" concluse lei, chiudendosi poi la porta alle spalle e lasciandosi dietro un vuoto che nemmeno tutta Hogwarts avrebbe potuto colmare.
Draco rimase immobile, gli occhi fissi al suolo e le mani nei capelli argentati.
"Sono solo un grandissimo coglione" continuò a ripetersi in testa per quelli che sembrarono minuti infiniti.

Lei era innamorata di me e io l'ho gettata via come uno scarto.

Lei era l'unica ad avere creduto per un attimo che io potessi diventare una persona migliore e io l'ho allontanata per sempre.

Lei era la mia ancora e io ora sono da solo, tutto per colpa di questo stupido orgoglio del cazzo!

Draco iniziò a urlare per la stanza e a sfasciare tutto ciò che gli capitava sotto tiro: il letto, le lampade e addirittura il televisore al plasma.
Decise di prendere la valigia e di scomparire da quella città che non aveva neanche avuto il tempo di osservare con calma: avrebbe seguito gli ordini di Hermione e sarebbe tornato a Hogwarts, sparendo totalmente dalla vita di quella ragazza che gli aveva rivoluzionato la vita.

Non le avrebbe mai confessato il vero motivo del suo malumore di quella giornata.
Non le avrebbe mai più avvolto le braccia attorno alla vita mentre lei dormiva.
Non le avrebbe mai fatto conoscere Daphne, Blaise, e tantomeno la sua famiglia, che di sicuro non avrebbe fatto altro che guardarla dall'alto in basso, giudicandola.
Non le avrebbe mai più scostato i capelli dal viso.
Non le avrebbe mai detto "Anche io mi sono innamorato di te, Granger".
Non l'avrebbe fatto, perché lui era Draco Malfoy.
E Draco Malfoy, si sa, non è in grado di amare nessuno, se non se stesso.

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